Gli alunni della Media scrivono a Bush - 05-03-03 - da il Sannio Quotidiano

 

 

da il Sannio quotidiano del 05 marzo 03

 

 

Telese T. / Gli alunni della Scuola Media scrivono al presidente statunitense

Una lettera aperta a Bush:

«La guerra fa paura al mondo intero»

  

 

Una lettera aperta degli studenti telesinia George W. Bush.

A scrivere al presidente americano sono i ragazzi della III media della Scuola ‘Massimo D’Azeglio’.

 

E lo fanno attraverso il  periodico d’informazione del mondo scolastico telesino.» Nonostante la nostra giovane età, abbiamo sentito gli echi delle due guerre condotte dall’ America in Kosovo ed in Afghanistan e sappiamo che molte altre sono presenti nel Mondo. La televisione ci rimandano continuamente immagini di distruzione e di devastazioni umane e materiali causate dalla guerra...».

 

Il discorso, dopo aver analizzato l’importanza delle lezioni del passato, sottolinea il malessere dei ragazzi «nel vedere che le lezioni del passato non servite e che nel III Mìllennio continuiamo a sbagliare e a ripetere errori che ci stanno portando a distruggere la cosa più importante che esiste nel mondo: la vita».

 

E le conseguenze della guerra? «Sono devastanti - ricordano i ragazzi - basta ascoltare i lamenti ed il rancore dei sopravvissuti che comunque, non continueranno mai a vivere come prima; Lei conosce la realtà della guerra molto meglio di noi.

 

Il mondo, che è formato da persone comuni e non da capi di Stato, ha paura di soffrire la fame, la sete, ha paura di perdere i propri cari… Una guerra fa paura anche ad una nazione forte come l’America... La stimiamo e la rispettiamo per l’amore che mostra per la sua gente e per la Sua nazione, perciò non si precipiti a trascinarli in una guerra che forse non sentono.

 

Ci possono essere altri modi per eliminare il terrorismo ed i fanatici come Saddam Hussein … Se Lei utilizzasse un metodo pacifico la sua popolarità aumenterebbe non solo negli Usa, ma in tutto il mondo e le diventerebbe uno dei leader più carismatici e rappresentativi  del nostro tempo e potrebbe passare nella storia come un nuovo Ghandi».

 

Immancabile, poi, il riferimento all'attentato dell’11 settembre... «Allora gli americani hanno ben capito come è orribile non sentirsi sicuri quando si cammina per strada... Il terrorismo esiste ed esisterà ancora fino a, quando nei pensieri e nel cuore di ogni uomo esisterà l’odio, Ia violenza, il disprezzo, l’indifferenza.

 

Lei è il presidente degli Stati Uniti d’America e da un suo sì o da un suo no si possono decidere le sorti del Mondo. La supplichiamo di pensare che la, vita di un italiano, di un americano, di un arabo, di un iracheno, vale più di qualunque altra cosa; non ci tolga la speranza di pensare che ogni uomo possa imparare ad anteporre la vita umana - conclude la lettera aperta degli studenti - ad ogni, sia pur giusta, rivendicazione economica e politica».