Tratto da Rebirthing Transpersonale edizione Rusconi
Solamente da pochi anni il DAP (disturbo da attacchi di panico) è stato inserito nel manuale diagnostico e statistico redatto dalla American Psychiatric Association come disturbo specificamente identificato, ed è fondamentale riconoscere il rapporto esistente fra l'insorgere delle crisi di panico e gli squilibri energetici associati alla respirazione. Esaminando moltissime persone che soffrivano di questo disturbo, nella maggioranza dei casi si è rilevato che all'origine del panico c'è un meccanismo molto semplice; esso è incentrato sul timore indotto dalle sensazioni che emergono quando intensifichiamo inconsapevolmente la respirazione. Il DAP è talmente diffuso che si stima ne soffra oltre il 5% della popolazione dei Paesi tecnologicamente sviluppati, cioè un numero estremamente grande d'individui. Esso può colpire improvvisamente anche individui sani e realizzati. Al contrario di quanto si era creduto, non consiste in un'espressione acuta d'ansia ma in un disturbo a sé stante. In anni di pratica si è costatato che le sensazioni scatenanti i casi di panico avevano molti punti in comune con quelle indotte dall'iperventilazione, e che esisteva un'evidente relazione tra gli attacchi di panico e le alterazioni del respiro. Si è notato che gli stessi sintomi dell'iperventilazione (capogiro, formicolio alle mani, timore di perdere il controllo emotivo, respiro affannoso, oppressione, vertigine, paura ed eventuale tachicardia) sorgono con estrema facilità in coloro che, senza esserne coscienti, si trovano in condizione di subventilazione. Per questi soggetti è sufficiente un breve periodo di tensione psicologica per indurli all'irrigidimento muscolare che inibisce la respirazione completa e, dopo un certo tempo che il soggetto respira al di sotto di una soglia ottimale, è predisposto a fenomeni di " iperventilazione spontanea " ogni volta che si trova in circostanze che lo inducono ad ampliare la respirazione anche solo parzialmente. Gli attacchi di panico, molto spesso, insorgono così. Chi invece sperimenta fenomeni simili praticando il Rebirthing è preparato ad affrontarli in modo opportuno, rassicurato dalla consapevolezza che non sono pericolosi, bensì transitori e benefici. Respirare liberamente, in un contesto appropriato, può forse non sortire alcun effetto, ma non farà mai male. Se invece queste sensazioni si manifestano all'improvviso in chi non se lo aspetta e non sa cosa stia accadendo, vengono considerate disturbi fisici o psichici, e l'attacco di panico diventa ancora più probabile. Quando fenomeni di questo genere prendono il controllo della coscienza, una gran parte degli individui si irrigidisce con reazioni difensive che aumentano la tensione e, a volte, portano a stati ipocondriaci. Attacchi ricorrenti
Nella maggior parte dei casi di DAP una sola crisi basta a far nascere il timore che essa possa ripetersi. Il soggetto ha un'inconscia paura di respirare liberamente, teme che lasciandosi andare a ciò che ha dentro possa perdere il controllo. Chi ha avuto la prima crisi in aereo avrà paura di viaggiare con quel mezzo e, nel timore che quel qualcosa di strano e incontrollabile possa accadere di nuovo, inizierà ad evitare ogni altro mezzo di trasporto, anche l'auto, temendo di essere colto da un attacco magari in pieno traffico. Alcuni incominciano a poter guidare solo se accompagnati, per poi restringere ulteriormente il loro raggio d'azione sino a giungere, nei casi più gravi, a temere perfino d'uscir di casa. A volte è sufficiente un solo episodio di panico perché si inneschi la sindrome associata alla paura che il sintomo si manifesti di nuovo, e questo paralizza qualsiasi attività con tutte le immaginabili sofferenze che ne derivano. Così al giorno d'oggi migliaia di persone non riescono ad uscire da sole, mentre altre, costrette a farlo dalle circostanze, soffrono un calvario quotidiano ad ogni piccolo spostamento. Ci sono validi professionisti che, incapaci di viaggiare, perdono il lavoro, e alcuni che, prostrati da un invincibile senso d'impotenza, si chiudono in casa soffrendo di forti depressioni reattive.
Va ricordato, inoltre, che la maggior parte degli individui colpiti da crisi di panico ricevono dai medici consultati risposte incerte, cure inefficaci e le diagnosi più diverse, che variano dall'isteria all'epilessia, passando naturalmente per la solita generica definizione di " attacco nervoso ". Rivolgendosi al pronto soccorso di un ospedale, l'intervento si limita alla somministrazione di potenti ansiolitici, senza che al soggetto venga data una chiara spiegazione di quel che gli sta accadendo. Ora che, data la sua grandissima diffusione, del panico si è cominciato a parlare molto, la terapia ritenuta più valida dalla classe medica consiste nella prescrizione di antidepressivi, ma anch'essa non è priva di controindicazioni e non sembra comunque risolutiva.
Grazie all'esperienza accumulata seguendo centinaia di casi similari, si può sostenere che cause e sintomi degli attacchi di panico verrebbero definitivamente curati se la terapia si incentrasse sulla radice del problema: lavorando cioè per sbloccare la respirazione e non per limitarla o inibirla. Invece di rallentare e ridurre la respirazione intenzionalmente o tramite l'assunzione di farmaci, si dovrebbe riconoscere che proprio essa è il mezzo di cura naturale, e che la guarigione viene dal favorire questo fenomeno. Si deve perciò insegnare al soggetto a respirare affinché egli impari, con appropriati esercizi, a eliminare lo stato di subventilazione causata, ancora una volta, da quella tensione muscolare che la scuola bioenergetica definisce " corazza psicosomatica ".
Respirare profondamente, sotto la guida di un esperto, permette di superare i momenti in cui l'ansia si manifesta e si scarica. In un contesto opportuno le sensazioni fisiche ed emotive che fanno parte integrante del processo di liberazione possono essere affrontate tranquillamente. Il soggetto riconosce che il respiro non è dannoso e comprende che le sensazioni di formicolio, paralisi e anestesia che lo accompagnano sono le naturali risposte dell'organismo precedentemente mantenuto in stato di subventilazione. Quindi si libera dal timore di essere vittima di un male oscuro o sull'orlo dello squilibrio mentale. Abbandonate le difese e le resistenze, è facile che persone poco prima spaventate e a disagio erompano raggianti in una risata liberatoria quando si rendono conto della semplicità del meccanismo che in loro aveva assunto aspetti tanto misteriosi e angoscianti. Un ciclo respiratorio completo, che può durare dalla mezz'ora alle due ore, termina sempre con piacevoli sensazioni di rilassamento. Inoltre tutte le sensazioni negative riemerse durante la seduta, come anche tutti i sintomi fisici di alterazione dovuta a iperventilazione, non si ripresenteranno più nelle sessioni successive. Queste trasformazioni positive tendono in seguito a permanere e a consolidarsi nella vita di ogni giorno.

