AGGIORNAMENTI SUI CPT

Aumenta il numero dei posti nei Cpt; mentre oggi risultano essere 1822, si arriveranno a contare fino a 1000 nuovi “alloggi”, che saranno realizzati potenziando i quindici Cpt già esistenti e costruendone di nuovi. In questo senso alcune settimane fa Pisanu ha invitato Regioni ed autonomie locali a collaborare con lo Stato, favorendo la realizzazione di nuovi centri. In passato diverse amministrazioni hanno negato l’autorizzazione a costruire Cpt sul loro territorio.

Questo è il numero dei posti dei Cpt presenti su tutto il territorio nazionale:

Agrigento (110 posti); Bologna (95); Brindisi (180); Caltanissetta (96); Catanzaro (75); Crotone (129); Lecce (180); Milano (140); Modena (60); Ragusa (60); Roma (300); Torino (78); Napoli (54).

Ci sono poi i centri che svolgono funzioni di primario soccorso e sostentamento:

Lampedusa (190 posti) - Lecce-Otranto (75).

Altri 4 sono infine in fase di realizzazione:

Bari (300 posti) - Foggia (300) - Perugia (300) - Trapani (220).

A Roma intanto sono stati chiusi numerosi piccoli centri di accoglienza che ospitavano soprattutto persone senza fissa dimora, nonostante le dichiarazioni dell’amministrazione comunale che afferma di aver triplicato l’accoglienza. » chiaro invece che la strada intrapresa dalle amministrazioni e dai governi, di destra come di sinistra, sia diretta al controllo e all’internamento degli indesiderabili stranieri e, laddove ciò non sia possibile, al loro allontanamento.


MALGRADO TUTTO…

Alcune curiosità riscontrate dai giudici lametini nel corso di un’indagine sul locale Cpt:

- la cooperativa MALGRADO TUTTO è una vera e propria “multiutility” del sociale, una macchina che fa soldi con il disagio altrui, dalla casa d’accoglienza ITACA per disabili mentali, al BRUTTO ANATROCCOLO per coppie di tossicodipendenti, alla CALIPSO per portatori di handicap

- per ogni giorno di presenza di un singolo ospite vengono erogate alla cooperativa 48,62 euro e il valore della convenzione stimato, sulla base di una presenza media di 87 persone e all’80% della capienza, è di 2.800.512,00 euro per due anni

- nel solo periodo giugno/agosto 2004, la cooperativa ha acquistato 6.155 euro di libri, quotidiani e riviste

- il riscaldamento non c’è perché "è stato staccato dagli ospiti nella distruzione delle camere"

- la carta igienica non c’è perché è "motivo di contrasto religioso"

- il servizio del taglio capelli non è assicurato perché "il barbiere è spaventato dagli stranieri"

- la convenzione, scaduta il 31/12/04 e rinnovata automaticamente per altri due anni, è stata stipulata con una strana procedura perché, come è scritto nella convenzione stessa, "non consente la gara pubblica per il carattere umanitario" e per l’assenza di altre realtà in grado di gestire questo tipo di centro

- all’interno della convenzione esiste un simpatico articolo denominato “art. XX Gradimento del personale”, secondo il quale il personale operante nella struttura deve avere il gradimento della prefettura e della questura.

Ma la cosa più strana è che tutti i documenti, autorizzazioni, pareri, ecc. sono stati rilasciati dalle competenti autorità nel corso del 2004 e comunque dopo la presentazione dell’esposto di un parlamentare. Ed è alquanto strano che i Carabinieri abbiano effettuato le verifiche richieste della Procura, solo ed esclusivamente dopo che venissero rilasciate alla cooperativa tutte le autorizzazioni necessarie affinché la struttura potesse risultare dal punto di vista formale adeguata alle necessità del caso. Eppure l’esposto è stato presentato a Marzo ’04. Perché tutto questo tempo? Evidentemente la cooperativa e i carcerieri “godono” di un certo potere anche nel Palazzo di Giustizia.


UN CPT PER IL NORD-EST? NÉ QUI NÉ ALTROVE

Nell’ottobre 2004 è stato avviato il progetto per la realizzazione di un Cpt a Gradisca d’Isonzo nel Friuli Venezia Giulia, in seguito all’ordinanza del Presidente del Consiglio (maggio 2003) con cui venivano previste "misure d’urgenza per l’apertura di Cpt". La giustificazione del governo per l’istituzione di nuovi centri è "lo stato d’emergenza in cui si trova l’Italia nel contrasto all’immigrazione irregolare", in quanto tale realizzazione permetterà di rendere più efficaci le misure di espulsione, mediante una più organica dislocazione territoriale dei Cpt. Pisanu ha dichiarato che quella di Gradisca sarà un’opera "polifunzionale per l’immigrazione e che si occuperà esclusivamente degli immigrati clandestini irregolari reperiti in zona e non altrove". Tutti gli enti friulani, dal Comune alla Regione, si sono espressi contro tale Cpt senza però nessun atto concreto che ne impedisse la costruzione. La legge prevede che nessuna amministrazione locale venga consultata poiché per i Cpt vige una condizione di extraterritorialità. Per i lavori di costruzione sono già stati spesi 10 milioni di euro e altri 12 milioni ne saranno spesi per l’ultimazione del secondo lotto; le spese di gestione poi si aggirano attorno ai 2 milioni di euro annui. La sua apertura è prevista per questa primavera.

Il Cpt è situato nell’ex caserma “Ugo Polonio” e potrà contare oltre 250 posti. Il progetto prevede che ogni camerata sia di otto posti e si affacci su una gabbia collegata ad altre gabbie tramite camminamento coperto da una rete superiore. Nell’area, cui si accede dopo aver varcato due cancelli, un muro di otto metri e una cancellata interna, vi sono inoltre metal detector, sale di perquisizione, torrette di avvistamento, l’armeria, ecc. Il Cpt sorge non lontano dal lager di Visco, paese fra Palmanova e Gradisca, dove vennero deportati migliaia di sloveni durante il fascismo e a ridosso dei cantieri di Monfalcone, in un’area caratterizzata da una densissima concentrazione di lavoratori immigrati.

In questi mesi numerose sono state le manifestazioni contro l’apertura di questo lager. Il Ministero dell’Interno ha reso inaccessibile per decreto la struttura, equiparandola a qualsiasi altra considerata strategica per la sicurezza nazionale e l’ordine pubblico, quindi sottoponendola a una sorta di segreto di Stato. Il segreto è stato posto anche sui lavori, sui documenti, sui progetti e sulla conformazione logistica del centro: riportiamo nella stessa pagina alcuni disegni e planimetrie del Cpt.

Questo centro polifunzionale oltre al Cpt includerà anche un Centro di Identificazione per richiedenti asilo con una capienza di 120 unità.