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SPECIALE NATALE 2003 |
La "novità" del Natale rinnovi ogni giorno del nuovo anno!
I nostri auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo per tutto il mondo |
"Viene Cristo, il Principe della pace! Prepararci al suo Natale significa risvegliare in noi e nel mondo intero la speranza della pace. La pace anzitutto nei cuori, che si costruisce deponendo
le armi del rancore, della vendetta e di ogni forma di egoismo."
Giovanni Paolo II - Angelus I Domenica d'Avvento
Dio si fa uomo e ci chiama alla fatica della solidarietà di Vittorio Nozza
“Che ne sarà del cristianesimo?” Lettera
agli amici -Avvento 2003 - della Comunità Monastica di Bose |
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Icona floreale Avvento-Natale a cura di Giusy Calderone
AVVENTO | ||
1a DOMENICA | omelia di P. Gregorio Battaglia | |
lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo | 2a DOMENICA | omelia di P. Gregorio Battaglia |
Immacolata Concezione | omelia di P. Gregorio Battaglia | |
lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo | 3a DOMENICA | omelia di P. Gregorio Battaglia |
lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo | 4a DOMENICA | omelia di P. Gregorio Battaglia |
NATALE | ||
lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo |
messa della notte |
omelia di Giovanni Paolo II |
Messaggio "Urbi et Orbi" di Giovanni Paolo II | ||
messa dell'aurora | omelia di P. Gregorio Battaglia | |
S. STEFANO |
omelia S.E.Mons.Franco Montenegro - Presidente Caritas Italiana - |
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lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo | S. FAMIGLIA | omelia di P. Gregorio Battaglia |
lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo |
MARIA SS. MADRE DI DIO |
omelia di P. Gregorio Battaglia |
lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo |
II DOMENICA DOPO NATALE |
omelia di P. Gregorio Battaglia |
lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo |
EPIFANIA DEL SIGNORE |
omelia di P. Gregorio Battaglia |
MESSAGGIO
DI NATALE DEL PATRIARCA DI GERUSALEMME
Quid valet? L'amore vissuto come fedeltà ad una missione
di Mimì Caruso
Natale, la memoria di un mistero
di Carlo Maria Martini
la luce di Betlemme al Duomo di Milazzo
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il presepe del Santuario della Madonna del Carmine di Pozzo di Gotto (ME)
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Natale del Signore "Oggi vi è nato un Salvatore!" (Lc 2,11). E' come dire: oggi, eccoci fuori pericolo, ora tutto andrà bene. Sono venti secoli che ogni anno la liturgia ci ripete queste parole ma il mondo non sembra salvato. Sarà stata una falsa notizia di cattivo gusto? Oppure c'é una via per trovare la salvezza e ci passiamo accanto senza vederla? "Questo è il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia" (Lc 2,12). Un bambino incapace di muoversi per salvare il mondo? Un pargoletto deposto in una mangiatoia per vincere il male sempre più potente? Si, questo é il segno della salvezza, un neonato avvolto nelle stesse bende che fasceranno il suo corpo adulto martoriato. Era necessario, per guarire l'umanità dalla morte, agire contro corrente rispetto al male: presentare un bambino inerme e povero ai potenti, ai violenti, ai ricchi; immettere dinamiche diverse da quelle della rivalità, della legge del più forte. Per liberarci dalla menzogna , dalla vanità bisognava regalarci un bimbo semplice e bisognoso, che era anche il Figlio dell'Altissimo. Dov'è la salvezza? Nella libertà inagurata da questo bambino consegnato alla nostra follia. Natale è l'offerta della novità. Natale ci regala un nuovo modo di vivere: disarmato, mite, fiducioso come quello di un neonato, le cui fasce annunciavano non tanto la morte quanto la vita che non muore e che inizia già ora. Ma è possibile vivere così nel nostro mondo? Dio, Signore della storia, si serve di tutto per portare a compimento la salvezza, usa anche l'ingiustizia. Se il Messia è nato a Betlemme, è proprio perchè un imperatore pagano aveva chiesto un censimento, vietato dalla legge di Mosè, che difendeva la libertà di ogni essere umano: gli uomini infatti non si contano come una merce, non possono essere ridotti a strumento della potenza dei grandi di questo mondo. Il Signore venuto a condividere la nostra condizione c'invita a credere che abbiamo ormai la possibilità, anche noi, di disarmare la violenza. Don Oscar Romero non conosceva il mondo dei poveri, ma era umile. Diventato arcivescovo, chiese ai suoi sacerdoti di aiutarlo. Uno gli propose di andare ogni settimana a vivere qualche giorno tra i poveri. Così fece. Preparava poi insieme a persone impegnate con gli ultimi, i testi dell'omelia che doveva pronunciare la domenica seguente e la gente veniva a centinaia ad ascoltarlo! Questo vescovo, senza difesa, senza aggressività, come un bambino, é morto come il suo Maestro. Continueremo a difenderci o faremo spazio alla Vita perché essa possa nascere in noi? Emmanuelle-Marie
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1 GENNAIO 2004
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