Cayo Largo del Sur (Cuba, 5-12 giugno 2009)

La decisione è presa: si parte per Cayo Largo. Per me questo viaggio ha il sapore della conquista, anche perché per la prima volta mi confronto con la paura di un volo che mi porterà a destinazione non prima che siano trascorse 13 ore. Al confronto, le precedenti esperienze di viaggio sono poco più di una passeggiata.
Già so che, comunque andrà la vacanza, mettere piede sull'isola cubana sarà un premio assoluto.


Pioggia, caldo umido e battaglioni di 'mosquitos' ci accolgono all'arrivo megranchio rossontre, frastornati dal lungo volo e dai sei fusi orari attraversati a ritroso, cominciamo a crearci i nostri punti di riferimento in questo giorno lungo 30 ore.
Grazie alla pioggia caduta di recente faccio la conoscenza dei più bizzarri abitanti del resort e mi lascio conquistare dalla simpatia delle loro sagome, dai buffi atteggiamenti di difesa, dalle corse spericolate lungo i vialetti, dagli audaci tuffi in piscina, dalla meraviglia per i pasti fatti di frutta e di fili d'erba: la presenza assidua e discreta dei granchi rossi mi accompagnerà per l'intero soggiorno trovandomi sempre pronta a spiare incuriosita le loro piccole attività quotidiane.


Non ho particolari ricordi della prima immersione, forse anche perché troppo presa dalla necessità di familiarizzare nuovamente con l'attrezzatura che non indosso dall'ottobre scorso; di sicuro nulla di spettacolare, altrimenti il ricordo si sarebbe imposto alla memoria.

Deludenti, invece, i fullday già prenotati (e pagati!) dall'Italia per imposizione del diving Avalon che, con la promessa di tuffi spettacolari in siti fino allo scorso anno non visitabili, obbliga ad impegnarsi in anticipo. Poiché a Cayo Largo non esistono altri diving, si è costretti ad accettare le condizioni e..... le conseguenze.
Caribe Oriental
La 'Caribe Oriental' è la barca più veloce a disposizione dell'Avalon e quindi è l'unica in grado di raggiungere in un paio d'ore Cayo Siguo e Cayo Blanco. Purtroppo l'imbarcazione è piccola, scomoda, rumorosa e non organizzata per il trasporto di attrezzature subacquee che vengono sistemate in ordine sparso sul ponte di poppa. La vestizione avviene dove capita, in precario equilibrio; dopo l'immersione il caos regna sovrano e la cordialità dell'equipaggio non compensa la scarsa esperienza nell'assistenza ai sub. Insomma, decisamente scadente il servizio che l'Avalon offre ai propri clienti.

murena verde (di Roberto Sozzani)
Molto probabilmente il mio giudizio sulle quattro immersioni dei fullday è troppo severo, ma è conseguenza delle aspettative (deluse!) indotte dalle descrizioni dei luoghi e degli eventi stagionali che, nel periodo di riproduzione del plankton (da maggio a settembre), danno per certo l'incontro con tonni, carangidi, squali di barriera, aquile di mare e delfini, e indicano come probabilquello con squali balena; invece... niente di tutto questo.

spugna rosa (di Roberto Sozzani)
I fondali vergini sono ricchi di spugne dai colori accesi e dalle forme più disparate, i coralli sono dappertutto (anche quello 'nero' èconchiglia (genere "Cassis") facile trovare entro i -25), l'incontro con le grosse aragoste caraibiche è una costante che dopo un po' smette di catturare l'attenzione; frequenti le murene verdi e non insoliti i banchi di grugnitori che, simili ad un fiume sottomarino, affatano con il movimento sincrono che riflette lame di luce. I fondali sabbiosi, poi, sono disseminati di conchiglie che rivelano delicate sfumature di colore.
Da una parete a strapiombo nel blu, una razza puntinata ci lascia intravedere l'eleganza del suo nu
oto mentre una tartaruga impiega tutta la sua potenza per sfuggire alla nostra curiosità.
Ma io, da Cayo Largo, volevo di più.



Decidiamo quindi di rinunciare al terzo fullday e di goderci una gionata di relax sulle spiagge dell'isola interpretandone l'alfabeto di luci e di colori, affascinati ed intimoriti da una natura prepotente, perfino violenta, nelle sue manifestazioni di bellezza.
playa Sirena
Ultimo giorno di immersioni: la nostra scelta cade sui siti sotto costa (Cueva del Negro e Balenados) perché facilmente raggiungibili ed a breve distanza l'uno dall'altro. E qui, inaspettatamente, il mare di Cayo Largo prende almeno in parte la sua rivincita.tarpone
La ricchezza, la varietà e la concentrazione di specie non lasciano spazio distrazioni, il fondale movimentato e ricco di anfratti riserva continue sorprese, lo squarcio di azzurro che sovrasta la Cueva del Negro fa da sfondo a nugoli di glass fish insidiati dai tarponi.

Mi è sembrato spesso di essere in una centrifuga trovandomi non di rado a testa in giù perché malamente strattonata da Ventura (la guida del diving) che, cavalcando la rivincita del suo mare, mi indicava con
cerniacitato una enorme cernia, mi invitava ad accarezzare un quieto squalo nutrice, mi spingeva in un anfratto dove era rintanata una maestosa murena verde per poi richiamare nuovamente la mia attenzione su un altro nutrice che guizzava lontano dal disturbo dei sub. La frenesia di quei momenti mi ha fatto poi conoscere anche la bruciante carezza del corallo di fuoco.
Il tutto mentre banchi di tarponi, sembra i
Leonardon concentrazione insolita, sfilavano sornioni ed incuranti di noi.


Nel pomeriggio, con rinvingorito entusiamo, decidiamo di tentare ancora la sorte seguendo Leonardo sulla Playa Blanca alla ricerca di nidi di tartaruga. Siamo stati premiati: lo scrigno dell'isola, insieme con la maestria della sua gente, ci ha mostrato un altro tesoro ed abbiamo così imparato le regole del recupero delle uova (130 in un solo nido!) che sono state poi trasferite alla "Granja de Tortugas" e protette fino alla schiusa.

tracce di Caretta Carettala scoperta del nidoil recupero di 130 uova

Ciao Cayo Largo! Nel vento del tempo trattengo il ricordo delle tue spiagge bianche e deserte che liberano lo sguardo e sciolgono l'anima, del tuo mare caldo, puro e selvaggio che accoglie con generosa semplicità, degli eccessi della tua natura potente che intimorisce e incanta e, forse sopra ogni cosa, della tua luce accecante che fa esplodere la vita in colori. 
Playa Sirena
  E, come di consueto, lascio un pezzetto di me.
Tiziana


 28 settembre 2009

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