L’ARENA DEI GLADIATORI

Monumento all’inutilità

Conversano Città @perta

WWF

Associazione “il Seme”

Ci siamo. Il progetto che prevede la sistemazione di un anfiteatro in villa Belvedere è diventato esecutivo. Con una nota del 30/10/01  l'Ufficio tecnico risponde picche alle associazioni che avevano inoltrato ipotesi progettuali alternative facendo richiesta di sospendere i lavori. Naturalmente l'U.T.C. non poteva rispondere altrimenti, e il commissario prefettizio non poteva esimersi dal dare esecuzione alle ultime formalità. E i politici genialoidi, artefici di questo folgorante progetto, dove sono? Chi può rispondere di fronte ai cittadini in questo momento? È una storia tutta italiana, come solo noi riusciamo a inventare e, poi, mettere in pratica. Eppure, non una ma, due sottoscrizioni popolari avevano evidenziato un certo malessere di una

parte della cittadinanza di fronte a questo progetto, avallato con motivazioni varie, e comunque tutte degne, legittimamente, di essere affrontate e discusse. È stato fatto qualcosa per attivare un confronto, per prendere spunto dalle idee dei cittadini e così migliorare eventualmente il progetto? No. Ma era così difficile? Città @perta, il Seme, WWF e altri tutti insieme abbiamo sentito la necessità di avviare un confronto quotidiano sulla questione della villa Belvedere, per poi ritrovarci impegnati anche su altri temi. La decisione di redigere un foglio informativo nasce così dalla esigenza di incontrarsi, discutere, confrontarsi,  proporre. Stiamo sbagliando? Siamo dei cattivi cittadini? Insieme alla nostra sono state prese iniziative da altri cittadini, con i quali abbiamo avuto la possibilità di misurare progetti alternativi. Pur non condividendo la totalità delle loro proposte, comunque, ne rispettiamo il senso e il percorso, avviato nell'ambito di un confronto comune e di interesse pubblico. Troppa democrazia in giro?

Intanto il progetto è diventato esecutivo, con buona pace di noi altri, e resta il fatto che presto ci ritroveremo con un “monumento all'inutilità”. Per varie ragioni. Il progettista dice, e non abbiamo motivo di dubitarne,  di aver rispettato il “verde” nella  metratura originaria ma altrettanto non può dire sul rispetto dell'impatto ambientale. Può un semplice calcolo, sui metri quadrati o cubici che siano, ritenersi esaustivo rispetto al senso del luogo? Può la prevista distesa di cemento e chianche ritenersi rispettosa e integrante di un polmone verde?

Tutto ciò è in funzione di un anfiteatro che invece di adeguarsi alla morfologia esistente la ignora, anzi la violenta mettendola ai margini come elemento irrilevante e trascurabile. Non solo, ma è talmente posticcio questo anfiteatro che non offre nessuna risposta di ordine tecnico. Non riusciamo ancora a capire come si intendano risolvere i problemi legati all'acustica e all'insonorizzazione del luogo. Forse fermando il traffico veicolare che fiancheggia villa Belvedere, nelle calde notti d'estate? Esiste, secondo voi, un percorso alternativo sul quale convogliare tale traffico? O forse intendono coprire i rumori alzando al massimo i volumi dell'amplificazione?

Per arrivare, last but not least, ai costi economici dell'impresa, che se da un lato sembrano non essere sufficienti per il completamento dei lavori, lasciando così un cantiere aperto, da un altro punto di vista ci appaiono  esagerati per l'obiettivo che ci si pone.

Quanti posti a sedere prevede il progetto dell'anfiteatro? Vorremmo essere smentiti, ma in assenza di dati ufficiali, noi stimiamo che la struttura possa accogliere circa trecento persone. Vi sembra, allora,  un investimento serio spendere un miliardo e seicento milioni di denaro pubblico per stravolgere la villa comunale esistente (trascurata ma non degradata) con una struttura che potrà essere utilizzata appena per i tre mesi estivi,  con le evidenti limitazioni di pubblico e di fruibilità e il costante sottofondo di clacson e motori rombanti? A conti fatti ci sembra l'ennesima dimostrazione di come i nostri ex-amministratori si siano fatti guidare, con i paraocchi, da un concetto spettacolistico di cultura, lasciando tutto lo spazio all'evento estivo, senza stimolare il reale confronto culturale tra i soggetti presenti sul territorio.

Il progetto nasce per un finanziamento regionale che copre il 55 % delle spese per la realizzazione di strutture culturali: non sarebbe stato altrettanto culturale realizzare un parco urbano per l'infanzia? È difficile immaginare l'utilizzo di una architettura dolce, che si armonizzi e si integri con l'ambiente circostante? È così lontana l'idea di raggiungere tutto ciò, realizzando nella villa Belvedere  un orto botanico con finalità ludico-educative, dove gli adulti possano passare il tempo e i bambini  apprendere attraverso il gioco? Troppo difficile? Troppo poco culturale, vero?

Ma se togliamo l'anfiteatro, ci direte, dove si potranno fare i concerti e i vari spettacoli estivi? Conversano è ricca di spazi e sfondi suggestivi ideali per ogni tipo di eventi: basta dotarsi di strutture mobili e delle giuste competenze professionali per rendere adeguato un luogo a qualsiasi intervento spettacolare. E i concerti bandistici? Noi riteniamo preferibile utilizzare la villa Garibaldi, più protetta dal traffico cittadino, e tra l'altro già sperimentata dalle stesse bande questa estate. La sistemazione sulla rotonda, priva ormai del palmizio, di una cassa armonica sarebbe  più adeguata e accogliente  della fredda pietra, molto più consona e integrata ad una scelta di  valorizzazione della tradizione bandistica, che da sempre si accompagna alle maestranze artigianali delle nostre terre. 

Avremmo voluto spedire, ai nostri amici che vivono lontano, una cartolina di Conversano senza anfiteatro: peccato, qualcuno di loro scambierà il nostro paese per un villaggio Valtur!

 

Villa Belvedere: 

lo scempio in atto!

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