IL Rovescio della medaglia

Discografia  ’71 - ’73

Anno Album N° di catalogo
1971 La Bibbia RCA PSL 10521 
1972 Io come Io RCA PSL 10545
1973 Contaminazione RCA DPSL 10593

Il Rovescio Della Medaglia

Tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta, il nostro paese è investito da nuove onde sonore provenienti dalla vicina Inghilterra. Onde sonore che diedero stimoli ai gruppi nostrani a prendere parte alla sperimentazione musicale: da una parte una sorta di rock-blues jazzato alla Colosseum, dall’altra atmosfere maggiormente psichedeliche e da un’altra ancora il mescolare di rock e sonorità classicheggianti, barocche o romantiche, soluzione che darà il via al rock progressive. Prendendo spunto da queste soluzioni, molti gruppi italiani riuscirono a mettersi in evidenza con un sound efficace e molto personalizzato: tra questi, sicuramente rientra il gruppo romano "il Rovescio della Medaglia".

Questo gruppo, nato a cavallo tra il 1970 e il 1971, si presenta sulle scene evidenziando una buona preparazione tecnica di base accompagnata da una freschezza e chiarezza di idee per nulla inferiore a quella di titolati gruppi d’oltremanica o oltreoceano(Deep Purple, Uriah Heep, Grand Funk Railroad, Blue Cheer). I quattro ragazzi romani, Enzo Vita alla chitarra, Stefano Urso al basso, Gino Campoli alla batteria e Pino Ballarini alla voce e percussioni, danno corso alla loro idea musicale fatta da una sapiente fusione di hard-rock e musica elettronica, connubio di grande impatto ed effetto, per poi passare alla sala di registrazione dopo alcuni mesi di prove e con la firma del contratto in esclusiva per la leggendaria RCA.

I lavori discografici del Rovescio della Medaglia, saranno sempre sostenuti da una forte base letteraria a partire dal loro primo lavoro: la Bibbia.

In questo disco, il testo sacro della cristianità viene preso a simbolo per esplicitare il delicato e contraddittorio rapporto Uomo-Dio, con tutte le sue conseguenze. Il disco viene registrato in presa diretta per poter conferire maggior durezza e potenza espressiva, accettando i difetti tecnici ma anche il particolare fascino che questa scelta comporta.

Si narra infatti di un pesante diverbio tra il gruppo ed Ennio Morricone che contestava la decisione del Rovescio della Medaglia di collocare l’amplificazione sulle scale prospicienti gli studi di registrazione nei quali il grande autore di soundtracks stava incidendo.

Tuttavia, la pubblicazione di questo primo Lp è seguito da moltissimi concerti promozionali, una buona critica e un riscontro di vendite che, soprattutto sulla scia dell’ottima presenza live del quartetto, tocca le diecimila unita. Dopo solo sei mesi (giugno 1972) è la volta di Io come io, questo il titolo del nuovo long-playing, che prende spunto dalle teorie hegeliane sulla soggettività e oggettività della conoscenza, da considerarsi intese come il percorso di ricerca della verità compiuto dalla specie umana, tesa al riconoscimento della propria identità.

Anche questa volta, segue una massiccia dose di concerti tra i quali va sicuramente ricordato il festival pop di Villa Pamphili del maggio 1972. Buona la critica e le vendite e sempre crescente la voglia di primeggiare da parte del gruppo anche nell’amplificazione: basti pensare che il Rovescio della Medaglia era fornito di amplificazione e impianto voci personale per il quale serviva un solo Tir per il trasporto, cosa piuttosto rara per un gruppo italiano e normale solo per gruppi d’oltremanica (Emerson, Lake e Palmer su tutti).

Nel 1973, il grande compositore argentino Luis Enriquez Bacalov, da molti anni in Italia e già autore di almeno due dischi culto come il pluripremiato Concerto Grosso per i New Trolls e Preludio, Tema, Variazioni e Canzona, realizzato con i napoletani Osanna ed utilizzato come colonna sonora del film Milano Calibro Nove, è intenzionato alla realizzazione di un terzo disco nel quale contaminare ed elaborare parti del Clavicembalo ben temperato di J. S. Bach e quindi alla ricerca di un nuovo complesso; la scelta cadde stavolta sul Rovescio della Medaglia, forse per la personalità cosi aggressiva di questo ensemble oltre che per la sua preparazione tecnica e mai scelta si rivelo più felice. Con l’innesto in formazione del versatile ed eclettico tastierista Franco Di Sabbatino, il Rovescio della Medaglia realizza, sotto l’attenta direzione di Bacalov, il lavoro più bello, quello destinato a collocare i cinque ragazzi nell’olimpo del progressive mondiale. Il titolo del nuovo lavoro è Contaminazione e il salto di qualità è davvero compiuto se si pensa che del disco sarà realizzata una versione cantata in Inglese ed intitolata Contamination, commercializzata in Europa dalla RCA Victor e in America dalla Peters International. I riscontri di vendita sono come sempre lusinghieri: della sola versione italiana di questo disco bellissimo e non di facile consumo, verranno vendute più di trentamila copie.

Purtroppo però, nel 1974 la fase di declino è alle porte; il gruppo è perseguitato da sfortuna e grane contrattuali. Il primo momento di difficoltà coincide con il furto dell’intera strumentazione, episodio che dà il la ad una crisi interna di varie proporzioni e porterà Pino Ballarini, il cantante, ad abbandonare i compagni. La loro nuova label discografica (Frog) pubblica il loro nuovo singolo ma dà poi forfait all’ultimo minuto sulla pubblicazione del quarto lavoro in sala d’incisione (forse a causa di alcune clausole con la precedente RCA).

Il loro nuovo cantante sarà per un breve periodo (incredibile ma vero) l’allora giovanissimo e talentuoso Michele Zarrillo, proveniente dagli allora disciolti Semiramis ed oggi meglio conosciuto come apprezzato solista di musica leggera italiana. Zarrillo abbandonerà il Rovescio della Medaglia nel 1975 al termine di un concerto del gruppo tenuto nel quartiere romano di Tor Sapienza e poco dopo di lui, anche il gruppo abbandonerà le scene consegnando il suo nome alla leggendaria storia del rock-progressivo italiano.