Sito in continua evoluzione
IN AGGIORNAMENTO - 30/01/2011

Notizie 2005 - Primo semestre

Leggi il testo originale della delibera dell'UNESCO

LA NAZIONE del 12/01/05
CORNIGLIA: i trenta bungalow si sono trasformati in un ricettacolo di sbandati e vi regna la sporcizia. Tante le lamentele in paese - Un villaggio baraccopoli - di Pierluigi Castagneto
RIOMAGGIORE - Il vecchio villaggio Europa, posto sotto la stazione di Corni glia, situato però, nel territorio del comune di Riomaggiore, abbandonato da tempo, si è trasformato in una vera e propria baraccopoli. Il degrado è inverosimile, la sporcizia è sotto gli occhi di tutti, l'odore maleodorante si spande ovunque. Una bella presentazione della riviera ai turisti che passano lungo il sentiero, a pagamento, delle Cinque Terre. Oltre due anni e mezzo fa il villaggio venne chiuso per la mancanza delle più elementari norme di abitabilità e sicurezza, ma anche per gli scarichi fognari e rete idrica inadeguati. Nel frattempo la struttura e ii terreno, di proprietà del demanio ferroviario furono venduti ad altri proprietari i quali posero un guardiano a sorvegliare la struttura. Da circa un anno tutta la zona non è controllata e gli oltre 30 bungalow si sono trasformati in baracche con le porte sfondate, ricettacolo di sbandati in cerca di un riparo. Il vecchio materiale plastico con cui negli anni sessanta furono costruiti i monolocali, viene sparso dal vento in tutta l'area e sono molte le onduline di eternit, usate per la copertura, poste a cielo aperto. Anche le costruzioni del vecchio bar sono in disfacimento. A rischio anche l'incolumità delle persone in quanto le ringhiere e le protezioni a mare sono pericolanti.  La spiaggia sottostante è del tutto inesistente, ridotta a una striscia di scogli e grossi ciottoli. Il mare ha inoltre spaccato in due blocchi la base di cemento di quello che resta dello stabilimento balneare. Un'altra mareggiata potrebbe demolire quel che resta con grosse conseguenze per l'inquinamento marino. Ovviamente a Corniglia tutti si lamentano per lo stato in cui versa il sito e da quando le stazioni ferroviarie sono disabilitate, l'area tra Manarola e Corniglia stessa, è poco frequentata. Dalla sera alla mattina il villaggio è un luogo di rifugio per chiunque cerchi un luogo per dormire. Se il cosiddetto spiaggione di Corniglia non esiste più, ricordo di tanti che negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, venivano a farsi il bagno, con 10 minuti di treno dalla città, anche il vecchio villaggio è un bel ricordo.
Commento uno: sono pronto a scommettere che, entro un anno al massimo, il parco acquisirà per un tozzo di pane il villaggio e tutto sarà sistemato con rapidità. E' quello che è successo all'ex ristorante che si trova all'uscita della prima galleria, proprio sulla strada che porta alla Fossola. Il vecchio proprietario aveva costruito lateralmente al fabbricato, una struttura di alluminio che era bellissima e godibilissima, specialmente d'estate. Non so esattamente com'è andata, ma il tipo ha venduto e la struttura è stata demolita in quanto abuso (sic!). Ora c'è un simpatico manufatto di mattoni in stile caserma. Ah, il locale è di proprietà del parco. Ah ah, deve essere cambiato il piano regolatore. Ah ah ah...   

