INTERVISTA A ALFONSO GUALTIERI
Nel piccolo mondo del baseball tutti
quanti lo conoscono. Parliamo di ALFONSO, presidente, allenatore, dirigente,
accompagnatore, giardiniere, ecc della Soc. Lions Santa Barbara di Nettuno, la
squadra che negli ultimi tre anni abbiamo incontrato tre volte nelle finali
disputate dallo Junior Rimini. Una gran
passione per il vecchio gioco, una vita dedicata al baseball, un professionista
serio in un mondo affollato -ahimè- da troppi dilettanti.
A dimostrazione della considerazione che
Alfonso gode anche in campo internazionale, tutti gli anni, in Agosto, la sua
squadra (opportunamente rinforzata da elementi provenienti da tutta Italia)
viene invitata ad un Torneo internazionale di grande caratura: la Boys League
World Tournement Cup, al quale partecipano importanti college americani, le
nazionali di Giappone, Corea, Messico, Brasile, Taiwan. Nel corso del 2002 la
manifestazione si è svolta ad Osaka (Giappone). Quest’anno si terrà in Brasile.
Allora, Alfonso, tu sei uno dei più attenti
osservatori del baseball giovanile.
Domanda d'obbligo. In quale stato di
salute versa il nostro settore.
La sincera verità è che nei Settori
Giovanili ci sono bravi ragazzi e, da quel poco che mi è dato di vedere, credo
che in Italia ci siano parecchi atleti di talento. Proprio per questo vedo un bel futuro per
il baseball Italiano e confermo che è il momento di iniziare a valorizzare i
nostri atleti così come è il momento di valorizzare i nostri tecnici. A tutte le buone idee nate ultimamente bisogna
aggiungere qualcosa che le leghi, altrimenti ognuno andrà per la sua
strada. A tal proposito debbo dire che
io dei punti chiari della situazione li ho, e se mi verrà dato modo di poterli
esprimere li esporrò. A dimostrazione
di quanto dico, mi sono messo a disposizione della FIBS perché credo nel
baseball e credo di poter portare un contributo con l’intento di confrontare le
mie idee con quelle di chi si occupa dei Settori Giovanili, unicamente per
costruire senza polemizzare. Posso solo precisare che sono ormai 25 anni che
vivo nel baseball giovanile e
quindi penso che qualche parola la
potrei spendere solo per il bene del baseball e di tutto quello che vi ruota
intorno.
Il baseball giovanile, in particolare
quello dei Tornei, è l'attività che tiene in piedi il nostro movimento.
Cosa si può fare per incentivarla e non penalizzarla?
A questo proposito, penso che dovrebbero essere le istituzioni ad
occuparsene (Comuni, Province e Regioni) in modo tale che le manifestazioni di questo genere vengano
incentivate in quanto il carico di lavoro è molto grande per le società, che si avvalgono dell’opera di poche persone
.
Il problema degli sponsors è un problema
che tocca un po tutti gli sport minori al giorno d'oggi, ma tocca il baseball
in particolare che è uno sport particolarmnte costoso. Tu, nella tua città, sei
sempre riuscito a compiere miracoli. Dal niente hai costruito campi,
strutture ed una società tra le prime in Italia. Qual'è il tuo segreto?
Il mio segreto, se così si può definire,
è quello di avere una venerazione per questo sport e di stare sempre a disposizione dei ragazzi per passare una buona
parte della giornata con loro sui campi (che siano di Rimini di Parma di
Nettuno ecc.. non ha importanza) perché cerco di insegnare il baseball
specialmente a chi ne ha più bisogno. Questo sicuramente la gente che mi
conosce lo sa, e quando c’è bisogno, senza chiedere, dà una mano a
seconda delle proprie possibilità. Per
quanto riguarda i miracoli ...... beh, per quelli, faremo il possibile per
attrezzarci.....
Se il baseball non sfonda alla base
non va da nessuna parte. E'
inutile proporre un prodotto alla tv se poi non esiste il pubblico capace di
apprezzare. Esistono
società modello come l'Oltretorrente Parma che svolgono un lavoro capillare
nelle scuole creando le basi per il futuro. Tu che rapporto hai con la scuola?
Sono d’accordo su l’operato dell’Oltretorrente anche perché sono
abituato a valutare la persona e i suoi programmi, parlo di Andrea Paini, perché secondo il mio modesto modo di vedere
le cose, dietro una buona riuscita c’è un uomo che da anima e corpo per un
progetto in cui crede. Gli altri, per
legge della natura, quando la riuscita è certa, si accodano e sposano lo
stesso progetto. Io credo che per vendere il nostro prodotto dobbiamo crederci
prima noi e contemporaneamente far credere agli altri che gli stiamo dando il
meglio. Nel nostro mondo abbiamo
bisogno di giocatori di baseball ITALIANI e di 2 o 3 americani/oriundi per squadra in grado di fare la differenza. Di quegli oriundi che, bene o male, sono sul
livello dei nostri ragazzi, non ce ne facciamo niente. Gli atleti italiani se solamente avessero la
possibilità di giocare con tranquillità non demeriterebbero nei confronti di
questi oriundi tra virgolette. Il
rapporto scuola-sport? Per portare atleti sui campi da gioco, la scuola è come
la strada, come il bar e come la parrocchia, tanto è vero che io non vado più
nelle scuole da ormai 3 anni perché i risultati sono stati scadenti. Quando al
mattino durante le lezioni organizzate, avevo 40 ragazzi, nel pomeriggio in
campo non veniva nessuno. Visti i
risultati ho deciso che il baseball lo faccio sempre e ovunque mi trovi. Nei
supermercati mentre faccio un po’ di spesa, al bambino che tira il carrello, do
l’appuntamento al campo, ecc… Ogni contesto è buono per avvicinare i ragazzi al
campo.
Il segreto per sfondare? Su questo argomento, domandai ad un mio
amico americano (Michael Spiers) se nel suo continente erano tutti dei fenomeni
visto il livello dei giocatori
americani. La sua risposta fu: bisogna provare, provare, provare, e il segreto
è lavoro, lavoro, lavoro, tanto lavoro.
Infine sbilanciati in un
pronostico.
Chi vincerà il CAMPIONATO ITALIANO? E chi
vincerà gli scudettini delle varie categorie giovanili?
Da tifoso dico Nettuno ma da sportivo
vinca il migliore. Per quanto riguarda i Ragazzi dico Nettuno Indians. Per gli Allievi penso al San Giacomo
Nettuno. Per i Cadetti mi sembra
favorito lo Junior Parma. Infine per la categoria Juniores dico Oltretorrente Parma.
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