Nonostante "sfumature differenti", la Chiesa italiana "è schierata in maniera chiara" sulla crisi Usa-Iraq, e "non servono affermazioni plateali" per dimostrarlo. A ribadire "l'assoluta convergenza dei vescovi italiani nei confronti della condanna della guerra" è stato oggi mons. Alessandro Plotti, arcivescovo di Pisa e vicepresidente della Cei, nel corso della seconda conferenza stampa della 50a Assemblea generale dei vescovi italiani, che si concluderà domani a Collevalenza. "Come vescovi - ha detto Plotti - ad esp primere pareri politici nel senso stretto del termine - ma questo non comporta un atteggiamento asettico od equidistante, quanto piuttosto prudenziale". Nonostante, dunque, i diversi accenti tra i 240 vescovi presenti, "la posizione della Cei è estremamente chiara, e i vescovi si riconoscono pienamente nelle parole pronunciate dal card. Ruini nella prolusione". Ricordando i ripetuti appelli del Papa e della Cei a favore della pace, Plotti ha commentato che "ciascuno cerca di fare il possibile per combattere l'idea che la guerra possa risolvere qualcosa, e molte associazioni nazionali e movimenti cattolici si stanno muovendo in questa direzione
. Certo, bisogna fare sempre di più, ma le logiche di potere che stanno dietro a certe scelte di guerra sono a volte ostacoli insopportabili, e comunque difficili da combattere".
I vescovi, ha concluso Plotti, hanno "il dovere evangelico di combattere contro la guerra, anche se spesso la lotta contro certe certe 'lobbies' rischia di essere ben più forte della predicazione evangelica".