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secca principale - spacco
superiore, 34min, -30,5 (ore 13.16-13.50)
secca
di mezzo, 36min, -35,1, deco 8' (ore 17.39-18.15)
secca
principale - spacco inferiore, 46', -38,4, deco 9' (ore 10.57-11.43)
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Da
poco iscritta al forum di Fondali, lo scorso mese di agosto leggevo del
raduno a Castallammare: dalla cronaca dell'evento e dalle foto dei
partecipanti mi rimbalzavano il clima di gioiosa
amicizia
e il piacere dell'incontro nato per condividere la medesima
passione.
I
filmati poi! E' stato allora che ho imparato a conoscere la maestria di
Flavio e la sua singolare capacità di rendere ancora
più
intrigante quella bellezza sottomarina che sorprende ed affascina.
Inserisco
quindi il banco di Santa Croce nella lista dei miei desideri ma...
molto in fondo, perchè i tuffi lì sono troppo
impegnativi
per una neo brevettata.
Continuo
quindi la mia esperienza subacquea immergendomi ogni volta che posso
nei dintorni di Roma e ogni volta imparando qualcosa in più,
con
la mente rivolta ai tanti piccoli traguardi da raggiungere; di tanto in
tanto, rimescolo la lista dei desideri cercando però di
mantenerli entro i limiti delle mie possibilità.
La
scorsa settimana poi, quattro chiacchiere in chat con Raffaele: i toni
amichevoli rompono in ghiaccio mentre la sua disponibilità e
l'incoraggiante "tranquilla, quando vuoi ti ci porto io", mi spingono a
ripescare quel desiderio la cui realizzazione pensavo di dover rinviare
a chissà quando. Ci ragiono su per capire se azzardo un po'
troppo, se riesco a conciliare i vari impegni della settimana, se forse
è più saggio rinviare alla prossima stagione, se
riuscirò a reggere la fatica
(viaggio-immersioni-spese-emozioni)
e altro ancora. Non so rispondere a tutto, alcuni dubbi restano, ma la
possibilità di tuffarmi al banco
di Santa Croce è una forte spinta emotiva che mi fa decidere
di cogliere al volo l'opportunità
che Raffaele mi offre.
Partita
da Roma il sabato mattina, la fortunata coincidenza del ritardo di un
altro gruppo atteso al Bikini diving mi vede in acqua a mezzogiorno.
Sono molto emozionata, mi sembra di vivere in un'atmosfera surreale
tanto da chiedermi se sto sognando o se, veramente, sono su quel
gommone, di fronte al Vesuvio, in quel mare campano un tempo
così mio....: mi prende un senso di gioia e di smarrimento,
così come spesso mi accade quando sto per vivere un momento
tanto atteso.
Mi
affido totalmente a Raffaele che saggia, in quel primo tuffo, le mie
capacità e che mi guida alla scoperta del cappello della
secca
principale e poi più giù, fino al passaggio
attraverso lo
spacco superiore, a quota -30. Sono tranquilla sapendo di essere in
ottime mani e mi godo ogni attimo della passeggiata. Un'occhiata ogni
tanto agli strumenti è d'obbligo, ma per il resto non ho
pensieri e posso quindi abbandonarmi alle mie sensazioni.
No...
non so elencare tutto ciò che ho visto, non ne conosco i
nomi;
ancora una volta, però, ho notato che riesco a scorgere ben
poco
di ciò che è presente.... non sono
sufficientemente
attenta? sono distratta da altro? ho poco 'occhio'? non saprei....
Di
sicuro so che ho visto un bellissimo scorfano
solo quando ne ero a pochi palmi e che pensavo di aver trovato una
cintura di zavorra abbandonata chissà quando non avendo
notato
affatto che -miracolati!- Raffaele ed io avevamo appena scampato i 12
kg lasciati cadere in discesa libera sulle nostre teste da un sub
maldestro.
Sorrido
mentalmente al pensiero delle mie incapacità confrontate con
le
minuziose descrizioni che gli esperti fondalisti inseriscono nel forum.
"Non importa,-penso- va bene così: per me ora quello che
conta
è essere qui e portarmi dentro le emozioni vissute". Nuova
per
tutto, tutto è nuovo per me.
Al
termine della sosta di sicurezza Raffaele mi lascia per affiancare
Pasquale nel compito di assistere un paio di sub con qualche
difficoltà. Riemergo da sola e trovo a darmi il bentornata
la
sagoma del Vesuvio. Resto in acqua, non ho fretta, lascio scorrere il
tempo e mi abbandono alla calda, avvolgente bellezza del paesaggio
napoletano.
Riemersi
tutti, i due gommoni sono pronti al rientro: è stato allora
che
Raffaele mi ha detto che sono stata una sorpresa, che sono un "open
tranquillo". Contenta e già soddisfatta, ancora non sapevo
che
ben presto lo sarei stata ancora di più.
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Le
nuvole comparse nel primo pomeriggio ben presto svaniscono: un mare
da favola, un tempo da dio.... come resistere? Ancora una volta
Raffaele mi asseconda rinunciando al relax e rinviando gli impegni.
Alle 17,00 circa eccoci di nuovo pronti per andare in acqua; insieme
con noi la simpaticissima Katia e Giovanni, esperta guida del diving.
Destinazione: la secca di mezzo.
