UN ANNO DI TRANSIZIONE
Da quando fondammo lo Junior Rimini il nostro Torneo
ha fatto passi da gigante e di questo tutti noi ne andiamo orgogliosi. In
questi anni è stato fatto un gran lavoro per migliorare e rendere sempre più
bella la manifestazione.
Il merito principale di tutto ciò va sicuramente alle famiglie
dei ragazzi che, impegnandosi nell’organizzazione del “Mussoni”, hanno
permesso di tenere in piedi, anche economicamente, non solo il torneo ma tutta
la nostra organizzazione.
Il Torneo infatti è il motore intorno al quale ruota
l’intera attività giovanile e consente poi alle nostre squadre di partecipare
al circuito dei tornei estivi. Senza l’impegno e lo sforzo (anche economico)
dei genitori la nostra attività giovanile non esisterebbe!
A tutti loro va il nostro sentito ringraziamento.
Quando ne prendemmo in mano l’organizzazione il “Città di
Rimini” contava sulla partecipazione di otto squadre ragazzi e basta.
Nelle ultime edizioni 2003 e 2004 abbiamo raggiunto quota 22
squadre con una presenza di circa 350 ragazzi impegnati in oltre 50
partite. Record di tutti i tempi! Progressivamente abbiamo infatti allargato
il Torneo prima alla categoria del Minibaseball, poi alla categoria Cadetti
ed infine a quella degli Allievi (nella quale abbiamo fortemente creduto
così come è oggi strutturata e che siamo stati tra i primi ad auspicare).
Il Torneo è uscito dalla torre d’avorio in cui si trovava ed
è diventato un patrimonio della città. Non è più un appuntamento per pochi
intimi ma un evento sentito e partecipato dai riminesi come testimoniano
le numerose visite in questi anni di tanta gente appassionata, di sportivi, di
uomini politici ed autorità.
Il Torneo ha cercato infatti di aprirsi verso l’esterno, di
comunicare, di dialogare con tutti. Ha fatto due cose indispensabili per
emergere: vetrina e propaganda. Ecco
che così sono nate l’edizioni del giornalino ed un sito internet amatoriale
(http://digilander.libero.it/torneodirimini che viaggia verso le 10.000 visite
in tre anni) dove trovare riflessioni, interviste, risultati e statistiche.
Ecco che sono apparsi i numerosi articoli sulla stampa
locale dove l’utilizzo del comunicato stampa viene reso sistematico e non più
un semplice bollettino in caso di vittorie.
A riconoscimento del lavoro svolto è giunta anche la
graditissima medaglia del Presidente della Repubblica, il Patrocinio
della Regione, della Provincia, del Comune e del Coni.
Ci piace ricordare, nell’edizione del 1998, anche la partecipazione
della banda dell’Esercito Italiano.
In
questi anni abbiamo preparato migliaia e migliaia di pasti, abbiamo arbitrato,
classificato, montato tende, regalato magliette, gadgets, medaglie e premi
speciali. Abbiamo istituito nuovi premi
individuali (tipo il MVP) sottraendoli
al giudizio di giurie facilmente influenzabili ed affidandoli a più fredde e
complete formule matematiche.
Purtroppo
non tutti gli obiettivi iniziali sono stati raggiunti. Molto di più era
nelle nostre intenzioni e molto di più si sarebbe potuto fare se ci fossero
stati maggiore rispetto e condivisione dei programmi.
E’
mancato insomma il gioco di squadra a causa di alcune fughe in avanti. La base che lasciamo è comunque una bella
base dalla quale chi ci succederà potrà partire con sicurezza e, ne siamo
sicuri, non potrà che migliorare.
La
prossima sfida che i nuovi dirigenti dovranno raccogliere riguarda innanzi
tutto il Torneo Juniores che, il prossimo anno, andrà sicuramente fatto
per completare il ciclo dei tornei.
Nello spirito dei padri fondatori
che si erano posti un obiettivo (ancora non raggiunto): mettere in campo una squadra
Juniores “fatta esclusivamente con
elementi nati e cresciuti nel nostro vivaio”, veicolo indispensabile per
completare la formazione dei giocatori che abbiamo allevato fin dal Minibaseball
(altra categoria nella quale abbiamo sempre fortemente creduto).
Che
poi -dopo- la squadra venga iscritta ad un campionato seniores e/o di
categoria poco importa. L’importante dal punto di vista educativo, sportivo e
societario è non lasciare a metà il discorso intrapreso otto anni fa, non
ripetere le scelte sbagliate, non gettare al vento il lavoro di questi anni,
non svenderlo per un piatto di lenticchie…..
Un
altro obiettivo che sicuramente sarà raggiunto dalla nuova dirigenza sarà
quello di rendere Internazionale il nostro Torneo, allargandolo alla
partecipazione di squadre provenienti dall’Europa e –magari– anche
dall’America.
I
contatti, le conoscenze e le capacità per fare ciò li abbiamo sempre avuti,
bisogna solo vincere quel po’ di provincialismo e di paura che ci hanno legato
le mani.
Quest’anno
avremmo voluto fare anche di più dal punto di vista della propaganda,
dell’organizzazione, della logistica, del numero di squadre invitate, delle
attività collaterali ma, purtroppo, i tagli al bilancio ed il
trasferimento delle nostre (scarse) risorse finanziarie su altri obiettivi
ritenuti prioritari ce l’hanno impedito.
Chi ha
vissuto questa lunga cavalcata di circa otto anni fin dall’inizio ora, nel
lasciare questa grande famiglia, nel salutare i tanti cari amici sparsi in giro
un po’ per tutta l’Italia, sente un po’ di nostalgia….. Sicuramente, il
prossimo febbraio, quando l’orologio biologico ci dirà che è ora di pensare al
Torneo di Rimini, sentiremo qualche cosa in gola….. Ma ogni frutto ha la sua stagione… ed altri cimenti ci
attendono....
L’augurio
e la preghiera finale ai nostri successori è che tanto lavoro non sia stato
inutile, che il Torneo Città di Rimini continui ad esistere sempre più bello e
sempre più grande, che resti patrimonio di tutti e soprattutto non sia svenduto
ad altri. Play Ball.
Rolando
Renzi