Demetrio Cosola

Nato a San Sebastiano Po il 22 settembre 1851, chivassese d'adozione e allievo dell'Accademia Albertina di Torino (dove fu allievo di Andrea Gastaldi e di Giovanni Tamone), l'artista morì il 27 febbraio 1895, in seguito ad una polmonite. Pittore di grandi doti artistiche nella sua breve esistenza ha realizzato innumerevoli opere relative ad eventi popolari. Ritornano in mente i racconti sentiti in gioventù da nonni che parlavano di un mondo ‘semplice’, non banale, ma nemmeno artefatto, in una dimensione ‘a misura d’uomo’. Una realtà distante anni luce dall'odierna per i ritmi folli e novità continue. Il mondo contadino: con piccoli che giocano in circolo sull’erba e faticose scene del ritorno dal pascolo, la raccolta dei frutti della terra, scene dell’orto domestico…i primi passi di un bambino, …La vita di tutti i giorni: il mercato coi suoi banchi di frutta e verdura, le strade invase da buoi, lavandaie sotto il sole al Po, la scelta dei numeri del lotto per sperare in una fortuna lontana come la città… La scuola: con la maestra in nero infiocchettata e le bambine sedute su banchi di legno… Si resta colpiti dalla bellezza della Vaccinazione, o del Dettato. Opere che più di altre danno lo spaccato di un’epoca, il dopo Unità d’Italia. E poi le raffigurazioni dei Soldati al campo e della Toeletta dei bersaglieri, figlie del suo periodo militare. scene di normale fatica per due bersaglieri in marcia o il taglio dei capelli ... Il tempo libero: uomini e bambini in riva al fiume per assaporare la magia dell’acqua in un piccolo centro di provincia lontano dal mare, ritratti di gente comune con il vestito della festa e messa e chierichetti che assaggiano il vino in sacrestia, scene di preghiera, volti espressivi nel chiedere una vita migliore e ringraziare per il presente… Mancherà invece il bellissimo “Al sole”, opera raffigurante un gruppo di lavandaie, arsa nel rogo di Palazzo Reale del 1997 che mise in pericolo anche la Sindone. 

 

Torna all'indice di Carneade

      

Ecco l’arte di Demetrio Cosola come scrisse Carlo Fiore nel '51, "…cantò con la sua tavolozza temi idillici, semplici e aggraziati: i bimbi, la famiglia, la vita degli umili…"

Indice