NOTA 'DOTTRINALE': CATTOLICI UNITI IN POLITICA SUI VALORI ETICI (STANDARD, CHURCH/RELIGIOUS AFFAIRS) |
di Federico Mandillo |
Per la prima volta nella storia la Santa Sede, tramite il suo dicastero dottrinale, pubblica un documento ufficiale sull'impegno politico dei cattolici. Confermata la libertà di scelta di ciascuno, in democrazia, "nella pluralità delle concrete strategie politiche", il testo afferma la necessità di un impegno unitario nella difesa dei "principi etici". Poiché "per la loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale, non sono negoziabili". Esempio "per eccellenza" è "la difesa della vita umana", come dice la seconda parte del testo. È giusto che la democrazia sia ideologicamente neutrale, per rispetto delle convinzioni di tutti i cittadini, ma "un indifferentismo riguardo ai valori, portato fino in fondo, non è la condizione ideale della democrazia, ma la sua morte". Il testo, firmato dal cardinale Josef Ratzinger, prefetto del Congregazione per la dottrina della fede, assume la forma di una 'Nota dottrinale' ed è destinato ai cattolici di tutto il mondo: non è che una sintesi di principi, già noti agli esperti. Ma vuole offrire, soprattutto ai laici, una guida nel loro impegno sociale e politico, che nettamente incoraggia. Ed è al tempo stesso un allarme, contro un diffuso "indifferentismo" nelle scelte più vitali sul piano etico. Il documento - rileva il cardinale tedesco Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia, in un commento dato dalla Sala stampa vaticana assieme al testo - "vuole favorire l'unità di vita del cristiano, ossia la sua coerenza tra fede e vita, tra vangelo e cultura". Esso va compreso anche come "una denuncia delle
carenze di tante associazioni cattoliche", accusate di nutrire talora "un complesso di inferiorità" nel dialogo sociale. Esse, invece, sono oggi "collocate al punto di sutura tra Chiesa e Stato" ed "hanno un significato importantissimo per il compito missionario della Chiesa nella società moderna". Perciò " tanto più autentica ed affidabile deve essere anche la loro testimonianza cristiana". Anche in politica, afferma il cardinale tedesco, "i cristiani hanno qualcosa da dire", e qualcosa che è "di importanza vitale , anzi necessario per la sopravvivenza delle democrazie". Esempi attuali e negativi, specie nelle leggi d'oggi in Europa, alle quali devono essere opposti valori "irrinunciabili", sono aborto, eutanasia e "moderne forme di schiavitù" come droga e sfruttamento della prostituzione, "da respingere radicalmente", mentre in positivo "valori come famiglia, libertà religiosa, giustizia sociale e pace devono essere tutelati dallo stato democratico". Di fronte alle sfide di oggi, presenti anche nelle scelte politiche, il cristiano deve testimoniare col proprio impegno nella società, commenta a sua volta l'arcivescovo di Bologna Giacomo Biffi, una propria "cultura" che si dimostra nel dialogo e nel comportamento di tutti i giorni: "la cristianità odierna potrà anche essere di minoranza, diversamente da quella di qualche secolo fa, ma non per questo deve essere meno vivace e meno inequivocabilmente caratterizzata". Né potrà essere "come qualcosa di puramente intellettuale, senza manifestazioni socialmente rilevabili". (di Federico Mandillo) (CO) |
FONTE: www.misna.org
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