Aumentano i controlli della Forestale: 50% in più rispetto al 2003.
VOLASTRA - E' lusinghiero il bilancio del lavoro svolto nel 2004 dal Coordinamento Territoriale del Corpo Forestale nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Partiamo da un dato. Sono aumentate del 50% le notizie di reato e le sanzioni amministrative contestate rispetto al 2003. Pur disponendo in tutto il Parco di un solo Comando Stazione, composto da sei forestali, il bilancio del Coordinamento Territoriale per l'anno appena concluso conta 1459 controlli, tra cui 504 a persone, 21 notizie di reato comunicate all'Autorità Giudiziaria, 56 sanzioni amministrative contestate, con un aumento del 50% circa rispetto al 2003. Tra gli episodi di maggiore soddisfazione, si ricordano: la consegna al Museo di Storia Naturale di Genova di un raro esemplare tartaruga liuto, del peso di 370 Kg, protetto dalla Convenzione di Washington e trovato morto a Ferragosto nel mare di Monterosso; gli effetti della prevenzione e della lotta antincendio condotte insieme ai volontari, per cui le superfici percorse dal fuoco nei 6 incendi sono state tutte inferiori all'ettaro; la campagna di controllo vitivinicolo, rinnovata per il terzo anno consecutivo a garanzia del consumatore per monitorare la produzione di vino DOC "Cinque Terre Sciacchetrà"; le operazioni antibracconaggio durante le quali sono stati rimossi tutti gli appostamenti allestiti all'interno dell'area protetta, sono stati controllati 61 cacciatori e contestate sanzioni; il rilevamento e i campionamenti, condotti da due anni per conto delta Regione Liguria nelle pi nete di Pino marittimo minacciate dal Matsucoccus feytaudi, la temibile cocciniglia che ha già distrutto le altre pinete liguri, esponendole ancor più al rischio degli incendi; l'ac compagnamento lungo i sentieri in collaborazione con I'Ente Parco, del le scolaresche, per aiutarle a vedere, a capire e a rispettare la natura. di Andrea Luparia
Commento due: che bello sarebbe leggere: aumentano i controlli della forestale: verificata la riparazione delle scalinate e dei sentieri di Tramonti, che è aumentata del 50%. Le famose scalinate sono state messe in sicurezza, i pietroni, fuori posto e pericolanti da decenni, sono stati finalmente sistemati, etc etc etc.... Ma trascurare la nostra terra, ignorandone il degrado, non è forse un reato?

LA NAZIONE del 13/01/05
Cinque Terre: Tenuta a battesimo dal notaio l'associazione dei piccoli produttori che scommettono sullo sciacchetrà 
Vignaioli, alleanza strategica

RIOMAGGIORE - Passati i tempi, che non torneranno, delle botti piene e delle cantine affollate di botti, ii futuro del vino è sempre più dipendente dalla qualità. Che ha i suoi costi, però è il requisito che l'intenditore esige e che il consumatore con sempre più insistenzachiede. E' con tale obiettivo che, il 5 gennaio scorso, piccoli vignaioli delle Cinque Terre si sono uniti in associazione, con tanto di atto notarile. Essi tengono in produzione vigneti di famiglia e ne acquisiscono di nuovi, anche con la forma del comodato inaugurata dal Parco nazionale, col proposito di ricavare prodotti di nicchia, a cominciare dal passito sciacchetrà. Tra i promotori del progetto sono Walter De Battè, Evasio Pasini, Riccardo Canesi, Germana Forlini ed Alberto Cappellini, operanti tra Riomaggiore, e Manarola. In termini di fatica, poco è cambiato dentro il paesaggio terrazzato, dove ogni operazione continua ad essere svolta manualmente. E' stata invece non poco alleviata, grazie alle strade ed ai trenini su monorotaia, la fatica del trasporto delle uve, mentre si sono affinate, a vantaggio del prodotto, le tecniche di vinificazione. Le classiche uve albarola, bosco e vermentino possono dunque esprimere al meglio le loro doti concorrendo alla produzione dei vini bianchi doc. Ma i piccoli vignaioli associati sono convinti che anche ii vino rosso, meno diffuso, tuttavia con una sua tradizione, abbia un futuro. Ricercano perciò gli antichi vitigni nella certezza che aggiungeranno ricchezza al patrimonio in cantina. La loro iniziativa è pienamente condivisa dall'ente parco. Il presidente, Franco Bonanini, la vede non solamente in funzione esemplare di un recupero ambientale e produttivo, ma anche quale prezioso contributo all'affermazione di un prodotto titpico di qualità che ulteriormente potrà esaltarsi nei giri enogastronomici che saprà creare

LA NAZIONE 03/04/05

LA NAZIONE 04/05/05

LA NAZIONE 05/05/05

LA NAZIONE 06/05/05

LA NAZIONE 20/05/05

LA NAZIONE 07/06/05

INDICE notizie HOME ultimissime CREDITS segnalazioni OSPITI