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CALCOLO DELLA CONSISTENZA: CATEGORIA C/1

Generalità

Rientrano in questa categoria quelle Unità Immobiliari Urbane che, com’è facilmente desumibile dalla descrizione per esteso, sono prevalentemente utilizzate con destinazione commerciale. 

Il sistema di determinazione della classe d’appartenenza deve chiaramente tenere conto del numero delle classi presenti nel Comune Censuario per la categoria attribuita, dell'ubicazione, del pregio commerciale e del grado di finitura dell'Unità immobiliare. 

E’ particolarmente importante tenere conto del tipo di affaccio e del rapporto tra profondità e larghezza del negozio. A differenza delle U.I.U. della Categoria "A" una grossa consistenza permette di scalare di una o due classi.

Calcolo della consistenza

Per il calcolo della consistenza delle Unità Immobiliari di questa Categoria, la cui unità di misura è il metro quadrato di superficie utile, è necessario attenersi a quanto di seguito riportato dovendosi tener conto, al fine di una corretta determinazione della stessa, del rapporto tra la superficie del negozio (SN) e la superficie del retro (SR)

Come retro vanno considerati non il solo locale di deposito, ma anche gli accessori diretti. 

A maggior chiarimento del calcolo della consistenza si porta in esempio una U.l.U. con destinazione commerciale che abbia una Superficie del Negozio (SN) di 65 mq ed una Superficie del Retro (SR) di 42 mq 

K = SR/SN = 42/65 = 0.65 

(coefficiente 0,70 rilevato dalla tabella che segue) 

Tabella per il calcolo del coefficiente K:

 

SN/SR K

Sino a

0,25 0,90

Sino a

0,50 0,80

Sino a

0,75 0,70

Sino a

1,00 0,60

oltre

1,00 0,50

A questo punto non rimane che sommare alla Superficie del Negozio (SN) il valore della Superficie del Retro ragguagliata con il coefficiente K per ottenere la Superficie Totale (ST) da considerare come consistenza dell’Unità Immobiliare.

ST = SN + (SR x K) = 65 + (42 x 0,70) = 65 + 29 = 94 mq

 

Nota

Vanno compresi in detta categoria i locali adibiti a pasticceria con vendita al minuto, con la dovuta differenziazione delle superfici tra bottega e retro come anche i locali adibiti a barbieri e parrucchieri.

Per dette categorie si rilevano delle indubbie similitudini sotto l’aspetto reddituale con i locali adibiti a negozi e di fatto, sono allocate, con un grado di finitura a volte superiore, nei locali che ordinariamente sarebbero destinati all’attività commerciale.

Sotto tale aspetto, pare in tutta la sua evidenza la non classificabilità dei locali adibiti a pasticceria, barbieri e parrucchieri, nella categoria C/3 laboratori artigianali che raccoglie officine di varie attività artigianali, totalmente differenti nella struttura, nelle rifiniture e, quindi, nella produzione del reddito.

In merito all’attribuzione della classe si rimanda a quanto espresso innanzi in via generale con l’accortezza che il grado d’apprezzamento rilevato sotto l’aspetto commerciale è indubbiamente più particolare rilevandosi delle differenze anche tra i vari punti di una medesima via ed in alcuni casi tra un fronte e l’altro.

Parimenti va classificato in detta categoria il forno con vendita al minuto diversificando la superficie destinata a vendita da quella destinata a laboratorio