Terme di Telese in crescita - 14-07-03 - da Il Mattino |
Jannotti, terme naturalmente ma stavolta in montagna GIUSY MALGIERI Il suo nome è strettamente legato al settore termale ed imprenditoriale. Per Costanzo Jannotti Pecci, amministratore dell'Impresa Mineri Spa, dal '98 presidente della Federterme nazionale, dal 2002 presidente dell'Unione Industriali di Benevento, nonchè componente della giunta nazionale di Confindustria e da qualche giorno componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Mezzogiorno Tirrenico, programmare le proprie vacanze non è mai facile. «Quest'anno poi - ci confida - sarò impegnato sino alla fine di luglio, essendo in corsa per la presidenza nazionale di Federturismo. Quindi, prima di allora mi concederò solo qualche week end». E dopo? Dove andrà a rilassarsi? «In una località termale di montagna. Per fare anch'io un pò di cure termali. Amo il mare, ma la vacanza deve essere riposo e quindi condizioni ambientali e climatiche che lo favoriscano. Ecco perchè al mare preferisco la montagna. Ma a qualche uscita in barca e puntatina nelle isole non rinuncio mai». Una volta lontano dagli impegni, come ama trascorrere le sue giornate? «Leggo moltissimo. Soprattutto libri di storia, prediligo i trattati di storia moderna. Mi piace, inoltre, riprendere in mano quanto studiato sui banchi di scuola, vicende storiche che non si sono capite, approfondite o vagliate bene e che aiutano anche a fare un'analisi dei tempi moderni». Quale libro allora metterà in valigia? «Un libro di Paolo Mieli, «Storia e politica. Risorgimento, Fascismo e Comunismo», che sto leggendo adesso». Di che cosa non riesce proprio a disfarsi in vacanza? «Del telefonino. Mi riprometto sempre di tenerlo spento, ma non ci riesco. Così, da qualche anno adotto come sistema quello di dare recapiti fissi a qualche mio collaboratore. Il telefonino, in alcuni momenti, costituisce una limitazione alla propria libertà intollerabile». Tempo di vacanze un po' per tutti. Come si presenta la stagione 2003 per il turismo termale? «È un anno particolare. Le cose non vanno molto bene e così come accade per il turismo nazionale, si registra una flessione abbastanza generalizzata che noi del settore attribuiamo a quel clima di incertezza diffusa che caratterizza questo particolare periodo storico che stiamo vivendo. Paesi che da sempre sono stati un punto di riferimento per l'Italia, come gli Stati Uniti o la Germania, stanno attraversando una generale crisi economica». Lo stesso vale anche per la stagione termale della sua Telese? «Telese è in controtendenza. Stiamo crescendo in maniera sistematica da un po' di anni a questa parte. L'anno scorso abbiamo avuto in media 300.000 presenze giornaliere, con una ricaduta in termini economici che non riguarda solo Telese. Ecco perché occorre creare un sistema tra i vari comuni della Valle Telesina. C'è bisogno che le loro risorse ambientali, culturali, paesistiche, vengano messe in rete per diventare pezzi di un'unica offerta, di un unico prodotto, accantonando le spinte campanilistiche». ___________________________________
Nota di ViviTelese 300.000 presenze giornaliere Probabilmente un errore di stampa.
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