" E se domani..."                                                                      16 marzo 2010

di Eleonora Cicero

“Vegliare significa vivere

 a fondo l’oggi del Cristo in noi”

 

A.M. Besnard



 

La Storia non è maestra del nostro tempo

Appena un trafiletto a margine della pagina, per comunicare che in Africa è avvenuto l’ennesimo scontro tra musulmani e cristiani: l’ennesima mattanza racchiusa in poche righe, l’ennesima tragedia umana relegata in un minuscolo trafiletto.

E’ questa la responsabilità che sentiamo verso gli altri: scribazzare qua e là qualche riga, sullo sfondo di una società racchiusa sempre più in se stessa e sui propri drammi per vedere o guardare quelli degli altri.

Se la stessa tragedia fosse avvenuta in qualche ricco Stato occidentale, si sarebbero spesi fiumi d’inchiostro, e, decine di prime serate televisive, sarebbero state dedicate all’evento.

Invece nessuno si è soffermato più di tanto su un dramma che coinvolge tutti e, non tanto perché lo scontro si è consumato tra musulmani e cristiani, ma perché ogni vita sacrificata alla violenza e alla barbarie, è una dura sconfitta al processo di civilizzazione umana e sociale.

Qui non si tratta di difendere i cristiani dai musulmani o viceversa, si tratta di convertire i nostri cuori! Non si può continuare con l’ipocrisia borghese di quanti, a parole sostengono che siamo tutti uguali, senza distinzione di sesso, di razza e di religione e, con i fatti, prendono le distanze da certi massacri con un atteggiamento indifferente.

Quelle tragedie riguardano tutti, perché tutti ne siamo responsabili! Non vedere questo tipo di realtà, significa non conoscere la radice stessa degli sbarchi di massa sulle nostre coste e, di conseguenza, appoggiare, più o meno tacitamente, leggi razziste e prive di scrupolo.

Ci stiamo avviando verso un riavvitamento su noi stessi che altro non è, che la radice stessa dell’ideologia nazi-fascista.

L’Europa svolta pericolosamente a destra (mi riferisco alla destra estrema) e sancisce sempre più, una posizione anti-islamica, xenofoba e individualista.

La nostra Cassazione sancisce che un immigrato irregolare deve lasciare il nostro paese anche se i figli frequentano le nostre scuole, senza tenere conto del trauma effettivo che questi bambini possono subire.

La storia ancora una volta, non riesce ad essere maestra. Ancora una volta, Caino uccide Abele e, di nuovo, rifiuta di riconoscerlo come fratello.

Siamo tutti assoggettati ad una violenza mediatica che apparentemente ci lascia liberi di ragionare con la propria testa, ma, di fatto, continua ad sottometterci ad un lavaggio del cervello incessante.

Tutto ci scivola addosso, e basta spendere qualche lacrimuccia sul passato, nella Giornata della Memoria, per condannare i drammi del secolo scorso e ritenersi migliori.

Nel corso della storia abbiamo creato le basi per una dipendenza assoluta dai paesi ricchi: abbiamo depredato le risorse dei paesi più poveri, abbiamo inquinato le loro terre con i nostri rifiuti nucleari, abbiamo contaminato la loro cultura, abbiamo esportato (e continuiamo ad esportare) armi e sfruttiamo il loro lavoro per arricchire il nostro conto in banca. Noi paesi prevalentemente cristiani, ricorriamo al tribunale per difendere il crocefisso nei luoghi pubblici, e poi banchettiamo sulla pelle degli altri.

Non è così che funziona: non si può essere cristiani per cultura, non si può parlare di “radici cristiane”, in una società dove di cristiano è rimasto solo il nome e qualche rito svuotato della sua stessa essenza.

Se c’è qualcuno che mina le “nostre radici cristiane”, quelli siamo proprio noi che abbiamo svuotato dal di dentro, il messaggio del Cristo Crocefisso e Risorto per AMORE.

Ricordiamo questo a noi stessi, in questo periodo di Quaresima. Ricordiamolo ancora più intensamente nella Settimana Santa o il giorno di Pasqua. Ricordiamo di fissare quel crocefisso e di pensare al motivo per il quale pende da una Croce come un malfattore.

Se dopo averlo fatto, avremo ancora il coraggio di non contestare le nostre scelte, allora, su quella Croce avremo solo adorato il Dio che vorremmo, il Dio delle nostre certezze, dei nostri egoismi e delle nostre passioni.

Ma se davanti a quella Croce, possiamo anche solo intuire, di collaborare ad una storia sbagliata, beh, allora è il tempo di decidersi seriamente a cambiare le nostre singole scelte cominciando a ragionare da uomini liberi…


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