Cerreto, il Prefetto sospende il consiglio - 24-06-03 - da Il Mattino

 

 

COMUNE DI CERRETO
Si dimettono
nove consiglieri
ritorno alle urne

AGOSTINO DI LELLA


Con i sette consiglieri di minoranza, si dimettono due assessori della Margherita e cade l'Amministrazione comunale di Cerreto.

 

Forse, agli occhi degli osservatori più attenti, non é stato un fulmine a ciel sereno, perchè qualcosa si poteva pure paventare alla luce del particolare svolgimento della campagna elettorale per la Provincia, ma comunque le dimissioni dei nove consiglieri del consesso civico cerretese, ieri mattina, sono senz'altro giunte improvvise ed inattese; é pur vero che durante l'ultima campagna elettorale si era parlato più di amministrazione comunale di Cerreto che di collegio n.9, e che, insieme e, che insieme al sindaco Francesco Gagliardi, si erano candidati anche un assessore ed il capogruppo di maggioranza; é pur vero, poi, che dopo il successo di Gagliardi, da tutte le parti si é analizzato il voto per scoprire chi avrebbe vinto se si fosse votato anche per il Comune. Ma da questi segnali, per ipotizzare la caduta del consesso civico cerretese senz'altro ce ne correva.


Il prefetto Ciro Lomastro, presa visione delle dimissioni, ha sospeso il consiglio, e tenuto conto anche del rilievo che assumono le vicende di questo comune, ha nominato commissario prefettizio il vice prefetto nonché capo di gabinetto della Prefettura Maria Rita Circelli.

 

Ma vediamo i fatti. Ieri mattina, nella segreteria del Comune, hanno consegnato le loro dimissioni i sette consiglieri di minoranza e con loro, in un ruolo determinante, i due assessori della Margherita, Giuseppe Del Vecchio e Maurizio Esposito; i consiglieri di minoranza erano Lucio Rubano e Luigi Parente di Forza Italia, Giovanni Parente e Umberto Di Crosta dell'Udeur, Luigi Di Santo e Pasquale Santagata di Alleanza Nazionale e Tommaso Giannetti dell'Udc. Perchè i due assessori hanno appoggiato l'azione della minoranza?


Come si ricorderà, al tempo delle scelte delle candidature alla Provincia, ci furono dissapori all'interno della giunta municipale cerretese e la Margherita ne chiese un ampliamento, con un ridimensionamento delle presenze diessine; ma poi la querelle fu messa da parte e rinviata al dopo elezioni e, almeno ufficialmente, a tutt'oggi non era stata più riproposta, fino al colpo di scena di ieri; dopo il quale sono le voci di minoranza a far festa per aver mandato a casa Gagliardi, attribuendo il merito della riuscita dell'intera operazione ad un accordo tra Forza Italia e Udeur.

 

Gagliardi, invece, per conto suo, parla di «tradimento» ad opera di «sedicenti assessori della Margherita» e dice che «per questo colpo di mano Cerreto perderà una barca di miliardi» che l'Amministrazione aveva ottenuto per il Pip ed il finanziamento di numerose opere pubbliche; se la prende poi con il consigliere dell'Udeur Giovanni Parente, che é anche presidente della Comunità montana del Titerno, il quale avrebbe giustificato la sua firma alla sfiducia attribuendola ad «ordini di scuderia del segretario del suo partito»; ma «Ferdinando Errico - precisa Gagliardi - mi ha categoricamente smentito questa tesi e si é detto persino disposto ad un confronto pubblico con chiunque sostenga il contrario».

 

Cerreto, fin da domani, andrà incontro ad una gestione commissariale in attesa delle elezioni comunali di primavera 2004.