Carlo Bossoli

Nasce a Lugano in Svizzera da Pietro e Maria Bernasconi il 6/12/1815.

 

altre opere di Bossoli alla pagina http://digilander.libero.it/frontedeserto/memory/bossolicrimea.htm

Maggio 1859: Casale Monferrato

Nel 1820 tutta la famiglia emigra ad Odessa (Russia) dove apprende i primi rudimenti del disegno. Ancora giovane abbina allo studio il lavoro presso uno scenografo. All'età di 18 anni vende le sue prime opere come vedutista. Dipinge anche vetrini per una macchina ottica detta Cosmorama. Rientra dalla Russia per ritornarvi dopo qualche anno sempre con la fama di vedutista e con incarichi alla corte di Pietroburgo. Nel 1845 rientra a Milano e lavora prevalentemente in Piemonte e nel resto d'Europa. Nel 1853 quando gli austriaci chiesero l'allontanamento da Milano degli inquieti ticinesi, Carlo si trasferì in Piemonte dove iniziò a narrarne le vicende storiche a partire dalla Guerra di Crimea. Viaggiò poi per tutta Europa, fu in Marocco, dimorò, dipingendo moltissimo, alla corte della Regina Vittoria (1856) e per l'imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, eseguì tempere con vedute di Spagna.. I suoi dipinti ebbero in breve largo successo a Londra, dove già aveva pubblicato con gli editori Day & Son. Le case editrici londinesi gli diedero anche l'incarico di illustrare la campagna di guerra del 1859 (The war in Italy-40 litografie) e i Savoia quella del 1860 nell'Italia Centrale (150 fra litografie e tempere). Questo cospicuo numero di dipinti fu eseguito molto probabilmente sul posto, poiché il Bossoli seguì giorno per giorno il Principe e il Re fino a Napoli. Per il suo lavoro meticoloso e preciso ricevette anche da Eugenio di Savoia la patente di pittore storico ufficiale. Il suo lavoro continua fino alla morte avvenuta nel 1884. Le sue vedute e le sue stampe sono sparse nei musei e nelle case private di tutta Europa. Della sua produzione Russa si hanno pochi riscontri, per le poche opere pervenute al mercato dell'arte. Le sue tempere (paesaggi, vedute urbane, cronache militari) si caratterizzano sia per una ricerca minuta del vero, sia per gli effetti cromatici, scenici, atmosferici, il tutto trattato con abilità e particolare dovizia. Alcune volte ci offre autentici capolavori come Via Dora Grossa nel giorno del Corpus Domini (1847); poco si accorse di quello che lo circondava nel campo artistico europeo, l'impressionismo non lo toccò minimamente. Semmai un influsso l'ebbe dagli acquarellisti inglesi. Ad ogni modo resta, nel panorama artistico dell'Ottocento, un artista isolato, poco incline ad una maturazione stilistica; ma comunque, come nota il Bernardi, ebbe la "funzione di un reporter di altissima classe, di un diligente cronista come un lirico interprete"

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Borsa di Parigi                Bir Manzar

 

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