Il Rebirthing esercita il suo maggior effetto su due processi: il ritmo al quale il corpo costruisce e mantiene sani i tessuti ed il ritmo al quale le scorie metaboliche vengono eliminate dalle cellule e dai fluidi del corpo.
La vitalità, o buona salute, è collegata al ritmo al quale il corpo fa circolare l'energia in queste funzioni anaboliche e cataboliche. Più riusciamo a riparare o sostituire il vecchio materiale, più siamo sani. E quanto più in fretta eliminiamo le scorie prodotte da questo lavoro o dal deterioramento dei tessuti, tanto più facilmente il corpo si mantiene in ordine.
Il 70% delle scorie viene eliminato con la respirazione e nelle nostre ricerche ci siamo accorti che la maggior parte delle persone non respira la maggior parte del tempo!
Con il Rebirthing possiamo ottenere i benefici di un ritmo cardiaco accelerato senza produrre nuove scorie che il nostro corpo deve poi smaltire, semplicemente concentrando la nostra coscienza sul respiro e respirando con maggior pienezza.

Il motivo per cui noi non respiriamo costantemente secondo il modello continuo è che ci aggrappiamo alle nostre reazioni emotivamente cariche, avendo paura di lasciarle andare come avviene nel corso della respirazione consapevole, perché (secondo quanto afferma Leonard Orr) le associamo alla sopravvivenza in seguito alle circostanze della nostra nascita, fatta di dolore, respiro trattenuto, impotenza, incoscienza, lotta.
Per questo motivo è necessario che durante le prime sedute di Rebirthing sia presente un'altra persona principalmente per ricordare a chi respira di respirare allorché i vecchi imprinting riaffiorano alla coscienza ed interferiscono con il modello di respirazione continua.
La respirazione circolare potrà così svolgere il suo compito di liberare il paziente dalla negatività, favorendo al tempo stesso guarigione e crescita.
Il meccanismo che permette al respiro di aprire la coscienza del qui e ora ai vecchi imprinting non è stato ancora compreso. Forse è perché la respirazione circolare fornisce al cervello lo stesso ambiente che era prevalente in gran parte della gestazione, quando lo scambio placentare assicurava al feto un approvvigionamento continuo di ossigeno e la rimozione costante e rapida delle scorie.
Forse la respirazione continua e profonda apre non solo lo spazio polmonare che il ricordo della paura aveva paralizzato, ma anche i capillari situati nella materia cerebrale profonda, nel sistema limbico.
Quali che possano essere i meccanismi che agiscono nel Rebirthing, líevidenza della sua efficacia è oramai diffusa. Le migliaia di persone che sono diventate rebirthers hanno aiutato altre migliaia di pazienti affetti da gravi problemi fisici tra cui: acne, alcolismo, angina, anoressia nervosa, artrite, asma, bulimia, bronchite cronica, diabete, dipendenza da barbiturici, da caffeina, da nicotina, disturbi digestivi, disturbi mestruali, disturbi dell'apparato sessuale, epilessia, ipertensione, obesità, problemi circolatori.
Il Rebirthing si è rivelato molto efficace su pazienti affetti da allergie, tumori, ulcere duodenali o gastriche, problemi ai reni ed emicranie.
Oltre a questa vasta serie di disturbi fisici il Rebirthing si è dimostrato utilissimo per ogni disturbo di tipo nevrotico o psicotico, producendo grossi miglioramenti nella personalità nel giro di poche sedute.

Quanto ai cambiamenti di personalità prodotti anche da una sola seduta di Rebirthing, va accennato il fatto che spesso in chi respira si accendono antichi sentimenti religiosi o addirittura si sviluppa un nuovo atteggiamento spirituale.
Perciò oltre a favorire benefici materiali per i pazienti, l'insegnamento della tecnica del Rebirthing può rivelarsi anche un utile strumento nella ricerca della pace e della felicità spirituale.