Cina, risorse chiave in esaurimento
Secondo un rapporto interno, entro 20 anni grave carenza di petrolio e gas


Entro 20-30 anni la Cina dovrà affrontare una drammatica carenza di risorse chiave - inclusi petrolio e gas - che la costringerà a ricorrere alle importazioni in modo sempre più massiccio, se vorrà tenere il passo del suo sviluppo economico. Lo afferma un rapporto ufficiale dell'Accademia cinese delle scienze geologiche che ha stupito persino il suo direttore, Wang Anjian. L'importante notizia è stata riportata ieri dal quotidiano di Hong Kong, South China Morning Post. «Ad eccezione del carbone, ci troviamo già in una situazione di emergenza per quanto riguarda le più importanti risorse minerarie» ha dichiarato Wang, secondo il quale questa situazione «è molto pericolosa per sicurezza della Cina».

Ci sono voluti due anni per redigere il rapporto, inviato ai più importanti dipartimenti del governo, come il Consiglio di stato, la Commissione per lo sviluppo e la pianificazione e la Commissione per l'economia statale e il commercio, che ora lo stanno esaminando, quasi certamente con preoccupazione. Secondo lo studioinfatti, nel 2020 il paese dovrà importare non meno di 500 milioni di tonnellate di greggio (che copriranno il 70 per cento circa del consumo totale) e 100 miliardi di metri cubi di gas (il 50 per cento del suo fabbisogno). Per rendersi conto del crescere delle dimensioni, si tenga presente che lo scorso anno l'import di greggio è ammontato a 65 milioni di tonnellate, che equivalgono al 30 per cento del consumo.

Secondo previsioni contenute nel rapporto, entro i prossimi venti anni la Cina potrebbe ritrovarsi a corto anche di ferro (per 3 miliardi di tonnellate), rame (500-600 milioni di tonnellate) e alluminio (100 milioni di tonnellate). La carenza potrebbe toccare anche minerali che oggi esporta, come il tungsteno e lo stagno.A causa della situazione caotica del settore minerario e delle esportazioni eccessive, «gli attuali livelli di produzione non saranno sostenibili per più di 10 anni», è scritto nel rapporto.

«Il nostro obiettivo di quadruplicare il pil del 2000 entro il 2020 può essere raggiunto» dichiara Wang Anjian «ma non possiamo seguire il modello ad alto consumo di energia dei paesi occidentali».

testo integrale tratto da "Il Manifesto" - 8 gennaio 2003

 

 

 

 

 

Casella di testo: Cina, risorse chiave in esaurimento
Secondo un rapporto interno, entro 20 anni grave carenza di petrolio e gas

Entro 20-30 anni la Cina dovrà affrontare una drammatica carenza di risorse chiave - inclusi petrolio e gas - che la costringerà a ricorrere alle importazioni in modo sempre più massiccio, se vorrà tenere il passo del suo sviluppo economico. Lo afferma un rapporto ufficiale dell'Accademia cinese delle scienze geologiche che ha stupito persino il suo direttore, Wang Anjian. L'importante notizia è stata riportata ieri dal quotidiano di Hong Kong, South China Morning Post. «Ad eccezione del carbone, ci troviamo già in una situazione di emergenza per quanto riguarda le più importanti risorse minerarie» ha dichiarato Wang, secondo il quale questa situazione «è molto pericolosa per sicurezza della Cina».

Ci sono voluti due anni per redigere il rapporto, inviato ai più importanti dipartimenti del governo, come il Consiglio di stato, la Commissione per lo sviluppo e la pianificazione e la Commissione per l'economia statale e il commercio, che ora lo stanno esaminando, quasi certamente con preoccupazione. Secondo lo studioinfatti, nel 2020 il paese dovrà importare non meno di 500 milioni di tonnellate di greggio (che copriranno il 70 per cento circa del consumo totale) e 100 miliardi di metri cubi di gas (il 50 per cento del suo fabbisogno). Per rendersi conto del crescere delle dimensioni, si tenga presente che lo scorso anno l'import di greggio è ammontato a 65 milioni di tonnellate, che equivalgono al 30 per cento del consumo.

Secondo previsioni contenute nel rapporto, entro i prossimi venti anni la Cina potrebbe ritrovarsi a corto anche di ferro (per 3 miliardi di tonnellate), rame (500-600 milioni di tonnellate) e alluminio (100 milioni di tonnellate). La carenza potrebbe toccare anche minerali che oggi esporta, come il tungsteno e lo stagno.A causa della situazione caotica del settore minerario e delle esportazioni eccessive, «gli attuali livelli di produzione non saranno sostenibili per più di 10 anni», è scritto nel rapporto.

«Il nostro obiettivo di quadruplicare il pil del 2000 entro il 2020 può essere raggiunto» dichiara Wang Anjian «ma non possiamo seguire il modello ad alto consumo di energia dei paesi occidentali». 

testo integrale tratto da "Il Manifesto" - 8 gennaio 2003