BATTESIMO DI GESÙ - B

 

 1. Con la domenica del Battesimo di Gesù si chiude il tempo liturgico del Natale. Possiamo evidenziare una stretta correlazione tra l’Epifania e il Battesimo di Gesù: l’evento dell’Epifania è la manifestazione, nei segni della piccolezza e della fragilità, della Luce che dà Senso alla vita di tutti coloro che si pongono in ricerca di autenticità; il Battesimo di Gesù è la manifestazione del “Più forte” nel segno dell’abbassamento nella vita degli uomini.

 

2. Nel contesto del vangelo di Marco l’evento del Battesimo di Gesù è collocato nella parte introduttiva che annuncia i grandi temi che l’evangelista svilupperà nel corso della sua catechesi narrativa. Uno dei temi sarà quello del “mare della vita” — qui in Mc 1,9 evocato dal fiume Giordano —, il “mare” spesso irrequieto del cuore umano (cf. Ger 49,23; Sal 89,10), dove non di rado facciamo naufragio, ovvero scelte affrettate, sconnesse, sbagliate...: in questo “mare” Gesù si immerge, questo mare Gesù costeggia, abbraccia, scandaglia e attraversa (cf. Mc 1,16; 3,7; 4,1.35-41; 5,1.21; 6,45.53; 8,10.13.22) per aprirvi una strada di vita e di speranza (anche la “strada” sarà uno dei temi che ritorneranno nella catechesi narrativa del vangelo: cf. Mc 8,27; 9,33.34; 10,17.32.35.52; 11,4.8; 12,14).

 

3. Il Battesimo di Gesù, allora, è ricapitolazione di tutta la sua esistenza. Anzi, è manifestazione/rivelazione del Senso del mistero dell’Incarnazione.

            Il suo discendere nelle acque è il suo abbassamento, che disorienta tutti; Giovanni Battista, che l’aveva annunciato come il “Più forte” e come lo Sposo che si lega all’umanità per riscattarla dalla sua solitudine dichiarando la sua indegnità a chinarsi per sciogliere i legacci dei suoi sandali (cf. Rt 4), ora lo vede addirittura sprofondare nelle acque, cioè andare ancora più giù, oltre il chinarsi del Precursore... Il Signore scandaglia tutti i lati oscuri, tutte le ambiguità e le durezze del cuore umano (cf. Mc 3,5; 6,52;  8,17) per aprire in esso una breccia, una strada di vita.

            Infatti Gesù discende e “subito risale”: è la nostra liberazione in lui dal naufragio della vita (cf. Mc 4,35-41; 6,47-52); è il suo prenderci per mano per tirarci su (cf. Mc 1,51; 5,41), al fine di non dover affogare nelle sempre più innumerevoli stupidità di questo mondo (guerra, violenza, potere, profitto per il profitto, narcisismi religiosi, politici, sociali…); è la sua proposta di rinascita in Lui come figli amati da Dio, figli liberi e non schiavi, e come fratelli di ogni uomo..

 

4. “Discendere”-”Risalire”: è il dinamismo pasquale della rinascita della vita cristiana. Tale rinascita, però, non avviene automaticamente per via spontanea e naturale, magari attraverso un pio desiderio o un sospiro, se non accade in noi l’evento della decisione (il “cuore” nell’ottica della visione biblica dell’uoomo), della scelta di fede libera e ponderata. La rinascita nella fede chiede un prezzo: il prezzo della discesa, della morte spirituale/esistenziale (non fisica!), dello spogliamento, del ritorno ai valori essenziali e autentici della vita. Da qui si rinasce, come figli e come fratelli.

Il Battesimo di Gesù ci apre questa strada non illusoria, ma a caro prezzo. Ma è una strada di vita e di speranza, perché il mare della nostra vita, anche se a volte è burrascoso, è abitato da Dio Trinità: dal Padre che sa riconoscere i suoi figli amati, dal Figlio che si abbassa e risale, dallo Spirito che discende come “fuoco” per plasmarci (cf. Mc 1,8; Mt 3,11) ad immagine del Figlio Gesù (cf. Rm 8,29.

