"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"

11 GENNAIO 2009                                                                                          BATTESIMO DEL SIGNORE - Anno B -

                                                                                                  

"LECTIO" DEL VANGELO DELLA DOMENICA a cura di fr. Egidio Palumbo 

Prima lettura: Is 55,1-11         Salmo da Is 12,1-6          Seconda lettura: 1Gv 5,1-9

 

VANGELO secondo Marco 1,7-11

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
 

 

Evento di Gratuità

1. Con la domenica del Battesimo del Signore (Mc 1,7-11) si conclude il tempo liturgico del Natale. Questa festa è una ulteriore indicazione della necessità di correlare il Natale alla Pasqua: il Battesimo del Signore, infatti, è la manifestazione (epifania) del Figlio amato che si immerge, discende nel mare travagliato di questo nostro mondo per farci salire, ascendere verso una vita nuova in questo mondo. L’evento del Battesimo del Signore, infatti, attraverso il movimento pasquale di immersione/discesa/morte e di salita/ascesa/risurrezione, ricapitola tutta la missione del Signore: la sua incarnazione, passione, morte e risurrezione. Così, pertanto, andrebbe letto Mc 1,9-10: «… Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu immerso nel Giordano da Giovanni. E, subito, salendo dall’acqua… ».

 

2. Molto opportunamente alla pagina di Mc 1,7-11 la liturgia accosta come prima lettura la pagina profetica di Is 55,1-11. È un accostamento che mette in evidenzia tutta la gratuità dell’evento del Battesimo del Signore.

Attraverso il profeta Dio rilancia il suo invito gratuito («… chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e senza spesa… », Is 55,1) a ritessere quella relazione di comunione e di amicizia con Lui che è l’«Alleanza eterna» (Is 55,3), e così partecipare ai suoi beni gratuiti che costituiscono la sua Sapienza di vita (l’acqua, il vino, il latte, il pane: Is 55,1-2). È Dio che prende l’iniziativa e ripropone ancora una volta la relazione di Alleanza che assume i tratti inconfondibili della sua gratuità, perché Lui è Grazia, è Gratuità. Così come doni gratuiti sono la “pioggia” e la “neve”, simboli della Parola di Dio che scende, penetra e lavora a suo modo e secondo le sue logiche nella storia e nell’esistenza di ogni uomo e donna; e questa Parola non ritorna a Dio senza aver portato a compimento i suoi progetti, perché la Parola di Dio è Parola efficace quando viene accolta con fede (Is 55,8-11).

Ora, è proprio questo invito gratuito di Dio all’Alleanza, invito sorprendente e inaspettato, che suscita (o dovrebbe suscitare) nei credenti la ricerca del Signore, la conversione, il ritorno a Lui (Is 55,6-7).

 

3. Allo stesso modo nell’evento del Battesimo del Signore. Anche qui l’evento si caratterizza per la sua sorprendente gratuità. Ci sorprende che il Figlio amato al Giordano fa la fila con i peccatori. E ci sorprende ancora che immergendosi nel “mare” di questo mondo, Egli apre a noi una strada tutta nuova (Sap 14,3; Sal 77,20), come Dio fece al Mar Rosso e al Giordano (Es 14,5-31; Gs 3,1-17; 4,10-18), precedendoci nel cammino (Es 13,21-22; 14,19-20; Gs 3,6-17; 4,10-11), affinché impariamo a vivere in questo mondo come persone e comunità risorte e rinate in Lu, cioè come figli e fratelli. Il Figlio non ci tira fuori dal “mare”, a volte burrascoso, di questo mondo, non ci fa uscire dalla storia, ma standoci dentro, vivendo come noi, apre Lui stesso per noi un sentiero diverso, alternativo, una via di salvezza. Per questo il Padre si compiace del Figlio amato (Mc 1,11): finalmente vede realizzato pienamente il suo progetto.

Ci dice Giovanni nella sua prima lettera (seconda lettura: 1Gv 5,1-9), solo se crediamo in Gesù il Cristo, cioè se entriamo in relazione con Lui e ne assumiamo il suo stile di vita, noi possiamo rinascere in Lui come figli e fratelli, e “vincere il mondo”, ovvero essere liberi dal dominio della menzogna e dell’idolatria presenti nel nostro mondo e nei nostri ambienti che abitualmente frequentiamo. Si vince il mondo non uscendo dal mondo ma vivendo uno stile di vita alternativo alla menzogna e all’idolatria organizzata.

Questa possibilità è già stata gratuitamente seminata in noi nell’iniziazione cristiana, ovvero nel battesimo, nella confermazione, nell’eucaristia. Qui, nell’acqua, nello Spirito e nel sangue (1Gv 5,5-8), gratuitamente ci è stato donato il Figlio come “veste” per rivestirci e come via da seguire. Qui abbiamo iniziato ad attingere alle sorgenti della salvezza e della grazia, qui è iniziata in noi l’opera grande e gratuita di Dio (salmo responsoriale: Is 12,2-6). Bisogna ora continuare a perseverare, perché oggi il “mare” della nostra storia è sempre più burrascoso e il rischio di rimanere sommersi e di naufragare è sempre presente…

                                                                                        Egidio Palumbo

Barcellona PG (ME)