RICEVITORE MAGNADYNE FM 50    

Questo ricevitore mi è stato donato dall'assistente di laboratorio di TDP (tecnologia, disegno e progettazione) dell' I.T.I.S. di Fossano, nonchè mio amico Carlo Bo. Presa dall'armadietto del laboratorio e portatala a casa, ho constatato che funzionava, ma non bene. Sostituiti gli elettrolitici di filtro, in perdita nonostante una precedente riparazione, il gruppo RC di polarizzazione catodica della 35F6 (la resistenza catodica era visibilmente surriscaldata e fuori tolleranza, oltre al solito condensatore di livellamento rinsecchito), la valvola convertitrice FM 6T26 (quasi sempre questo tubo è esaurito e abbassa notevolmente la sensibilità del ricevitore), la radio è tornata agli antichi splendori. I condensatori non elettrolitici erano in buone condizioni e ho sostituito per prudenza solo quelli posti nei punti più critici (bypass anodico, accoppiamento stadi BF e quello posto ai capi dell'alimentazione 220Vac). Se si trascura questa accortezza, si possono fare dei bei Big bang... :-). Nota curiosa è l'utilizzo da parte dei progettisti Magnadyne di due condensatori carta-olio, che si sono rivelati perfetti dopo tutti questi anni. Per quanto riguarda il suono, non ha nulla da invidiare a ricevitori più grossi (sempre che il volume non sia a manetta), anche grazie al fatto che ha un pulsante che, se premuto, incrementa in modo notevole la gamma bassa. Il mobile è in bachelite e sarebbe perfetto se, a causa di un cedimento di una mensola per un supporto troppo "debole", non avesse fatto un volo da 1,80 metri di altezza, frantumandosi e riducendo la scala parlante a migliaia di bricioline di vetro scintillante... Doh!! Il mobile è stato ricomposto con un pò di pazienza e con la dannatissima Attak (attacca stupendamente ed immediatamente le dita, ma quello che dovrebbe incollare col cavolo....).In questo "incidente" non ho rovinato la radio (telaio e altoparlante) e soprattutto non ho rotto la delicata e co$to$a 50RP1...     

Caratteristiche riassunte

Ricevitore: Magnadyne FM50 Anno: aprile 1960

Circuito: Supereterodina

Valvole impiegate: 6; 6T26 amplificatore e convertitore autooscillante FM, 12E4 convertitore di frequenza OM e OC amplificatore FI FM, 50RP1 amplificatore FI comune OM,OC e FM raddrizzatore, 6TD32 rivelatore, discriminatore a rapporto e preamplificatore BF, 35F6 finale BF, EM81 indicatore di sintonia a raggi catodici (occhio magico)

Visto che le valvole originali Magnadyne hanno una sigla propria, riporto, dove possibile, l'equivalente europeo più comune

6T26 = ECC85, 6AQ8

12E4 = HCH81, 12AJ8

50RP1 nessuna sostituzione, il tubo è abbastanza costoso (circa 55€ nei casi migliori)

6TD32 = 6T8

35F6 che io sappia, nessuna sostituzione e sono pure rare

Gamme onda: 3; OM da 550 a 200m (500-1600Khz), OC ? , FM da 88 a 100Mhz

note: 1-Lo chassis è collegato a un capo della rete 220V, quindi avete il 50% delle possibilità di trovarvi la fase sulle parti metalliche della radio. Se sul telaio vi è la fase e voi, per caso o volutamente, venite a contatto con il telaio, nelle migliori delle ipotesi, vi prendete uno scossone e uno spavento che difficilmente dimenticherete, nelle peggiori delle ipotesi, ci potete lasciare la pelle (non scherzo, vi può ammazzare!!)  Durante la riparazione e il collaudo, usate sempre un trasformatore di isolamento (primario e secondario 220V), se la usate normalmente, accertatevi che non ci sia nessuna vite che sporge e che va in contatto con il telaio della radio: anche solo la vitina che tiene la manopola che sia un pò troppo lunga e..ahia!!

         2-La 50RP1, oltre a essere delicata e costosa, ha anche la prerogativa di essere una stufa in miniatura, lo schermo che ha intorno, svolge 2 funzioni: la prima è quella di fornire schermatura contro rientri RF, la seconda è quella di raffreddare il tubo. Nonostante questa specie di dissipatore, il tubo raggiunge oltre 200°C. Occhio a non toccarlo dopo che si è usata la radio per un pò, vi procurereste delle bruciature alquanto fastidiose. Se volete la conferma di quanto vi dico, basta guardare il telaio nel punto in cui poggia il dissipatore: dovrebbe essere almeno un pò annerito. 

 

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