INTERVISTA A CLAUDIO DI RAFFAELE

 

Claudio DI RAFFAELE è stato uno dei lanciatori più classici del baseball italiano.  Nato nel 1954, ha vinto due scudetti (1975-79) e due Coppe dei Campioni (1976-79), miglior MPGL del Rimini nel ‘73 (2.57), ‘74 (2.31) e ‘76 (1.74). I suoi records in Serie A: MPGL vita 2.36, Partite Vinte 75, 827 K. Una No-Hit nel ‘76 (vs Roma). 9 shutouts. 11 presenze in Nazionale. E’ stato il rilievo vincente nella storica partita dell’Italia contro gli USA agli Intercontinentali del 1973.

 

Come e quando hai iniziato a giocare a baseball?

Bella domanda…… A 12-13 anni.  Nel 1966 alcuni ex giocatori come i fratelli Zucconi, Frigiola, Oliveti, rifondarono la società del Rimini. Giocavano in Serie C al Dopo Lavoro Ferroviario ed io andavo a vederli e correvo tra le canne a recuperare le pallineDi questo sport mi attirava la novità, le divise, la diversa disposizione in campo rispetto a sport più tradizionali.

 

Il Rimini vinse subito il campionato e fu promosso in B. Era il tempo degli americani della base Nato. Se non ricordo male quell’anno giocò un certo Thomas che per noi ragazzini di allora era il massimo ……  Si. Gli oriundi arrivarono più tardi… Mi ricordo che un anno riuscii a parlare in italiano solo con il terza base Pierino Soleri……

 

Nel 1969 l’allora Glen Grant Rimini vinse il campionato con l’americano Fagan in terza base e lo scomparso Gianni Neri a lanciare. L’anno successivo, in serie A, il tuo esordio nel Rimini….

Si giocava allo stadio Romeo Neri, una partita alla settimana. Lanciatore titolare era Giacomo Bertoni.  Quell’anno retrocedemmo… Poi nel ‘72 la promozione definitiva in serie A con la Remedal Rimini. Lanciai io tutte le partite. Ricordo ancora il mio record personale, feci 208 strike-outs.

 

La squadra di baseball a Rimini è cresciuta intorno a te, la promozione .. e poi lo scudetto ‘75 con la coppia Di Raffaele-Romano sul monte ed un certo Orrizzi a ricevere … Il grande baseball a Rimini è nato in quegli anni…

Si. L’arrivo di Romano fu fondamentale.  Dovevamo vincere lo scudetto anche nel ‘74, ma purtroppo quell’anno un certo Mike Romano-Cardinali fu squalificato…….

 

Quali erano i tuoi lanci migliori? Senz’altro la curva o drop che scendeva sul piatto e mandava fuori tempo gli avversari. Questo soprattutto nei primi anni. Col tempo poi i battitori ci facevano l’occhio… Comunque anche la dritta non era male.  Ricordo una partita a Nettuno dove vinsi lanciando quasi solo dritte.  Forse sono stato poco  cattivo.... non lanciavo palle dentifricio per intimorire gli avversari….

 

A quanto viaggiava la tua dritta?

Non lo so…. Quella volta non si usava misurare la velocità… certo non era come quella di Mike… Mike è stato un grande…..  Quando è arrivato in Italia era soprattutto un interbase… il suo modo di rilasciare la palla, il suo caricamento breve…. poi col tempo ha saputo migliorarsi e diventare un grande lanciatore.  Il suo segreto erano le gambe che gli davano una gran forza di spinta …..

 

Hai passato parecchi anni sui diamanti, sempre da lanciatore, quale è la partita che ricordi ancora con piacere?

Ricordo una partita a Parma con la Nazionale alla Coppa Intercontinentale del 1973, lanciai contro il Nicaragua, la partita fu trasmessa in tv con la telecronaca di Nando Martellini… Lanciai una gran partita (molte curve) e li tenni a zero per tutta la partita (a quei tempi non esistevano i rilievi……se andavi bene chiudevi anche…), perdemmo all’ultimo inning ma, alla fine, tutti i nicaraguegni vennero al centro del campo a congratularsi con me……

 

Il pitching è la massima arte del baseball.  Senza bravi lanciatori non si va da nessuna parte.  Tu avevi un gran bel stile e con la tecnica compensavi una velocità non altissima.  Come hai imparato?

Io sono un autodidatta… Quella volta, purtroppo, non esisteva il Settore Giovanile come adesso. Ricordo che un anno il mio amico Marcello Massari tornò dagli Stati Uniti con alcuni filmati di baseball, li studiai attentamente ed imparai ….. all’inizio non ho avuto nessuno che mi seguiva come pitching-coach.

 

Anche Colabello aveva uno stile impeccabile …

Louis aveva una gran curva che tagliava il piatto da sinistra a destra, sicuramente come stile era perfetto, specialista del controllo, un caricamento bello da vedere, un gran lanciatore… e poi era un mancino… ah quanto mi sarebbe piaciuto essere un  mancino!

 

Cosa occorre per essere bravi lanciatori?

Beh un buon fisico senz’altro non guasta… ma non basta… in partita bisogna essere concentrati, studiare gli avversari, scegliere i lanci giusti, non arrabbiarsi mai... Se subisci un fuori campo lo devi dimenticare subito, pensare solo al lancio successivo… Devi avere voglia di riuscire… Poi ti devi allenare, allenare, allenare, impegnarti e fare tanti sacrifici.

 

Dopo anni esaltanti, grandi giocatori e stadi pieni è finito tutto.  Come mai?

Mah… sono i cicli della vita…. Quella volta il baseball a Rimini era una novità…. Siamo stati la prima squadra cittadina a vincere scudetti e coppe dei campioni…A livello federale poi c’era Beneck che faceva di tutto per propagandare il baseball in tv, alla radio e sui giornali. Dopo di lui si è persa la voglia di fare propaganda al nostro sport.

 

Oggi sei tornato a calcare i diamanti di slow-pitch ed i tuoi figli si cimentano nel minibaseball…. 

Beh… giocare mi diverte ancora e mi diverto anche a fare Batting Practice con la squadra di serie B.  Il divertimento deve essere la componente fondamentale nella pratica dello sport. Se hai troppa pressione non ti diverti più.