" E se domani..."                                                                      27 giugno 2009

di Eleonora Cicero

L’anima libera è rara, 

 ma quando la vedi la riconosci,

 soprattutto perché provi

 un senso di benessere

 quando gli sei vicino.”


Charles Bukowski


La libertà è un optional!

Se pensavamo di vivere da uomini liberi, abbiamo abbastanza materiale per appurare che tanto liberi non siamo e, se pensavamo che i regimi facessero di tutto per apparire più “umani” di quanto non fossero in realtà, dobbiamo ricrederci. Così, se qualche anno fa, abbiamo visto un pacifico corteo di monaci buddisti per le strade della Birmania sfilare contro il regime di quel paese e abbiamo visto il rosso delle loro vesti sporcarsi del rosso del loro sangue, oggi siamo in grado di sdegnarci davanti a quello che in questi giorni succede in Iran. Lo schema è sempre lo stesso: non c’è peggior nemico di chi ragiona con la propria testa e con la propria coscienza, non c’è terremoto più grande di quello causato dalla libertà di espressione e di parola in una società costantemente chiusa e sottopressione.

Ci tornano così alla mente le scene di piazza  Tienanmen o quelle di altri paesi, in cui il potere bruto ha stoppato sul nascere qualsiasi volontà di resistenza.

Le pagine di storia ci insegnano che nella maggior parte dei casi, i poteri assolutistici di un paese, non rappresentano mai la volontà di un popolo. Molto spesso quest’ultimo è schiavo del benessere di pochi e subisce la beffa di essere criminalizzato dal mondo intero.

In questi giorni, la vena pulsante dell’Iran ha alzato la testa, ha trovato il coraggio di denunciare presunti brogli elettorali e di prendere le distanze da personaggi alquanto folli e guerrafondai.

Non mancano le accuse ai paesi occidentali di orchestrare il tutto (da parte delle fonti ufficiali), come pure, non mancherà qualche paese che su tutto questo ci banchetterà. Tuttavia, quello che deve saltare agli occhi è la presa di posizione di un popolo.

La dura realtà suggerisce di dubitare che tutto possa risolversi in maniera civile e democratica, ma, allo stesso tempo, la cronaca ci impone di comprendere che non si può fare di tutta l’erba un fascio e che è troppo comodo fare una netta distinzione tra buoni e cattivi suddividendoli per aree geografiche.

Anche alcune cronache di manifestazioni pacifiche nel nostro paese si sono tramutate in cariche violente da parte dell’autorità costituite (e non faccio riferimento a quelle in cui le provocazioni erano evidenti da parte dei manifestanti).

Aldilà dei paradossi e delle polemiche, credo che la Libertà sia un termine caro a tutti gli uomini, a qualsiasi razza appartengano!

Noi perdiamo tale dono nel momento stesso in cui scendiamo a comodi compromessi per vivere meglio, gli altri lo perdono nel momento in cui non viene loro riconosciuta la libertà di mettere in discussione le “verità” di un leader politico.

Qualunque sia la nostra personale realtà, una cosa è certa: quando incontriamo un’anima veramente libera ne rimaniamo affascinati, pensiamo sia un’eccezione e che a noi non è concesso esserlo... e sta proprio qui la beffa!

Siamo stati creati liberi e dobbiamo difendere questa libertà rispettando quella di tutti gli altri! È questo il concetto basilare di “uguaglianza”! L’uomo giusto è colui che vuole la libertà di tutti, quello empio è colui che la reclama soltanto per se stesso!

Il concetto ugualitario di libertà è l’antidoto per eccellenza a guerre di sopraffazioni e ad interessi militari. Il 90% delle persone vorrebbe vivere in pace ma il 10% è mosso da bramosia di potere e di ricchezza…e il paradosso è sempre lo stesso, da migliaia di anni: i primi subiscono, i secondi comandano…



haselix@gmail.com