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Notizie 2006 - Primo semestre

Leggi il testo originale della delibera dell'UNESCO

06/01/06
Riferimento all'articolo de LA NAZIONE del 28/12/05

Il parco delle 5 Terre celebra Tramonti con un bel libro di fotografie
Hanno pubblicato il mio commentino pepato!
Il giorno dopo è uscito un altro articolo istituzionasle su quel famigerato libro.
Allora ho scritto nuovamente questa roba.

Anzitutto grazie per avermi dato voce.
Vorrei quindi precisare:
1) Voi mi avete assegnato il soprannome Masaniello biasseo, cinque o sei anni fa, quando ancora si poteva “discutere” con Bonanini, Pagano e il buon Orlando, e mi ci sono affezionato
2) Ritengo il libro di fotografie un’opera meritoria, dal punto di vista prettamente culturale, lievemente mistificatoria quando la si presenta come un’opera su Tramonti nella sua interezza, e se ne tiene fuori una parte importante come la Pineda. Mi chiedo semplicemente perché
3) So perfettamente che la mia voce è ben poca cosa, perché non seguita ma, soprattutto, non segue nessuno. E’ un qualcosa che sta tanto fuori dal coro degli incensamenti quanto da quello dei mugugni. Non è polemica fine a se stessa: intendo solo affermare che nel parco non è tutt’oro quel che luce..
4) L’uscita dell’articoletto che inneggia alla prova delle sinergie del 5/1/6 proprio il giorno dopo il mio intervento, fa pensare che forse le mie parole (sto peccando di presunzione?), hanno scosso qualche coscienza. E allora si è sentito il bisogno di affermare che a fine gennaio, a quasi sette anni dalla legge, si firmerà un protocollo d’intenti tra parco e comune della Spezia. Mi chiedo: ma queste sinergie non si potevano attuare prima? Ma già sono ottimista, per ora si parla di “intenzioni”. Per i fatti, quanto si dovrà aspettare?
5) Per ottenere il permesso di ristrutturazione di un ‘casotto’ occorrono dai tre ai quattro anni, grazie all’infinità di paletti posti del parco. Ovviamente la scusa è fermare l’abusivismo. In realtà, è andata che la gente ha venduto a chi può permettersi spese sostenute. E’ questa la morte di Tramonti, non l’abusivismo del contadino. E se il paesaggio è radice dell’identità, perché non è stato favorito chi già stava sul territorio? Ma sono vecchie domande, rimaste sempre senza risposta. La verità è che del substrato culturale che ha generato Tramonti frega niente a nessuno, men che meno al comune della Spezia, che ha visto nel parco la possibilità di abbandonare un territorio che rappresenta un problema solo all’apparenza irrisolvibile, salvo saltuari ripensamenti pro voti (leggi muro del Persico etc). Naturalmente c’è anche la possibilità di reperire ICI e Tarsu come seconda casa, senza fornire servizi. In sintesi, un buon affare.
6) Siccome reperita juvant, è meglio ricordare che la legge istitutiva del parco ha lasciato il Tramonti di Spezia senza un centesimo, e che il presidente Bonanini neppure lo voleva sotto il suo controllo. A distanza di quasi sette anni, nell’ormai famoso territorio aggregato, si è visto un importante aumento della forestale in giro per i sentieri e le scale, ma gli stessi hanno continuato a rimanere dissestati e a crollare. Si è tenuto d’occhio le case, perché forniscono un reddito, ma nei campi si è iniziata la coltivazione dello zafferano. E solo ultimamente si è parlato di un recupero dei vigneti con l’aiuto da parte del parco, attraverso una manovra a mio giudizio fantasiosa. Ma tant’è!
Alla fine si ripetono sempre gli stessi concetti. In sostanza è che il tram del parco, per Tramonti è rimasto un pio desiderio, e che un libro, anche se buono, serve solo a far due chiacchiere. E si sa, le chiacchiere non fanno farina. 
Anche le mie! 
Mario Cidale 6/1/6
PS scusatemi per la lungaggine
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