" E se domani..."                                                                         30  aprile 2009

di Eleonora Cicero

Il passato non è mai morto.

Anzi, non è neppure passato”

 

William Faulkner

 L’Apologia del giorno dopo

Indubbiamente il nostro è un paese bizzarro! Riusciamo a far credere il contrario di quanto detto il giorno prima, e, sfido chiunque a riuscirci, si arriva persino a riscrivere pagine di storia in men che non si dica, ridefinendone ruoli e responsabilità!

A dire il vero, mi stavo seriamente “preoccupando” del clima di collaborazione politica, soggiunto in seguito alla tragedia del terremoto in Abruzzo!

Le premesse per una reale collaborazione c’erano tutte…pensate: i vari leader politici hanno passato il 25 Aprile di quest’anno nello stesso posto! Si, perché il nostro capo del Governo ha pensato di fare cosa originale, passare la festività del 25 Aprile tra i terremotati di Onna. Quale sia stato il suo stupore nel sapere che anche gli esponenti politici dell’opposizione hanno fatto la sua stessa scelta, mi piacerebbe saperlo! D’altronde, trovo al quanto strano il fatto che tutti gli esponenti politici abbiano deciso di passare la festività della Liberazione in una terra che, prima del terremoto, era pressocchè dimenticata (come buona parte delle città centro-meridionali!), e, guarda caso, si sono trovati tutti nella stessa città!! Non so a voi, ma a me sa tanto di strumentalizzazione politica (in fondo le elezioni europee sono alle porte!).

Aldilà dei miei sospetti e delle mie malizie, posso affermare con assoluta certezza, che il 25 Aprile è riuscito a far crollare la cementificazione politica attuata dal terremoto!

Penserete: avranno cominciato a litigare per il livello di povertà nel nostro paese o per gli episodi di razzismo in crescente evoluzione  o per l’aumento della disoccupazione o per la crisi finanziaria…signor no! Hanno cominciato ad accapigliarsi su partigiani e repubblichini!

Si, perché va bene tutti i problemi nazionali, ma vogliamo mettere la risoluzione di questo dilemma italico?!

Dunque, diciamo che se avete libri di storia, potete darli alle fiamme perché tanto non dicono il vero! Partigiani e Repubblichini erano la stessa cosa: l’unica differenza sta nel fatto che combattevano nelle parti avverse! Per il resto li accomuna la buona fede, i buoni ideali e l’amor di patria…quindi, da qui a dire che il secondo conflitto mondiale, nel nostro paese, poteva risolversi con una partita a briscola, il passo è breve!

Certo, tramite questa logica, possiamo affermare con assoluta limpidezza che anche i militari nazisti combattevano in buona fede e per la patria (mentre, a pensarci bene, gli americani non combattevano nemmeno per la loro patria!!) come pure, la barbarie dei campi di concentramento era solo un servizio reso sempre alla madre patria!...

Bisogna stare attenti a rilasciare alcune affermazioni, specialmente se si ricoprono ruoli istituzionali. Il confine della logica in questione è molto labile e quindi, se si attua alle varie parti storiche del conflitto, si rischia di storpiare una delle pagine di storia più tristi e dolorose del Novecento.

Nessuno deve negare il rispetto per coloro che, convinti di combattere per l’Italia, hanno lottato per il Duce, come pure, nessuno deve negare gli orrori e gli atti imperdonabili di giustizia sommaria, perpetrati da alcuni partigiani ai danni dei propri connazionali. Questi sono dati di fatto incontrovertibili! Ma da qui a dire che repubblichini e partigiani si equivalgono, suona beffardo e doloroso per chi quella pagina di storia l’ha vissuta sulla propria pelle!

Non si tratta di un discorso politico: questo è quello che i nostri rappresentanti dovrebbero imparare! Il passato ci insegna che l’apologia politica porta solo all’idolatria di essa, perdendo la percezione del reale e delle persone. Riprendere tale logica sterile e nichilista oggi, significa, non aver capito niente di tutto questo!

La guerra è sempre la sconfitta della civiltà! In essa ci sono solo due fazioni in lotta tra loro: uomini (con affetti, fragilità e paure)  disposti (o costretti) a morire e ad uccidere per un ideale… (E pensare che qualcun altro è stato disposto a morire per renderci liberi nella Vita e nell’Amore!)

Indipendentemente comunque, dal proprio credo, non ci si può permettere il lusso di mescolare elementi storici ritoccandoli a proprio piacimento perché, se gli esiti della guerra fossero stati diversi, probabilmente qualcuno non si troverebbe dove sta e non avrebbe il diritto di fare le stesse affermazioni a parti invertite, perché rischierebbe le pene del totalitarismo nazi-fascista!

 

P.S. Se comunque, tra un accapigliamento storico e l’altro, i nostri rappresentanti politici volessero occuparsi della risoluzione concreta dei problemi presenti, farebbero cosa gradita alla Madre Patria!

  

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