Prestazioni

Presentata al Salone di Torino nell' ottobre del 1970, la nuova Triumph GT6 Mk III divide molte cose in comune con la sorella Spitfire Mk IV. Il disegno del frontale e della coda vengono completamente rivisti, rendendo più dinamica e moderna la linea della vettura. Con poche novità all'interno, la GT6 Mk III diventa una vettura attraente ed ingegneristicamente interessante, degna erede delle varie migliorie apportate di anno in anno alle precedenti versioni. Da molti è definita come la migliore GT6 prodotta, ma sfortunatamente ebbe vita breve. La Triumph produsse questa vettura tenendo in considerazione il mercato americano (si considerò di costruirla con dei fari a scomparsa!), ma non venne ripagata con la stessa moneta dagli statuinitensi, che introdussero leggi più severe in ambito di sicurezza e d'inquinamento, mortificando le prestazioni della vettura. In Europa, la GT6 si scontrò con prodotti più moderni ed efficienti (basti pensare alle plurivittoriose Alfa Romeo GT Junior e Lancia Fulvia Coupé), rimanendo di fatto una vettura elegante ma decisamente poco razionale. Infine si ritrovò a competere in casa (dopo l'entrata della MG nel gruppo British Leyland), con la cugina MG B GT. Un ultimo tentativo venne fatto nel febbraio del 1973, migliorando i tessuti interni, aggiornando il disegno della strumentazione e fornendo la vettura di vetri azzurati. Il tutto non servì a migliorare i conti della BL che, senza alcun preavviso, la tolse definitivamente di produzione nel novembre del 1973.

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