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NEL WEB
Il silenzio imposto
Ogni giorno 24.000 persone muoiono di fame. Circa 1,2 miliardi di persone vivono con meno di un dollaro al giorno; vivono in Paesi poveri, che non hanno alcuna voce in capitolo sulle decisioni che vengono prese a livello internazionale che, invece, hanno forti ripercussioni sulle loro economie e sulle vite delle loro popolazioni. Sono uomini senza voce. Per tentare di rompere queste strutture di peccato, che generano ingiustizia e morte, è nata la campagna internazionale della società civile globale “Global Call for Action Against Poverty" (www.whiteband.org ). L’obiettivo che si pone è quello di far sentire la voce della società civile ai governi perché rispettino gli impegni internazionali assunti contro la povertà e siglati nel 2000 con la “Dichiarazione del millennio”, un accordo internazionale stipulato da capi di Stato e di governo. (http://www.onuitalia.it/calendar/millenniumassembly/unmildec.html) Per la società civile internazionale sembra chiaro che ci troviamo di fronte ad una svolta storica: per la prima volta gli Stati possiedono tutti i mezzi economici, tecnici e finanziari per combattere la povertà. E’ solo una questione politica. Il web, ancora una volta, diventa uno strumento privilegiato per condividere iniziative locali, documenti, risorse e per coordinare in rete iniziative di livello internazionale coinvolgendo così milioni di persone per esercitare una pressione significativa sui potenti del mondo. La Caritas Italiana, organismo Pastorale della CEI, ha aderito a questa campagna (http://www.db.caritas.glauco.it/caritastest/informiamoci/campagne/millennio/Campagna/home.htm) ed ha aggregato all’iniziativa varie realtà del mondo cattolico (Acli, Associazione comunità Papa Giovanni XXIII, Azione cattolica italiana, Cisl, Cvx, Fuci, Masci, Mcl, Movimento giovanile salesiano) per riaffermare un impegno unitario nella promozione e nella difesa della dignità di ogni essere vivente. Da segnalare, sempre dal versante della pressione civile, l’iniziativa NO EXCUSE 2015 (www.millenniumcampaign.it); firmando l’appello direttamente on-line, oppure off line inviando un'e-mail, ciascuno di noi può contribuire attivamente a cambiare le cose! Mai come in questo momento appare chiaro come il vero strumento per costruire pace, sicurezza e sviluppo, sia un’adeguata politica di cooperazione e solidarietà che permetta di garantire diritti e opportunità eque per coloro che vivono in condizioni di povertà e miseria. Per il silenzio imposto a coloro a cui non vengono riconosciuti i diritti segnaliamo il sito di Amnesty International (www.amnesty.org ), movimento internazionale impegnato a promuovere la consapevolezza e l'aderenza alla “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” e che si batte per prevenire specifici abusi e denunciare ogni violazione dei diritti umani in qualunque Paese del mondo. Il movimento, che gode di notevole credito internazionale, è presente in molti Paesi ed ha anche una sezione italiana (www.amnesty.it ). In tutti i tempi ed in ogni luogo del mondo uomini e donne sono stati uccisi nel tentativo di spegnere la loro voce. Tra tutti ricordiamo Mons. Romero che il 20 marzo di 25 anni fa venne assassinato proprio durante la celebrazione eucaristica nel momento in cui stava elevando il Calice per fare memoria del sangue di Cristo versato per la salvezza di ogni uomo. L’Arcivescovo di San Salvador con grande forza aveva denunciato le ingiustizie ed i massacri subiti dalla sua gente in un periodo di violenta repressione sociale e politica. Nel web si trovano molte pagine a lui dedicate, tra tutte citiamo la pagina della Caritas di Roma (www.caritasroma.it/settori/sepm/TestimoniDiPace/oscar_arnulfo_romero.asp) ed il sito del “Gruppo Oscar Romero” di Milano che dedica un ampio spazio al Pastore “voce dei senza voce” (ospiti.peacelink.it/romero/pagine%20base/romero.htm). Egli è ormai diventato simbolo di una Chiesa che si mette a fianco dei poveri vivendo la radicalità del messaggio evangelico e traducendo in realtà le sue profetiche parole: "Possono pur uccidermi, ma nessuno può far tacere la voce della giustizia".
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Giovanni La Malfa Via Bertè, n. 94 98057 Milazzo (ME)
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