Cardiologia


Lezione del 2/11/2000

prof. Musacci

 

 

La trombosi venosa profonda

TVP é una sigla che sta per trombosi venosa profonda. Questa patologia é in genere sintomatica ma a volte può essere asintomatica: in questo caso l'embolia polmonare (anche mortale), che é una delle conseguenze più gravi della TVP, può essere il primo segno di malattia. La TVP e l'embolia polmonare (EP) sono talmente segni di una stessa malattia che oggi si parla di malattia trombo-embolica. Comunque la TVP si presenta nella maggior parte dei casi con dolore ed edema della gamba e del piede.

La patogenesi della TVP si basa sulla triade di Virchow: alterazione della parete vascolare venosa, alterazione del flusso e conseguente stasi ematica ed ipercoagulabilità. Considerando la coagulazione come una bilancia in cui vi é un equilibrio tra fattori trombogenici e meccanismi protettori della trombosi, possiamo dire che la TVP si manifesta quando questo equilibrio viene meno e abbiamo un aumento dei fattori trombogenici.

 

Fattori clinici relativi associati alla triade di Virchow:

*Stasi venosa data da:

* Danno alla parete vasale dovuta a:

*Alterazioni ematiche dovute a:

 

Fattori di rischio:

Sono stati recentemente divisi in gruppi a diverso livello di rischio:

*A basso rischio:

*A rischio moderato:

*A rischio elevato:

 

Incidenza di TVP nelle diverse patologie:

Si va in ordine decrescente da patologie che danno più facilmente TVP a patologie che presentano un rischio relativamente più basso:

 

La possibilità di embolia polmonare, che é una temibile complicanza della trombosi venosa profonda decade dopo adeguato trattamento. E' importante se arriva un paziente con embolia polmonare trovare le cause di questa patologia. E' comunque opportuno, anche in caso di paziente sintomatico di TVP fare determinati accertamenti.

In caso di primo episodio di TVP idiopatica:

 

Anomalie congenite dell'emostasi che predispongono a TVP:

 

Principali condizioni cliniche associate ad aumento di rischio di TVP:

Interventi chirurgici, età avanzata, neoplasie maligne, pillola anticoncezionale, gravidanza (specialmente secondo trimestre), puerperio, traumi, situazioni che determinano immobilizzazione, infarto del miocardio, scompenso cardiaco, pregressi episodi tromboembolici, alterazioni ematologiche (emoglobinuria parossistica notturna, policitemia vera, mieloma), lupus eritematoso sistemico, collagenopatie in genere, sindrome nefrosica.

 

Principali condizioni cliniche che possono porsi in diagnosi differenziale con la TVP:

A volte si presentano pazienti con gli stessi sintomi di dolore e ingrossamento dell'arto che possono dipendere però da altre affezioni:

 

Circolo venoso e sindrome post-trombotica:

Il sangue dal circolo superficiale va attraverso le vene perforanti al circolo profondo che lo porta al cuore. Per un corretto ritorno venoso é importante la pompa muscolare del polpaccio, infatti ad un soggetto allettato si consiglia, per tenere attiva la pompa muscolare, un movimento di estensione e flessione del piede che mima il cammino. Se il vaso profondo é ostruito (per esempio per TVP) il sangue va verso il circolo venoso superficiale bypassando il trombo. Si ha comparsa di varici secondarie. Talvolta non si vede alcun segno di edema alla gamba ma viene riferito dolore e la comparsa di una vena turgida superficiale che prima non si notava.

 

Manifestazioni cliniche indicative di TVP:

 

Tappe diagnostiche:

Di fronte al sospetto di TVP:

Un altro esame ora non molto usato é la pletismografia strain gauge usata ora più in ricerca che in diagnostica. Si mette un manicotto attorno all'arto inferiore (tipo pressione arteriosa) che viene insufflato di aria e si va a misurare la pressione sanguigna venosa con un tubicino contenente mercurio. Gonfiando il manicotto si determina una stasi venosa che fa aumentare la pressione. Rilasciando il manicotto il sangue torna a defluire e la pressione va a zero.
Se c'è TVP insufflando il manicotto la pressione e la stasi che si generano sono molto minori quindi vediamo una minor salita della pressione ,in più rilasciando il manicotto la pressione non arriva mai a zero.

 

Raccomandazioni:

- Profilassi primaria in caso di allettamento prolungato o in caso di taglio cesareo: calze elastiche (anche a letto e durante l'intervento) e/o eparina calcica (mutuabile, si può prendere anche a casa) 5000 unità ogni 12 ore o eparina a basso peso molecolare (tempo d'azione + lungo e minor possibilità di emorragie) tra 2000 e 3000 unità ogni 24 ore.

- Profilassi in pazienti con pregresso episodio di tromboembolia venosa: eparina calcica:5000-7500 unità ogni 12 ore o eparina a basso peso molecolare 2000-3000 unità ogni 24 ore per tutta la gravidanza e anticoagulanti orali post-partum per 4-6 settimane. Gli anticoagulanti orali sono anti-vitamina K ed impiegano da 48 ore a 6 gg. per avere effetto. E' sempre necessario partire prima con eparina (trattamento con iniezioni che possono dare problemi) e poi sospenderla solo quando gli anticoagulanti orali hanno raggiunto una concentrazione sufficiente.

 

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