Cartoline illustrate e propagandistiche che hanno come soggetti bambini in divisa (dal 1910 al 1940)

Autore: Maria Pia (Franzoni Tomba)

   

Quello di Maria Pia Franzoni Tomba è un mondo fatto di piccole cose, di bambini paffutelli e ridenti, di animaletti curiosi e accattivanti che insegnano tante cose, di viaggi da sogno nei più sperduti paesi della terra, di bambine che sfornano torte... insomma un mondo fatato, sospeso in un limbo dove non esistono il male e la cattiveria d'animo. Un mondo piccolo, dunque, ma così felice che fa piacere visitarlo per un momento ed immergersi nella sua atmosfera fatata ( www.cartantica.it ).

A Maria Pia Franzoni si deve, tra l'altro, il noto personaggio di Maria Rosa (e le sue filastrocche), bimba paffuta e con le treccine che sfornava dolci per la pubblicità del lievito Bertolini e che ha accompagnato l'infanzia di molti adulti di oggi. Maria Pia Franzoni è considerata la maggiore illustratrice italiana di libri e pubblicazioni destinate all'infanzia. La Franzoni realizzò tra gli anni '30 e '50 libretti illustrati e cartoline con bambini che diventarono presto oggetto di raccolte e collezioni.

http://www.bertolini.com/mariarosa_storia.asp le ricette di Mariarosa 

     

Gli alleati aumentano di numero con l'ingresso degli Stati Uniti

     

<<Bersaglieri si nasce!

     
Aurelio Bertiglia è nato a Torino il 23/6/1891.  E’ stato illustratore, disegnatore pubblicitario, caricaturista e designer grafico e di moda ed anche pittore. Praticamente autodidatta dall'età di 14 anni iniziò a disegnare cartoline anche per editori tedeschi. Realizzò cartoline con bambini, piccole donne e durante gli anni della guerra 15/18,  caricature anti-austriache. E' principalmente noto  per i bambini paffuti con gli occhi grandi e  tondi e le grandi teste su corpi troppo piccoli. Ha creato anche parecchie serie glamour di signorine

     

   

L'Austriaco cacciato da Trento e Trieste, raffigurate nelle due bambine

     

Eugenio Colmo (GOLIA) 1885-1967. Nasce a Torino, ultimo di cinque fratelli, il 29 ottobre da Francesco Colmo, notaio alle Ferrovie, e da Teresa Randone. Al liceo ha per compagni e amici Gustavo "Guido" Gozzano (poeta) e Tancredi Vigliardi Paravia (editore). Lascia gli studi universitari e la facoltà di Legge per scegliere la carriera artistica, e comincia a collaborare con i giornali satirici torinesi "Due di picche" e "Torino ride" e con il napoletano "Ma chi è?.".; dirige il "Pasquino" dal 1904 al 1906. Nel 1911 organizza con Giovanni Manca la prima Mostra internazionale di umorismo, durante l'Esposizione di Torino per il 50° dell'Unità d'Italia, e collabora, tra il 1912 e il 1914 con testate diverse (Adolescenza, La donna, Prisma, Guerin sportivo eccetera). Nel 1914 fonda con Caimi (direttore de La donna) e Pitigrilli (direttore di Le grandi firme) il settimanale satirico Numero, che durante l'anno assorbe il Ma chi è?... Nel 1915 sposa Lia Tregnaghi. Tra i collaboratori del Numero troviamo l'amico di scuola Guido Gozzano che muore di tubercolosi nel 1933. Dopo la guerra l'attività artistica di Golia come umorista, illustratore, copertinista, cartellonista pubblicitario continua con successo. Se Numero deve chiudere per difficoltà economiche nel 1922, Golia inizia una nuova attività come ceramista, e anche in questa ha successo. Intanto lavora per Mondadori, UTET e Paravia. Nel 1941 una serie di drammatici rovesci (crisi familiare, suicidio della moglie, bombardamento della casa e distruzione dello studio) si abbattono su di lui. Sfolla ad Alba, senza lavoro, e ritorna a Torino nel 1944. Direttore dell'ufficio Vetrine della Gazzetta del Popolo, lì conosce e sposa la giovane artista Alda Besso (Giò Golia) e può ritrovare la serenità. Ritornato alla grafica, esordisce anche come pittore, fa bambole caricaturali insieme a Giò e insegna figurino teatrale. Vasta è la sua produzione di disegni anche negli ultimi anni di vita, nonostante i problemi alla vista e sofferenza ai polmoni. Muore a Torino il 15 settembre 1967. La sua compagna continuerà a riproporne l'opera e la memoria con mostre e pubblicazioni.
     

     

Da http://www.lfb.it/fff/umor/aut/g/golia.htm  
La stampa delle cartoline (nel ventennio), doveva avere il placet del MinCulPop (ministero della cultura popolare)

     

     

Torino-Trieste

     

 

     

 
     

        

     

     

     

 

 

 
     

     

     

     

    

occhi mobili

 

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