Falsa notizia: scuole da chiudere a BN - 24-10-02 - da ValtelesinaNews |
Cusano Mutri. Tante polemiche per la notizia riportata da Repubblica relativa ad una possibile chiusura dell'Istituto Comprensivo locale. Le riflessioni del dirigente Antonio Reodolfo Mongillo. di Francesca Petrillo E’ polemica dopo la pubblicazione, nei giorni scorsi, su Napoli.Repubblica.it dell’elenco delle scuole della Campania che, secondo il Ministero dell’Istruzione, “spendono troppo” e rischiano di chiudere. Nel mirino del Ministro Moratti sono finite ben 206 scuole della Regione, di cui 24 si trovano nella provincia di Benevento. Nella lista “in rosso” figura anche l’Istituto Comprensivo “J. F. Kennedy” di Cusano Mutri che, con 608 alunni, copre e garantisce l’istruzione obbligatoria per i comuni di Cusano Mutri e Pietraroja. I microfoni di Valtelesinanews.com hanno raggiunto il dirigente scolastico dell’Istituto “Kennedy”, Antonio Reodolfo Mongillo, per conoscere la sua opinione al riguardo. “Ero già a conoscenza dallo scorso luglio- afferma il prof. Mongillo- dell’intenzione del Ministro Moratti di effettuare dei tagli. Ci sono circa duemila scuole, a livello nazionale, che non rispondono ai parametri. La legge sulla razionalizzazione scolastica ha lasciato in vita gli Istituti Comprensivi con almeno 300 alunni. Noi abbiamo 608 alunni, ma ci sono nella lista anche altri istituti come quello di Cerreto o di San Salvatore Telesino, con un numero di alunni ancora superiore. La nostra scuola è perfettamente a norma di legge, ma la Moratti non ha tenuto conto delle difficoltà presenti negli impervi territori di montagna, dove mancano mezzi di trasporto e strade…
Secondo me il Ministro Moratti non ha tenuto conto di ciò. Noi abbiamo agito secondo le norme vigenti, ma il Ministro intende scombussolare ogni cosa e vuole ridimensionare le scuole. Come si può affermare che si spende troppo? La nostra scuola è collocata nella prima fascia, tra le scuole di qualità, ed i nostri progetti, regolarmente approvati, hanno valenza nazionale. Svolgiamo tante attività, pertanto come si può affermare che “spendiamo troppo”? Basti pensare che con la flessibilità oraria, gli insegnanti della mia scuola si sobbarcano anche le ore eccedenti, su classi collaterali, e portando l’ora a 51 minuti, i miei stessi professori lavorano ancora e meglio, senza chiedere supplenti, diminuendo, così, la spesa dello Stato per il supplentato”. Sembrerebbe non essere preoccupato allora per questo dato sconfortante segnalato dal Ministero… “Io sono preoccupato- continua il preside Mongillo- , come lo sono sicuramente tutti gli altri presidi, ma non riesco a capire come si può pensare di privare della scuola i paesi di montagna segnalati: significherebbe far morire gli stessi paesi! Non so cosa possa desiderare il Ministro dell’istruzione: se ci dicessero di diminuire l’organico, ma con leggi chiare, precise, allora dovremmo cominciare a diminuire anche le attività”. Se fossero realmente effettuati dei tagli alla scuola, secondo lei, l’offerta didattica risulterebbe impoverita e compromessa? “ Si- conclude fermamente il preside-, si ritornerebbe alla scuola di un tempo”. _____________________________________________________ Il commento del Preside Mongillo è stato provocato da questa notizia apparsa su Repubblica: Niente soldi, si chiude. Nella
bufera 100mila studenti
In 32 pagine piene di numeri e indirizzi,
tutti i «rami secchi» della scuola. In un computer che non ha smesso di
fare calcoli a luglio, c'è il destino segnato di centomila alunni e
altrettante famiglie: tutti inconsapevolmente finiti sotto la scure del
ministero. Che è pronto a tagliare, e a ridisegnare la geografia
scolastica di piccole e grandi città.
Elenco delle scuole della Campania che "spendono troppo" secondo il ministero dell'Istruzione, e che rischiano la chiusura a Benevento
Istituto comprensivo Colle Sannita, via dei Liguri Bebiani - 391 alunni Istituto comprensivo Ceppaloni, via Cretazzo - 600 alunni Istituto comprensivo Montefalcone, via Fortore - 458 alunni Istituto comprensivo di Faicchio, via Regina Elena - 455 alunni Istituto comprensivo S.Guidi, Guardia Sanframondi - 452 alunni Istituto comprensivo Pontelandolfo - 419 alunni Istituto comprensivo Paolisi - 455 alunni Istituto comprensivo S. Marco dei Cavoti - 424 alunni isituto comprensivo A.Mazzarella Cerreto Sannita - 767 alunni Circolo didattico Colle Sannita - 536 alunni Istituto comprensivo Amorosi - 607 alunni Istituto comprensivo S.Agata dei Goti - 506 alunni Istituto comprensivo "JFK" Cusano Mutri - 608 alunni Istituto comprensivo Dugenta - 313 alunni Istituto comprensivo "Fusco" Torrecuso - 305 alunni Istituto comprensivo, via Roma - Fragneto Monforte - 467 alunni Istituto comprensivo - via Lo Tuoro - Apollosa - 552 alunni Istituto comprensivo "S.Giovanni Bosco" - Frasso Telesino - 303 alunni Istituto comprensivo "S.G.Bosco" - San Salvatore Telesino - 705 alunni
______________________________________________________ Comunque lo stesso ministro Moratti ha smentito la notizia: La notizia riportata da Repubblica è già stata smentita categoricamente dal ministro Moratti. Intanto l'importante quotidiano nazionale continua a riportare la notizie tra le sue colonne on line. Smentita categorica del ministro dell'istruzione Letizia Moratti sulla notizia riportata dal quotidiano Repubblica relativamente alla Scuole in Campania che rischiano la chiusura. Una situazione incresciosa è però il fatto che la notizia riportata da Repubblica è stata pubblicata qualche tempo fa, e nonostante ci fosse stata la smentita del ministro qualche giorno dopo, il loghino dello speciale e le pagine relative agli elenchi delle scuole a rischio di chiusura sono ancora visibili e consultabili sul sito Internet del Quotidiano nazionale, redazione decentrata di Napoli. (http://www.napoli.repubblica.it/speciali/scuolearischio/ ). In ogni modo, e sentiti anche alcune considerazioni di dirigenti scolastici che hanno vissuto la notizia all'alba della sua formulazione, pare che non ci sia da preoccuparsi perché il ministro Moratti non solo ha sottolineato l'infondatezza dell'informazione, ma ha evidenziato come sia logico e ponderato che "scuole di qualità spendano più soldi". Per cui non esiste la
questione dei 'soldi finiti', ma solo delle realtà scolastiche che non
si avviano alla chiusura, ma alla crescita propositiva sotto le
indicazioni dettate dalla riforma che presto verrà definitivamente
approvata e convertita in Legge.
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