So già che mi aspetta un breve attraversamento nel blu e che
ci
sono buone probabilità di dover effettuare una tappa di
deco;
non ho alcun timore perchè so anche che la scelta di
Raffaele
rientra nei limiti delle mie possibilità. Quindi lo seguo
tranquilla, sempre attenta alle sue indicazioni, alle richieste di ok,
alla verifica dei miei bar e così via fino a -35. Mi rendo
conto
di avvertire un leggero stordimento, ma sono lucida... è
stanchezza? o forse l'effetto dell'azoto? L'inquietudine svanisce ben
presto e l'esplorazione prosegue senza intoppi ma la secca di mezzo si
mostra un po' avara di incontri fatta eccezione per uno scorfano che mi
viene indicato altrimenti, come di consueto, sarebbe rimasto invisibile
ai miei occhi.
Terminata la deco (la prima, per me!), riemergiamo nell'abbraccio rosso
intenso del tramonto.
Per
oggi basta così! sono più che soddisfatta dei due
tuffi,
della compagnia, della guida, dei nuovi amici. Di corsa in hotel per
cambiarmi, poi appuntamento per la cena che, senza più la
necessità di restar leggeri, consumiamo in allegria dando
libero
sfogo all'appetito represso.
Ci
salutiamo verso mezzanotte dandoci appuntamento al diving di buon
mattino.
Al risveglio, il mio primo pensiero è quello di andare
alla finestra per capire se in questa domenica di ottobre il tempo mi
sarà complice: quello che vedo
mi toglie il respiro....
Al
diving saluto gli amici già in piena attività per
organizzare gruppi e gommoni per il tuffo che oggi appare ancora
più impegnativo a causa del vento di tramontana.
Raffaele
mi affida a Giovanni; con noi, Katia ed altri due sub. Questa volta si
va allo spacco inferiore della secca principale.
Sono
un po' inquieta: per le condizioni del mare, per il freddo che mi
prende già sul gommone, per la possibilità di
correnti,
per eventuali situazioni nuove che potrebbero presentarsi e che potrei
non saper gestire...
Faccio
la capovolta tenendo in mano una cima che Giovanni mi ha dato per
nostra tranquillità, rabbrividisco per quel rivolo gelido
che
entra dal collo della semistagna, raggiungo la boa e attendo gli altri
per iniziare la discesa.
Anche
oggi la visibilità è buona, la temperatura (un
po'
più bassa di ieri), raggiunge i 19°C a -38. Ho
qualche
attimo di esitazione prima di avventurarmi nell'esplorazione dello
spacco: sono infreddolita e, come ieri, provo la stessa sensazione di
stordimento; inoltre, non vedo luce dall'altro lato e questo non mi
invoglia ad entrare in quel passaggio.
Mi
basta spostarmi di poco, però, per intravedere in lontananza
uno
squarcio di blu ed allora seguo Giovanni e lo affianco
nell'esplorazione delle pareti dello spacco mentre Katia ci supera per
guadagnare velocemente l'uscita.
Risalendo,
una cernia maestosa non fa in tempo a rintanarsi regalandoci la piena
vista della sua sagoma imponente. Per il resto, anche qui poco pesce ed
ancora una volta la ricerca del gattuccio non ha risultati: tante uova
nel loro involucro chiaro pendono dalle gorgonie ricoperte di
mucillagine, ma dello squaletto nessuna traccia.
Tornata
al diving, affronto quella che in assoluto è stata la prova
più dura. Mi è servita una buona mezz'ora per
raccogliere
il coraggio e per elaborare la strategia più adatta dopo
aver
esplorato nicchie ed angoli alla ricerca di un riparo per.... togliere
la muta! Come temevo, le residue calorie sono evaporate
nel vento di tramontana e la rinuncia all'immersione successiva
è stata una scelta obbligata. Avida, assorbo il sole di
mezzogiorno e di tanto in tanto rigiro l'attrezzatura stesa ad
asciugare dopo un accurato risciacquo.
Katia
mi precede nella partenza; salutandoci, so che ci rivedremo presto
perchè il prossimo tuffo è già
programmato per il
successivo weekend.
Arriva
anche per me il momento di andare via.... Raffaele, Pasquale e Giovanni
sono alle prese con il trasloco delle attrezzature del diving che, nel
periodo invernale, sarà collocato in una posizione
più
riparata. Ci salutiamo, ma il commiato è leggero
perchè
sappiamo che il forum di Fondali sarà un tramite per
mantenere
vivi i contatti e per organizzare i prossimi incontri.
Sulla
strada del ritorno richiamo alla mente i momenti vissuti. Mi piace
riviverne gli echi e dilatare ogni attimo; posso così
gustare i
particolari della squisita accoglienza, dell'assoluta
disponibilità, delle attenzioni ricevute, della
cordialità e dell'allegria che hanno esaltato il gusto delle
ore
condivise.
E
così, mentre sfilano le immagini proiettate dalla moviola
che segue un tempo tutto mio, ripercorro la via verso casa.
16 ottobre 2007
A
CHI MI HA LETTA,
UNA DOVEROSA PRECISAZIONE:
Quando
ho scritto
questo
'diario', avevo quasi terminato il corso Advanced: nel racconto ho
omesso questa indicazione per una migliore resa narrativa. Le
immersioni al banco di Santa Croce, quindi, si possono considerare come
un complemento di quelle di corso e non la conseguenza di una scelta
scriteriata.
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