Che la scena spagnola sia in continuo fermento lo dimostrano
la serie di buone uscite prodotte dalle due metal-label
iberiche di punta ossia "Arise" e "Locomotive
Music" ed è proprio quest’ultima che ci propone questo
lavoro degli AnkharA.
Consiglio questo lavoro a coloro che non si sono mai
avvicinati alla scena spagnola infatti ci troviamo di fronte
qualcosa di meglio rispetto a quello già offerto da gruppi
quali ad esempio Avalanch, Dark Moor e Rain.
Infatti il genere proposto dai nostri non è facilmente
etichettabile e le composizioni spaziano dal metal progressive
debitore ai Dream Theater e Ivanhoe a soluzioni più vicine al
power melodico di matrice helloweeniana sino a spingersi verso
qualche spruzzata di Aor, per ritornare verso lidi di nuovo
vicini alla matrice prog metal, ma questa volta di tipo
diverso, ricordandoci in parte i Queensryche di fine anni ’80,
i Fates Warning più diretti e anche gli Elegy di "Supremacy".
Avrete capito quindi che la caratura tecnica del gruppo è
alta ed a me personalmente è piaciuta molto sia la prova del
cantante Pacho Brea sicuramente uno dei migliori singers
spagnoli e sia quella del tastierista Victor Alonso che non si
perde mai in ipertecnicismi inutili, ma fornisce un contributo
fondamentale con semplici e ottimi riff (sentite " Un dia
en la imagination") e con tappeti sonori che
contribuiscono a dare a questo lavoro un alone di positività
che non scade mai nella mielosità o nella noia.
Alla fine mi sembra di poter dire che ci troviamo di fronte ad
un disco fresco ed ispirati, nonostante i territori musicali
in cui si muovono questi AnkharA siano già ampliamente
esplorati.
Da notare, infine, la buona cover del pezzo "Hold The
Line" dei TOTO a chiusura del disco, proposta anch'essa
con il cantato in spagnolo e con il titolo cambiato in "Mantente
firme".
Alessandro "MetalAlex"
Bonfà