 

Egidio Palumbo

Barcellona PG (ME)

 

 

 

 

 

 

 

Casella di testo: BATTESIMO DI GESÙ - B
 
 1. Con la domenica del Battesimo di Gesù si chiude il tempo liturgico del Natale. Possiamo evidenziare una stretta correlazione tra l’Epifania e il Battesimo di Gesù: l’evento dell’Epifania è la manifestazione, nei segni della piccolezza e della fragilità, della Luce che dà Senso alla vita di tutti coloro che si pongono in ricerca di autenticità; il Battesimo di Gesù è la manifestazione del “Più forte” nel segno dell’abbassamento nella vita degli uomini. 
 
2. Nel contesto del vangelo di Marco l’evento del Battesimo di Gesù è collocato nella parte introduttiva che annuncia i grandi temi che l’evangelista svilupperà nel corso della sua catechesi narrativa. Uno dei temi sarà quello del “mare della vita” — qui in Mc 1,9 evocato dal fiume Giordano —, il “mare” spesso irrequieto del cuore umano (cf. Ger 49,23; Sal 89,10), dove non di rado facciamo naufragio, ovvero scelte affrettate, sconnesse, sbagliate...: in questo “mare” Gesù si immerge, questo mare Gesù costeggia, abbraccia, scandaglia e attraversa (cf. Mc 1,16; 3,7; 4,1.35-41; 5,1.21; 6,45.53; 8,10.13.22) per aprirvi una strada di vita e di speranza (anche la “strada” sarà uno dei temi che ritorneranno nella catechesi narrativa del vangelo: cf. Mc 8,27; 9,33.34; 10,17.32.35.52; 11,4.8; 12,14).
 
3. Il Battesimo di Gesù, allora, è ricapitolazione di tutta la sua esistenza. Anzi, è manifestazione/rivelazione del Senso del mistero dell’Incarnazione.
            Il suo discendere nelle acque è il suo abbassamento, che disorienta tutti; Giovanni Battista, che l’aveva annunciato come il “Più forte” e come lo Sposo che si lega all’umanità per riscattarla dalla sua solitudine dichiarando la sua indegnità a chinarsi per sciogliere i legacci dei suoi sandali (cf. Rt 4), ora lo vede addirittura sprofondare nelle acque, cioè andare ancora più giù, oltre il chinarsi del Precursore... Il Signore scandaglia tutti i lati oscuri, tutte le ambiguità e le durezze del cuore umano (cf. Mc 3,5; 6,52;  8,17) per aprire in esso una breccia, una strada di vita. 
            Infatti Gesù discende e “subito risale”: è la nostra liberazione in lui dal naufragio della vita (cf. Mc 4,35-41; 6,47-52); è il suo prenderci per mano per tirarci su (cf. Mc 1,51; 5,41), al fine di non dover affogare nelle sempre più innumerevoli stupidità di questo mondo (guerra, violenza, potere, profitto per il profitto, narcisismi religiosi, politici, sociali…); è la sua proposta di rinascita in Lui come figli amati da Dio, figli liberi e non schiavi, e come fratelli di ogni uomo..
 
4. “Discendere”-”Risalire”: è il dinamismo pasquale della rinascita della vita cristiana. Tale rinascita, però, non avviene automaticamente per via spontanea e naturale, magari attraverso un pio desiderio o un sospiro, se non accade in noi l’evento della decisione (il “cuore” nell’ottica della visione biblica dell’uoomo), della scelta di fede libera e ponderata. La rinascita nella fede chiede un prezzo: il prezzo della discesa, della morte spirituale/esistenziale (non fisica!), dello spogliamento, del ritorno ai valori essenziali e autentici della vita. Da qui si rinasce, come figli e come fratelli. 
Il Battesimo di Gesù ci apre questa strada non illusoria, ma a caro prezzo. Ma è una strada di vita e di speranza, perché il mare della nostra vita, anche se a volte è burrascoso, è abitato da Dio Trinità: dal Padre che sa riconoscere i suoi figli amati, dal Figlio che si abbassa e risale, dallo Spirito che discende come “fuoco” per plasmarci (cf. Mc 1,8; Mt 3,11) ad immagine del Figlio Gesù (cf. Rm 8,29.
 
Egidio Palumbo
Barcellona PG (ME)