Alleluja! un pò di legalità - 19-05-03 - Giovanni Forgione

 

 

La campagna elettorale, da sempre, ha messo a nudo le vere personalità di coloro che sono coinvolti nella bagarre; ognuno mette in atto strategie lecite e furbizie per raggiungere l'obiettivo finale: vincere.

 

Anche lo sport ha lo stesso fine. Cosa non si farebbe per vincere!

Per fortuna, esistono le regole che nello sport vengono fatte rispettare dai giudici di gara. Nella guerra elettorale invece, chi fa rispettare la legge?

Forse gli stessi che fanno trionfare la giustizia nella vita di tutti i giorni?

 

Le regole per la politica non esistono o sono davvero poche. C'è da gridare al miracolo quindi, se c'è qualcuno che fa rispettare la legge in un mondo anarchico (la battaglia elettorale) dove ognuno può fare quello che vuole offendendo, dicendo bugie, mettendosi autonomamente l'aureola, annullando quanto di buono gli altri hanno saputo fare.

 

Nel centro di Faicchio, con molto piacere, ho notato che i vigili urbani hanno provveduto a coprire tutti i manifesti elettorali affissi al di fuori degli spazi consentiti; il manifestino che copre le facce dei candidati recita più o meno così: "propaganda elettorale al di fuori degli spazi assegnati"

 

Senza nemmeno vedere che fosse stato coperto, (mi pare un pò tutti) ho vissuto una mattinata felice, grazie alla una nuova esigenza di legalità evidenziata dalla polizia municipale.

Ricordo, se ce ne fosse bisogno, che per ViviTelese, e per gran parte della popolazione, è motivo di gaudio sottolineare episodi di rispetto per l'essere umano. Alla base di una buona vivibilità c'è il rispetto del prossimo e delle leggi. (Luoghi comuni?)

 

Nel passato e...ahimé nel presente ancora, sono molte gli scempiaggini ai danni di persone o cose. Ricordo, qualche anno fa... gli adesivi di De Mita su molti segnali di divieto d'accesso e su quelli di divieto di sosta; tutto era permesso e nessuno ha mai pagato quello scempio; anzi, pensandoci bene, ha pagato il cittadino per finanziare i nuovi segnali.

 

Più delle parole valgono i fatti, i comportamenti. E' inutile autoproclamarsi onesto e voglioso di giustizia e, contemporaneamente fare il contrario, già svolgendo una campagna pubblicitaria illegale. Con illegale intendo:

  • andare fuori degli spazi pubblicitari assegnati

  • imbrattare muri di case abbandonate

  • occupare muretti adiacenti alle sedi stradali

  • deturpare il paesaggio con manifesti sopra le balle di fieno

  • coprire segnaletica stradale o di interesse pubblico

  • fare svolazzare a terra volantini pubblicitari

A che serve definirsi ambientalista per poi rovinare la natura? a che serve definirsi democratico se non si rispettano nemmeno i diritti dei parenti? a che serve definirsi portatore di idee senza averne partorito nemmeno una buona?

a che serve proclamarsi a favore dei giovani quando non si ha né la forza né la voglia di aiutarli?

 

La fiera della menzogna era "arte leggera" qualche anno fa.

Già in questo mese, devo affermare di aver visto qualche programma scritto che lascia ben sperare. L'attività avvilente dei collaboratori dei candidati è comunque sempre incessante, con il loro sport preferito "la copertura dei manifesti degli altri" e con le altre manifestazioni di pubblicità illegale già elencate sopra.

 

Potreste dirmi: "il candidato non ne sapeva niente e mai avrebbe approvato questi comportamenti dei suoi collaboratori".

Peggio della trasgressione personale c'è quella organizzata. Un candidato che in campagna elettorale non riesce a gestire i suoi aiutanti, non può gestire la provincia.