"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano


 
Un mese di preghiera e di purificazione

Per i musulmani
è tempo di Ramadan


Roma, 11. Un mese di preghiera e di purificazione:  per il miliardo ed oltre di musulmani sparsi nel mondo ha avuto inizio oggi il Ramadan. Lo hanno stabilito sulla base di precise osservazioni astronomiche le autorità religiose dell'Arabia Saudita, culla del rito sunnita, secondo quanto ha riportato la televisione di Stato saudita "Al-Ekhbaria".
L'inizio del Ramadan è infatti determinato dal primo avvistamento della luna crescente. Il mese di digiuno è dunque scattato oggi in Qatar, negli Emirati Arabi Uniti, in Kuwait, in Bahrein, in Egitto, in Giordania, in Libano, in Siria, nello Yemen e nei territori palestinesi. Tra i Paesi nordafricani, Tunisia, Algeria e Libia. Il mese di digiuno inizierà, invece, domani in Oman, mentre in Iraq il digiuno sarà osservato a partire da oggi dai sunniti e da domani dagli sciiti.
A stabilire quando debba tenersi il Ramadan è il calendario lunare - composto da 354 giorni - e ogni anno il mese - generalmente il nono - cade 11 giorni - 12 se l'anno è bisestile - prima dell'anno precedente in modo che ogni trentatré anni si compia il giro dell'intero calendario.
Una scelta, sottolinea il portavoce dell'Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii) Hamza Picardo, fatta per consentire a tutti i musulmani del mondo di vivere il Ramadan in condizioni di equità:  nell'arco di trentatré anni, infatti, il mese di penitenza capita infatti sia d'inverno che d'estate, sia con le giornate brevi che con quelle lunghe.
Alla base del Ramadan - uno dei cinque pilastri dell'islam, insieme alla testimonianza di fede, alla preghiera, all'elemosina e al pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita - vi è il controllo di sé e dei propri comportamenti, precetto che si concretizza attraverso il digiuno e la penitenza dall'alba al tramonto. Ma il Ramadan è anche il mese della solidarietà e, dal punto di vista strettamente dottrinale, del perdono:  chi fa il digiuno per amore di Dio si vedrà i peccati perdonati. Il digiuno, sottolinea ancora Picardo, è obbligatorio per tutti gli adulti sani, mentre non è previsto per i bambini fino alla pubertà. Possono invece rimandare ad altro periodo il digiuno, purché avvenga entro l'anno, donne incinte, soldati, anziani, malati e viaggiatori. C'è, ovviamente, anche un significato storico-religioso legato al Ramadan:  è in quel mese che, secondo la tradizione islamica, l'arcangelo Gabriele rivelò il Corano al profeta Maometto. Ciò avvenne negli ultimi dieci giorni del mese, in una notte tra le ultime cinque dispari che tradizionalmente è la ventisettesima, chiamata "notte del destino". A segnare la fine del Ramadan è l'Id Al Fitr, la festa della rottura che si tiene il primo giorno del mese successivo, un appuntamento dedicato alla famiglia che si passa insieme dopo una preghiera all'aperto.
Tra i tanti messaggi augurali giunti alla comunità islamica anche quello dell'arcivescovo di Kerkûk dei caldei, Louis Sako. Il presule augura ai musulmani che il Ramadan sia "un tempo privilegiato di preghiera", ma anche di "coraggio per il perdono e la riconciliazione e la giustizia". E chiede ai cristiani di rispettare il digiuno dei musulmani, non mangiando in pubblico e vestendo in modo modesto, unendosi a loro nella preghiera per la pace e la stabilità.
"A nome dei cristiani di Kirkuk - si legge nel messaggio - vorrei esprimere ai fratelli musulmani i nostri sinceri auguri in questo mese di digiuno, affinché esso sia un tempo privilegiato di preghiera e conversione, un tempo per crescere nella virtù. Il Ramadan è un'occasione anche per trovare il coraggio per il perdono e realizzare la riconciliazione e la giustizia, guarire le ferite degli iracheni e ritrovare la pace, la sicurezza e la stabilità in una vita dignitosa". Il tema della sicurezza e della pacifica convivenza tra le diverse etnie, culture e tradizioni religiose è sempre molto forte in Iraq. Negli anni passati, alcuni gruppi di estremisti islamici hanno usato proprio il mese del Ramadan per attentati e violenze. Soprattutto in Mossul e Baghdad sono avvenuti attentati ed esplosioni contro la popolazione in generale e contro i cristiani. E ora dunque si teme una nuova escalation di violenze. Anche per questo nel messaggio il presule si augura vivamente "che molto presto sia formato un nuovo governo, un governo di unità nazionale capace di assumersi una piena responsabilità, un governo per tutti gli iracheni e non solo per una parte di essi".


(©L'Osservatore Romano - 12 agosto 2010)




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