di Maurizio Trezzi MILANO - Organizzare un Anno Europeo significa, in tutti gli ambiti e in ogni settore, mobilitare, sensibilizzare, promuovere, comunicare. Ma un Anno Europeo per le Persone Disabili è forse qualcosa di ancora più speciale e importante. I temi della disabilità, dell'accessibilità, della difesa dei diritti delle persone disabili, sono ancora talmente marginali rispetto agli interessi delle collettività e delle stesse istituzioni, che invece di un solo anno, una volta ogni tanto, ce ne vorrebbero quattro o cinque. Inutile sperare in una dilazione ed è per questo che il 2003, proclamato dalla Commissione Europea Anno delle Persone Disabili, sarà un anno denso di iniziative, manifestazioni ed eventi in tutti i quindici paesi dell'Unione.
Scopo principale dell'iniziativa promossa dal European Disability Forum è quello di far uscire i dibattiti e le discussioni che si sviluppano attorno al tema delle disabilità dalle sedi delle associazioni e dai tavoli di concertazione locali per elevarli ad un livello superiore: quello dei governi nazionali, di tutti i cittadini europei sino ai massimi livelli politici dell'Unione.
Garantire alle persone disabili migliori condizioni di vita e maggiori possibilità di integrazione sociale sono gli obiettivi comuni a livello politico di tutti gli Stati europei. Ma il concetto che si va sempre più affermando, e che oltrepassa i tecnicismi di architetti e di operatori del sociale, è quello delle cultura delle disabilità.
Abbattere le barriere architettoniche, come consentire a tutte le persone di vedere un film o di assistere ad un concerto, non è solo un esercizio tecnico o progettuale, ma lo specchio della consapevolezza di una società rispetto ai bisogni, alle necessità e alla presenza al suo interno di un variegato mondo di persone differenti l'una dall'altra che però devono poter avere garantiti una serie diritti uguali per tutti.
Per questo l'impegno di tutto l'Anno Europeo delle Persone Disabili sarà rivolto alla garanzia dei diritti delle persone disabili, alle lotta contro la loro discriminazione e alla valorizzazione delle abilità di questi cittadini che rappresentano un potenziale enorme per la crescita culturale e anche economica di ogni nazione.
L'universo delle disabilità conta circa 40 milioni di cittadini nei soli quindici Stati dell'Unione. Si tratta di un numero che contempla persone con disabilità motorie, sensoriali e mentali. Un numero che raddoppia però se si aggiungono gli anziani non autosufficienti e le persone che a causa di patologie invalidanti croniche vivono in condizioni di disabilità. Un universo variegato di cittadini che attendono servizi, assistenza, sostegno ma anche una piena partecipazione alla vita collettiva entro i limiti, esistenti, delle loro condizione.
Spesso anche nella civilissima Europa obiettivi prioritari come la non discriminazione, le pari opportunità, la concreta integrazione e l'adozione di iniziative per risolvere le situazioni di disagio delle persone disabili e delle loro famiglie, restano solo degli eccellenti propositi. C'è un anno intero a disposizione delle persone disabili, delle associazioni, dei governi nazionali e di quello europeo per fare passi avanti.
(3 dicembre 2002)
dal sito www.superabile.it
Il portale INAIL per il mondo della disabilità