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IN AGGIORNAMENTO - 30/01/2011

Notizie 2008 - Primo semestre

Leggi il testo originale della delibera dell'UNESCO

LA NAZIONE 04/03/08
TRAMONTI : Riaperto dopo tre anni di lavori il sentiero che arriva al mare
E'STATO riaperto, dopo tre anni di lavori per la messa in sicurezza, il sentiero che arriva al mare di Tramonti, considerato la “porta" del parco nazionale delle Cinque Terre, partendo dalla Spezia.
L’opera è stata possibile grazie alla collaborazione fra il Parto nazionale delle Cinque Terre e il Comune della Spezia.
Domanda: Quale, dove, come??? Vediamo se il secolo dice qualcosa di più? (clicca per collegamento 11/03/08)
IL SECOLO XIX 04/03/08

Fantastico: a Biassa trovata l'ecstasy. Non mi sembra che ci sia da stupirsi: Biassa è da sempre un paese dove si va in estasi,  e senza pasticche. Ma pensa te, quel pirla che le ha nascoste in un albero! E se le avesse trovate, e mangiate, un bel cinghiale di 200 Kg? Te l'immagini che cosa avrebbe potuto combinare un cinghiale in estasi in giro per i boschi?
Ma dopo il colore passiamo alle cose serie. La Nazione aveva dedicato all'avvenimento uno scarso trafiletto. Qui troviamo qualcosa di più: si tratta della strada del Persico, riaperta ... ma non era mai stata chiusa ... c'era un cartello di divieto d'accesso, e sono ben più di tre anni che c'è. Avranno tolto il cartello, una bella cerimonia e via. Di sicuro il contributo del parco sarà stato: bravi! Ben fatto
. Infine c'è la storia dei contributi. Per l'accesso al mare, l'Associazione Campiglia aveva avuto un contributo di 5.000 euro circa (mi pare), con il quale avrebbe dovuto mettere in sicurezza con ringhiere e altro, proprio le scalinate del famoso accesso. A tutt'oggi, non mi risulta finito. E poi, parliamoci chiaro: da sempre le scalinate di Tramonti sono senza ringhiere, e ve ne sono tratti assai più pericolosi che ne meriterebbero più d'una. Ma tant'è! Aspettiamo di vedere il lavoro finito. 
Infine, qualcuno certamente dirà che sono bravo a fare dei discorsi e un po' meno a fare dei fatti..
Grazie a Dio! Perché a me sembra che almeno faccio la fatica di scriverle, le parole che dico, mentre certi fatti, sono poco più che parole sul giornale

Ringraziando ancora Iddio, ogni tanto qualche giornalista si ricorda dello scandalo di Pitelli. Chissà cos'è finito, nel golfo!!! Ma tanto, il dragaggio mascherato da bonifica, lo stanno facendo ugualmente

IL SECOLO XIX 05/03/08


Perché ho messo questo articolo? Perché da sempre sono convinto che il sole e il vento siano la risposta alla crisi energetica. Vengono erogati contributi da parte dello stato ma, come al solito, il tutto viene lasciato alla volontà e al denaro dei singoli cittadini, per la serie, intanto spendi, poi se tutto va bene, ti do il contributo. Ma nessuno crede più a certe promesse, per cui si rischia di perdere un'occasione di questo tipo, mentre i contributi finiranno tutti nelle mani dei soliti furboni impelagati e potenti. Se lo stato intervenisse direttamente, senza chiedere ancora sacrifici ai cittadini, non sarebbe 

IL SECOLO XIX 07/03/08

IL SECOLO XIX 10/03/08
Cinque Terre. Un vigneto museo per raccontare la storia del vino
Due vignaiuoli hanno creato al Corniolo un campo didattico che mostra tutti i sistemi di coltivazione ... clicca per l'articolo

IL SECOLO XIX 11/03/08
Ecco l'articolo del Secolo sul nuovo accesso al mare del Persico.
Clicca per ingrandire

La Spezia, 1 settembre 2008 - Alla Redazione del Secolo XIX
Un grosso muro con fondamenta fatiscenti che reggerà l’urto del mare forse una decina d’anni: in sintesi, questa è l’opinione di chi osserva con un minimo d’attenzione il muro che concepisce l’accesso al mare del Persico.
Personalmente mi sono limitato a dire che è una porcheria: sarà anche costato poco, ma sono comunque denari buttati. Basta osservare le foto allegate, scattate il 1 agosto 2008, e si evidenzia che:
1) le fondamenta, profonde circa 30 cm, sono già state scalzate
2) l’ultimo pezzo di scaletta è stato divelto dal mare e mostra un preoccupante vuoto interno, come se dietro i gradini ci fossero solo un po’ di sassi alla rinfusa, senza cemento né ancoraggi.
Sarebbe bastato porre dinanzi al muro un po’ di quei grossi massi che abbondano sulla spiaggia, per rompere le onde e limitarne la forza.
Se poi osserviamo con attenzione, notiamo che il penultimo tratto di scala è stato costruito dritto a picco sulla spiaggia, tanto da non aver riparo, oltre che di fronte, né a destra né a sinistra. Sarebbe stato sufficiente costruirlo seguendo il muro, così almeno da un lato sarebbe stato protetto. Senza contare che, in questo caso, per completare le protezioni, sarebbe bastato mettere in opera una ringhierina, non due!
A suo tempo i vecchi del Persico avevano dato agli impavidi costruttori proprio questi consigli. Che, come si vede, non sono stati seguiti.
Dunque, soldi buttati. A meno che, pensando male, la costruzione della scalinata non avesse un fine, come dire, pubblicitario! Ma di certo non è così: si tratta mestamente di imperizia e di mancato controllo da parte dell’Amministrazione, che dovrebbe accertarsi che i lavori siano eseguiti a regola d’arte.
Tra l’altro, questo mirabolante risultato, è stato decantato più volte in diversi articoli, e associato ad altre strepitose iniziative. Leggo un titolino sul Secolo XIX del 11/03/08: recuperato il sentiero da Tramonti al mare. Che magnificenza! Oltre al già citato muro, il sentiero è stato recuperato e messo in sicurezza (sic!), grazie ad una collaborazione tra Comune, Parco 5 Terre e Associazione Campiglia. I primi due avrebbero pagato i lavori eseguiti da quest’ultima.
Altri articoli che parlano di questo accordo, informano invece che il 50% dei costi li sostiene l’Associazione Campiglia, mentre il restante 50% lo paga il Comune assieme al Parco.
Mi sorge qualche dubbio: sono i giornalisti a non capir bene, sono i politici che si spiegano male, o frega niente a nessuno e tutti fregano?
Perché il sentiero, a me che lo pratico con una certa frequenza, pare ne più ne meno come prima. Ho intravisto un paio di piccole riparazioni, ma ci sono diversi punti critici che necessitano di interventi urgentissimi, non tanto per l’utopica messa in sicurezza, ma per evitare almeno che frani. E saremmo già contenti così!
Tant’è che il segnale di divieto di accesso posto all’inizio del sentiero, dieci intelligenti metri prima del ristorante La Lampara, non è assolutamente stato tolto. Che significa: attenti, signori, se cadete, il Comune se ne lava le mani.
Ma si!
Laviamocene le mani!
                                                                                          Mario Cidale

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