Teatro massimo

 

la storia
 
Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo aprì le porte al pubblico la sera del 16 maggio 1897, ventidue anni dopo la solenne cerimonia pubblica di posa della prima pietra.
Le premesse per la costruzione del Teatro risalgono al 1862 quando il Sindaco, Marchese di Rudinì, incaricò una commissione comunale di effettuare gli studi necessari alla realizzazione di un progetto per il teatro, e procedette all'esproprio dei terreni ubicati presso Porta Maqueda, zona in cui sorgevano parecchi edifici appartenenti a congregazioni religiose tra cui i Monasteri delle Stimmate, quello di S. Francesco e quello dell'Immacolata Concezione a San Giuliano, oltre alla Chiesa di Santa Marta.
Per il progetto del teatro si decise di bandire un concorso: i partecipanti, di varia nazionalità, furono 35. Il concorso fu vinto da Giovan Battista Basile, noto architetto palermitano. Il 12 gennaio 1875 iniziarono i lavori. Nel 1891 morì G.B. Basile: quattro giorni più tradi suo figlio, Ernesto, sarà nominato nuovo direttore dei lavori e completerà così l'opera iniziata dal padre.
Il 16 maggio 1897, il Massimo, secondo teatro d'Europa dopo l'Opera di Parigi, inizia la sua attività di teatro lirico con il Falstaff di Verdi. Il Teatro Massimo continuò la sua attività lirica per 77 anni sino al 1974, quando a causa delle nuove norme di sicurezza, il Teatro venne chiuso "temporaneamente". Solo il 12 maggio 1997 il Teatro viene riaperto con enorme commozione e partecipazione dei cittadini 

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