E' in pericolo l'integrazione scolastica

Salvatore Nocera, vice presidente della Fish, esprime le sue riflessioni e le sue preoccupazioni a una mese dall'inizio dell'anno scolastico, in merito al sostegno degli alunni disabili e alla loro integrazione nelle scuole italiane. Disservizi, disfunzioni, lacune e mancanze, da sempre presenti nella nostra scuola, sembrano in questo avvio di anno scolastico, ancora aumentare. E il Ministero sta a guardare.

L'anno scolastico, malgrado una buona normativa emanata dal Ministero e le rassicurazioni dello stesso su un corretto avvio, sta determinando una situazione di profondo disagio e di disperazione per tantissime famiglie con studenti in situazione di handicap.
Vengono segnalati numerosissimi casi di classi sovraffollate in presenza di più alunni disabili, tagli drastici alle ore per attività di sostegno, mancata assistenza per l'igiene personale da parte dei collaboratori scolastici nei confronti di alunni in situazione di gravità, mancata assegnazione da parte degli Enti Locali di assistenti per l'autonomia e la comunicazione, totale disinteresse di molti Consigli di classe che delegano al solo insegnante di sostegno gli interventi di integrazione scolastica, mancato collegamento fra scuola ed operatori delle Asl, scarsa dotazione di ausili anche informatici che, ove presenti facilitano enormemente l'apprendimento degli alunni con handicap insieme ai loro compagni.
Tali disservizi non erano assenti coi precedenti governi, ma quest'anno si sono particolarmente accentuati, malgrado le rassicuranti proclamazioni del Ministro dell'Istruzione e dei Sottosegretari. Moltissimi genitori, al colmo della disperazione, stanno cominciando a chiedersi se non sia il caso di togliere i loro figlioli disabili dalla scuola, dove di fatto sono emarginati, per trattenerli a casa o per chiederne l'ingresso in scuole speciali private, annullando così i benefici dell'integrazione scolastica che in Italia sono ormai documentati da alcuni decenni.
Altri genitori si stanno rivolgendo alla Magistratura, perché in uno Stato di Diritto non è concepibile che le norme emanate dal Ministero dell'Istruzione vengano impunemente violate dallo stesso e dai suoi Dirigenti e dai Dirigenti Scolastici.
Tutto ciò, ironia della sorte, sta verificandosi alle porte del 2003, proclamato Anno Europeo delle Persone con Disabilità, per il quale l'Unione Europea ha bandito un concorso nelle scuole per dimostrare i vantaggi dell'integrazione scolastica e sociale.
Il governo è incredibilmente contraddittorio con se stesso nel momento in cui il Ministero degli Esteri emana le “linee guida” per la valutazione della qualità dei progetti di integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità da approvare per i Paesi in via di sviluppo. Mentre gli stessi principi ivi sanciti non vengono attuati in Italia dal Ministro dell'Istruzione.

 

Le indicazioni sulla nuova Finanziaria sembrano prevedere un nuovo criterio per la nomina in organico di diritto degli insegnanti di sostegno che ne ridurrà ulteriormente il numero. Ciò richiederà un maggior ricorso alle “nomine in deroga” in organico per evitare il caos nelle scuole, visto il frequente disimpegno degli insegnanti di classe.
Il Ministro dell'Istruzione ha lamentato l'eccessivo ricorso a certificazioni non corrette di alunni in situazioni di handicap, che farebbe crescere notevolmente la spesa pubblica.
Gli alunni disabili stanno crescendo, sia perché molti neonati che prima morivano a causa delle malformazioni congenite, oggi riescono a vivere, ma in situazioni di forti minorazioni, sia perché molti genitori che prima non mandavano i figlioli con handicap alla scuola materna oggi li iscrivono ad essa. Inoltre la Legge n. 9/99 ha innalzato di un anno l'obbligo scolastico e la Legge n. 144/99 ha introdotto l'obbligo formativo da realizzarsi anche nelle scuole.
A questo punto o il Ministro denuncia le autorità sanitarie che rilasciano, a suo dire, false certificazioni, che però fanno fede come atto pubblico, oppure provvede a una revisione dei criteri di certificazione sulla base della “nuova classificazione delle funzioni” delle persone con disabilità (ICF), adottati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Sarebbe inoltre indispensabile che lo stesso Ministero non si limiti a denunciare con la Circolare dell'8 agosto 2002 lo scarso impegno di molti insegnanti di classe, ma contratti coi Sindacati della Scuola le modalità per l'aggiornamento degli stessi sui problemi dell'integrazione scolastica, unico rimedio alla giustificata crescente richiesta di ore si sostegno.
Come se tutto ciò non bastasse la normativa sulla specializzazione degli insegnanti di sostegno non riesce a garantire una seria preparazione generalizzata degli stessi, e la norma che impone loro di rimanere nel sostegno per soli 5 anni crea una continua emorragia, al punto tale che il Ministero quest'anno si è visto costretto a nominare per il sostegno migliaia di insegnanti privi di specializzazione e di alcuna esperienza in questo delicato campo.
Che fine hanno fatto le buone intenzioni di efficienza e di efficacia dell'azione amministrativa? Che senso ha riconoscere ai Dirigenti scolastici un aumento aggiuntivo di stipendio annuo variabile da 1.500,00 a 9.000,00 euro in considerazione della maggiore qualità realizzata nelle rispettive scuole, se poi tra gli indicatori di qualità non sono per nulla presi in considerazione, né individuati, quelli concernenti la qualità dell'integrazione scolastica, che è ormai presente in tutte le scuole materne dell'obbligo e in molte scuole superiori?
E' strano che dopo aver ripristinato l'Osservatorio sull'Integrazione scolastica, il Ministero non lo convochi per far proporre delle soluzioni urgenti e di medio periodo ai disservizi sopra evidenziati. Probabilmente il Ministro è totalmente assorbito dalla frettolosa sperimentazione della propria riforma, che però riguarda solo 200 scuole pubbliche e 40 scuole private, mentre l'integrazione scolastica riguarda migliaia di scuole pubbliche e private paritarie.
Con questa osservazione non si vuole impedire la sperimentazione della riforma la cui legge di delega prevede espressamente (e bisogna darne atto al Ministro dell'istruzione) il rispetto dei principi dell'integrazione scolastica.
Ma se tale principio non vuole restare solo una proclamazione di facciata, esso deve essere attuato correttamente sia nelle scuole attuali, sia in quelle sperimentali; e purtroppo non pare che ciò sta avvenendo.
Siamo in molti ad aver chiesto al Ministro un incontro su questi problemi; ma il Ministro non ha mai accolto le richieste di incontro lasciando l'incarico di ascoltare le lagnanze e le proposte ai soli Dirigenti ministeriali che, pur avendo mostrato la massima disponibilità possibile non sono in grado di assumersi delle responsabilità politiche, che invece sono di competenza esclusive del Ministro il quale non sembra volersele assumere.
Siccome io da cristiano sono tenacemente fiducioso nella bontà umana, continuo a sperare che prima o poi avvenga il miracolo di un incontro tra il Ministro e le Associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari. Tale speranza, però, contrasta con una valutazione razionale degli attuali fatti politici.

Salvatore Nocera
Vice Presidente Fish

 

dal sito www.superabile.it