Articolo pubblicato da Nuovi Orientamenti del 21 Aprile 2002

Arrivi e partenze

Domenica 14 aprile a Barrali, numerosi giovani hanno partecipato all’incontro diocesano dal tema “CON MARIA SALE DELLA TERRA E LUCE DEL MONDO”.

Pur di giungere puntuali a questo appuntamento molti di loro si sono svegliati all’alba, seppure un po’ assonnati hanno preso lo zaino e ancora una volta si sono messi in viaggio. Ma la loro stan­chezza è subito scomparsa quando, una volta arrivati in paese con gran­de sorpresa sono stati accolti con un’abbondante colazione a base di tè e dolci fatti in casa, offerti dalla comunità barralese.

 

Giovani

Dopo un breve saluto da parte del sindaco e del responsabile della pastorale giovanile diocesana don Gabriele Casu, durante la preghie­ra del mattino, è stato accolto il simulacro della Madonna di Loreto, lo stesso che verrà poi consegnato alla chiesa canadese in occasione della Giornata Mondiale dei Giovani. Un primo spunto di riflessione è stato suggerito poi dall’intervento di don Carlo Rotondo, che ha sottolineato l’importanza e la difficoltà di essere giovani nel nostro tempo. Per essere giovani non basta l’età, né tanto meno avere un aspetto allegro e spensierato. Per essere giovani oggi è indispen­sabile avere una marcia in più, è necessario saper fare delle scelte, avere coraggio e determinazione, essere forti e ca­paci di superare gli ostacoli, ma ancor più sem­plicemente è ne­cessario saper scegliere Gesù e sapergli dire di si ogni giorno. Come afferma don Carlo: “La giovinezza non è un’età ma uno stile di vita, per­ché è giovane chi sceglie la vita, è giovane chi rispetta la vita degli altri, è gio­vane chi sceglie la pace, è giova­ne chi sceglie di convivere pure in mezzo a mille avversità. E giovane chi ama”.

Cristo non solo è giovane come noi, ma è egli stesso fonte conta­giosa di giovinezza e, anche per questo, don Carlo invita tutti i presenti ad immaginare di avere in mano una pietra come simbolo della nostra possibile scelta e au­gura loro di poter “scegliere di pren­dere la pietra, metterla per terra e dire ‘lo scelgo Cristo ’. Oppure sare­te... saremo... potremo essere quella lunga lista di tante persone che dopo duemila anni, purtroppo con­tinuano a scagliare pietre contro Gesù Cristo”.

 

Imprevisti, la sfida del tempo

Il secondo momento, che prevedeva un pellegrinaggio verso la montagna è stato invece ostacolato dalla pioggia. E’ stata anche questa un’occasione per dimostrare di essere “giovani veri”, che non si la­sciano condizionare dagli eventi ma che riescono ad affrontare con fantasia le situazioni più imprevi­ste. Il temporale non ha infatti impedito lo svolgimento del pelle­grinaggio che, con un itinerario improvvisato, si è concluso per le strade del paese.

Le variabili condizioni climati­che hanno reso impossibile anche l’allestimento degli stands che avrebbero dovuto essere visitati durante il pomeriggio. Dopo pran­zo, all’interno della palestra comunale si è comunque svolto un momento di animazione con balli e giochi.

 

Celebrazione

Dopo un intervento del sindaco che ha invita­to tutti i gio­vani ad essere:forti e corag­giosi, lucidi e perseveranti nel proprio cammino, nel­la Piazza S. Lucia è stata celebrata la Santa Messa, presieduta da mons. Spiga. Proprio il vicario del ve­scovo ha rinnovato l’invito ad essere real­mente “Luce del mondo e sale della terra”, capa­ci di seguire Il volere di Dio, per­mettendo alla sua parola di ren­derci realmente vivi ed entusiasti nonostante le difficoltà che il cam­mino di ogni essere umano com­porta. Riprendendo le prole del Santo Padre “Come il Padre ha mandato me, cosi io mando voi”. ha ricordato a ciascuno la propria missione.

“Dovete riprendere la vostra at­tività, dovete essere davvero segno della presenza del Signore, della bellezza della parola di Dio. Andate e portate a tutti l’annuncio di Cri­sto risorto. Voi tornerete nelle vo­stre famiglie, nella vostra scuola, nel vostro lavoro... Non basta dire “Sono stato alla Giornata Diocesana” . Certamente dovete dire cosa avete fatto, cosa avete visto, che cosa vi siete scambiati, gli aiuti che avete ricevuto. Certamente do­vete annunciare agli altri ciò che oggi il Signore ha fatto a ciascuno di voi: una grazia particolare.

Il Signore oggi in voi ha opera­to meraviglie: attraverso la paro­la che vi è stata spiegata, attra­verso il sorriso di chi vi è stato vicino, attraverso l’entusiasmo che certamente era presente. Dio ha fatto meraviglie su dl voi, fatele vedere”

 

 

Comunicare La fede

La giornata si è conclusa con il concerto del cantautore Roberto Bignoli e proprio in questo gran finale di luci e suoni, l’entusiasmo dei giovani presenti esplode e di­venta contagioso. Lo stesso Bignoli racconta di sorprendersi ogni volta che incontra tanti ragazzi che ri­nunciano ad un momento di svago e si ritrovano invece insieme, uniti quasi per caso da un Qualcosa di molto speciale.

“Vederli invece riuniti per poco, per qualcosa anche di molto sem­plice che però ha un suo vaIore quello di cre­dere vera­mente nel­la unità, nella solidarietà, nel cammi­nare insieme e credere ve­ramente nel­la speranza attraverso una proposta sicuramente più grande di loro, che molto spesso oggi è diven­tata una vera provocazione. Perché è molto difficile parlare ai giovani della fede e incoraggiarli a credere che è un valore che ti aiuta vera­mente, per essere vincenti e prota­gonisti della loro vita, per il futuro. Per me è ancora una gioia vedere giovani che tra mille difficoltà, in una società piena di rumori e con­traddizioni vogliono ancora met­tersi in discussione”.

 

 

Impressioni

Mentre l’incontro giunge al ter­mine don Gabriele Casu esprime un bilancio della giornata positivo e soddisfacente: Abbiamo condiviso in questo giorno un momento par­ticolare, molto intenso. Nonostante il tempo e la pioggia ci abbiano messo un po’ alla prova, abbiamo resistito sino all’ultimo. I giovani sono stati accolti dai parrocchiani di Barrali, sono stati accolti con grande affetto. Abbiamo condiviso insieme un momento di preghiera per poi fare il pellegrinaggio con la Madonna di Loreto, la statua che sarà regata alla chiesa di Toronto nella G.M.G. Il momento centrale è stato quello della Eucaristia, ab­biamo condiviso un momento di preghiera molto intenso, un mo­mento di fede e anche di gioia”.

 

Il   ritorno

         Anche questo incontro è finito, dopo aver salutato gli amici che ci sono stati accanto in questo gior­no non ci resta che raccogliere le nostre cose e rimetterci in viaggio. Un po’ ci sentiamo stanchi, un po’ ci sentiamo contenti, un po’ ci sentiamo come quei discepoli che dopo aver fatto una grande scoper­ta tornano pieni di gioia nella pro­pria città per raccontare a tutti ciò che avevano visto. Ma soprattutto oggi, qualunque sia la nostra età, ci sentiamo sicuramente un po’ più giovani.

Anna Caredda

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