“Vegliare
significa vivere
a fondo l’oggi del Cristo in noi”
A.M. Besnard
La Storia non è maestra del nostro tempo
Appena
un trafiletto a margine della pagina, per comunicare che in Africa è avvenuto
l’ennesimo scontro tra musulmani e cristiani: l’ennesima mattanza racchiusa in
poche righe, l’ennesima tragedia umana relegata in un minuscolo trafiletto.
E’
questa la responsabilità che sentiamo verso gli altri: scribazzare qua e là
qualche riga, sullo sfondo di una società racchiusa sempre più in se stessa e
sui propri drammi per vedere o guardare quelli degli altri.
Se
la stessa tragedia fosse avvenuta in qualche ricco Stato occidentale, si
sarebbero spesi fiumi d’inchiostro, e, decine di prime serate televisive,
sarebbero state dedicate all’evento.
Invece
nessuno si è soffermato più di tanto su un dramma che coinvolge tutti e, non
tanto perché lo scontro si è consumato tra musulmani e cristiani, ma perché
ogni vita sacrificata alla violenza e alla barbarie, è una dura sconfitta al
processo di civilizzazione umana e sociale.
Qui
non si tratta di difendere i cristiani dai musulmani o viceversa, si tratta di
convertire i nostri cuori! Non si può continuare con l’ipocrisia borghese di
quanti, a parole sostengono che siamo tutti uguali, senza distinzione di sesso,
di razza e di religione e, con i fatti, prendono le distanze da certi massacri
con un atteggiamento indifferente.
Quelle
tragedie riguardano tutti, perché tutti ne siamo responsabili! Non vedere
questo tipo di realtà, significa non conoscere la radice stessa degli sbarchi
di massa sulle nostre coste e, di conseguenza, appoggiare, più o meno
tacitamente, leggi razziste e prive di scrupolo.
Ci
stiamo avviando verso un riavvitamento su noi stessi che altro non è, che la
radice stessa dell’ideologia nazi-fascista.
L’Europa
svolta pericolosamente a destra (mi riferisco alla destra estrema) e sancisce
sempre più, una posizione anti-islamica, xenofoba e individualista.
La
nostra Cassazione sancisce che un immigrato irregolare deve lasciare il nostro
paese anche se i figli frequentano le nostre scuole, senza tenere conto del
trauma effettivo che questi bambini possono subire.
La
storia ancora una volta, non riesce ad essere maestra. Ancora una volta, Caino
uccide Abele e, di nuovo, rifiuta di riconoscerlo come fratello.
Siamo
tutti assoggettati ad una violenza mediatica che apparentemente ci lascia
liberi di ragionare con la propria testa, ma, di fatto, continua ad sottometterci
ad un lavaggio del cervello incessante.
Tutto
ci scivola addosso, e basta spendere qualche lacrimuccia sul passato, nella
Giornata della Memoria, per condannare i drammi del secolo scorso e ritenersi
migliori.
Nel
corso della storia abbiamo creato le basi per una dipendenza assoluta dai paesi
ricchi: abbiamo depredato le risorse dei paesi più poveri, abbiamo inquinato le
loro terre con i nostri rifiuti nucleari, abbiamo contaminato la loro cultura, abbiamo
esportato (e continuiamo ad esportare) armi e sfruttiamo il loro lavoro per
arricchire il nostro conto in banca. Noi paesi prevalentemente cristiani,
ricorriamo al tribunale per difendere il crocefisso nei luoghi pubblici, e poi
banchettiamo sulla pelle degli altri.
Non
è così che funziona: non si può essere cristiani per cultura, non si può
parlare di “radici cristiane”, in una società dove di cristiano è rimasto solo
il nome e qualche rito svuotato della sua stessa essenza.
Se
c’è qualcuno che mina le “nostre radici cristiane”, quelli siamo proprio noi
che abbiamo svuotato dal di dentro, il messaggio del Cristo Crocefisso e
Risorto per AMORE.
Ricordiamo
questo a noi stessi, in questo periodo di Quaresima. Ricordiamolo ancora più
intensamente nella Settimana Santa o il giorno di Pasqua. Ricordiamo di fissare
quel crocefisso e di pensare al motivo per il quale pende da una Croce come un
malfattore.
Se
dopo averlo fatto, avremo ancora il coraggio di non contestare le nostre
scelte, allora, su quella Croce avremo solo adorato il Dio che vorremmo, il Dio
delle nostre certezze, dei nostri egoismi e delle nostre passioni.
Ma
se davanti a quella Croce, possiamo anche solo intuire, di collaborare ad una
storia sbagliata, beh, allora è il tempo di decidersi seriamente a cambiare le
nostre singole scelte cominciando a ragionare da uomini liberi…
haselix@gmail.com
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