Guardia
Sanframondi / Il gruppo d’opposizione presenta gli esempi dello
sperpero e chiede le dimissioni del sindaco
Per la minoranza la consiliatura è conclusa. Ceniccola anticipa la
sua uscita dal Consiglio
La storia politico-amministrativa di Guardia Sanframondi si prepara
a vivere un altro scontro tra il gruppo di «Guardia Libera» e
l’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Falato.
«Questa volta - è
l’esordio dell’intervento di Amedeo Ceniccola, leader
dell’opposizione - li abbiamo presi con le mani nel sacco a Falato e
la sua combriccola. Ecco le prove inconfutabili datate 23 dicembre
2002 che sbugiardano clamorosamente chi ha ingannato i
cittadini-elettori guardiesi trasformando la straordinaria
consultazione del 26 e 27 maggio scorso in un vero festival della
bugia. Poiché siamo convinti che la politica della menzogna e della
calunnia uccide qualsiasi democrazia e fa morire lentamente la
nostra comunità gridiamo alto e forte: sindaco Carlo Falato hai
mentito spudoratamente all’intera collettività.... Ti devi
dimettere. E per far si che il Falato trovi il coraggio necessario
per compiere questo gesto di riconciliazione con la comunità
guardiese, il capogruppo di «Guardia libera» lo anticiperà nelle
dimissioni perché a questo punto la consiliatura è finita e quanto
prima bisogna cancellare questa pagina nera della storia guardiese.
Se le mie dimissioni non dovessero bastare sicuramente seguiranno
quelle dell’intera lista».
Dopo questa
premessa, Ceniccola parla delle opere su cui è finita la lente
d’ingrandimento del suo gruppo e che campeggiano in un manifesto
oggi in uscita, dal titolo «Operazione verità» che, negli obiettivi
del gruppo, mira a rendere giustizia degli attacchi mossi in
campagna elettorale.»
L’aver il 23
dicembre scorso - riprende Ceniccola - deciso di incaricare tecnici
esterni per la realizzazione delle opere (recupero chiesa San Rocco,
Recupero immobili comunali, centro sportivo via Arena, piazza
Fontanella e Canalicchio, via Monte Tre Croci, via Fiorilli,
adeguamento scuola media «Guidi», campo sportivo «Neri», risanamento
ex Casa Nonno) che costeranno circa 1000 milioni di vecchie lire
alla comunità guardiese, pur avendo un ufficio tecnico comunale
formato da un ingegnere, tre geometri e un perito industriale.
Il tutto è la
conferma di uno sperpero di un danaro pubblico che grida vendetta
tenendo conto che trattasi di finanziamenti chiesti ed ottenuti dal
sottoscritto ma in conto interessi per la comunità guardiese che in
tal modo viene impoverita nelle opere da realizzarsi in quanto c’è
da considerare il costo della esternalizzazione dell’incarico che è
pari al 35% dell’importo delle opere da realizzarsi a fronte
dell’1,5% se si fossero utilizzate le energie proprie dell’ente.
Si può ben
comprendere - continua il capogruppo di «Guardia Libera» di come la
comunità venga a pagare caramente un’azione amministrativa
finalizzata ad alimentare le clientele politiche e familiari e non
certo a salvaguardare il bene comune. Se a tutto ciò si aggiunge che
alcuni progetti (riqualificazione piazza Fontanelle, piazza
Canalicchio, via Monte tre Croci, via Fiorilli, via San Leonardo,
via Pertiche e via Cercale) dei tecnici incaricati sono stati
consegnati all’ente nella forma esecutiva cantierabile dopo soli 5
giorni per un importo di 650 milioni si può ben capire l’imbroglio
che è alla base delle suddette determine in quando in così poco
tempo i tecnici incaricati non sono riusciti nemmeno a farsi una
passeggiata nei luoghi indicati.
Un ennesimo atto
di sciagurata gestione del danaro pubblico che non mancheremo, se
non saranno prontamente revocate le determine, di sottoporre
all’attenzione dell’autorità giudiziaria e della Corte dei Conti».
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