" E se
domani..." 27 giugno 2009 di Eleonora Cicero
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“L’anima libera è
rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino.”
La libertà è un optional!
Se
pensavamo di vivere da uomini liberi, abbiamo abbastanza materiale per appurare
che tanto liberi non siamo e, se pensavamo che i regimi facessero di tutto per
apparire più “umani” di quanto non fossero in realtà, dobbiamo ricrederci. Così,
se qualche anno fa, abbiamo visto un pacifico corteo di monaci buddisti per le
strade della Birmania sfilare contro il regime di quel paese e abbiamo visto il
rosso delle loro vesti sporcarsi del rosso del loro sangue, oggi siamo in grado
di sdegnarci davanti a quello che in questi giorni succede in Iran. Lo schema è
sempre lo stesso: non c’è peggior nemico di chi ragiona con la propria testa e
con la propria coscienza, non c’è terremoto più grande di quello causato dalla
libertà di espressione e di parola in una società costantemente chiusa e
sottopressione. Ci
tornano così alla mente le scene di piazza Tienanmen o quelle di altri paesi, in cui il
potere bruto ha stoppato sul nascere qualsiasi volontà di resistenza. Le
pagine di storia ci insegnano che nella maggior parte dei casi, i poteri
assolutistici di un paese, non rappresentano mai la volontà di un popolo. Molto
spesso quest’ultimo è schiavo del benessere di pochi e subisce la beffa di
essere criminalizzato dal mondo intero. In
questi giorni, la vena pulsante dell’Iran ha alzato la testa, ha trovato il
coraggio di denunciare presunti brogli elettorali e di prendere le distanze da
personaggi alquanto folli e guerrafondai. Non
mancano le accuse ai paesi occidentali di orchestrare il tutto (da parte delle
fonti ufficiali), come pure, non mancherà qualche paese che su tutto questo ci
banchetterà. Tuttavia, quello che deve saltare agli occhi è la presa di
posizione di un popolo. La
dura realtà suggerisce di dubitare che tutto possa risolversi in maniera civile
e democratica, ma, allo stesso tempo, la cronaca ci impone di comprendere che
non si può fare di tutta l’erba un fascio e che è troppo comodo fare una netta
distinzione tra buoni e cattivi suddividendoli per aree geografiche. Anche
alcune cronache di manifestazioni pacifiche nel nostro paese si sono tramutate
in cariche violente da parte dell’autorità costituite (e non faccio riferimento
a quelle in cui le provocazioni erano evidenti da parte dei manifestanti). Aldilà
dei paradossi e delle polemiche, credo che la Libertà sia un termine caro a
tutti gli uomini, a qualsiasi razza appartengano! Noi
perdiamo tale dono nel momento stesso in cui scendiamo a comodi compromessi per
vivere meglio, gli altri lo perdono nel momento in cui non viene loro
riconosciuta la libertà di mettere in discussione le “verità” di un leader
politico. Qualunque
sia la nostra personale realtà, una cosa è certa: quando incontriamo un’anima
veramente libera ne rimaniamo affascinati, pensiamo sia un’eccezione e che a
noi non è concesso esserlo... e sta proprio qui la beffa! Siamo
stati creati liberi e dobbiamo difendere questa libertà rispettando quella di
tutti gli altri! È questo il concetto basilare di “uguaglianza”! L’uomo giusto
è colui che vuole la libertà di tutti, quello empio è colui che la reclama
soltanto per se stesso! Il
concetto ugualitario di libertà è l’antidoto per eccellenza a guerre di
sopraffazioni e ad interessi militari. Il 90% delle persone vorrebbe vivere in
pace ma il 10% è mosso da bramosia di potere e di ricchezza…e il paradosso è
sempre lo stesso, da migliaia di anni: i primi subiscono, i secondi comandano…
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