PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Federazione di Benevento
Benevento, 30 ottobre 2002
COMUNICATO-STAMPA
Nonostante la razionalizzazione dei presìdi del Sistema di
Assistenza Urgenza Territoriale (SAUT) fosse una delle priorità
dell´ASL Benevento 1, si è dovuto attendere oltre un anno per riuscire
a concretizzare una proposta per il riordino delle sedi dei presìdi,
delle postazioni del Sistema Trasporto Infermi (STI) e delle sedi di
Continuità Assistenziali (CA, le ex Guardie Mediche).
Il progetto generale di riordino è stato presentato nei giorni
scorsi dai vertici dell´ASL nel corso delle assemblee dei Sindaci
tenutesi a Telese Terme e a San Marco dei Cavoti. Nel merito, molte
perplessità sono già state avanzate dai medici del SAUT di Cusano
Mutri, perplessità non legate alla necessità (su cui tutti convengono)
di trovare una diversa collocazione di quel presidio (senza sguarnire
il territorio), ma alla proposta di voler sdoppiare il servizio senza
potenziare il numero degli operatori. Infatti l´ipotesi dell´ASL di
istituire un presidio di sole 5 unità mediche garantirebbe un solo
medico per turno, cosa in aperto contrasto sia con le attuali
disposizioni regionali (che per il SAUT del distretto sanitario 21
prevedono almeno tre medici per turno), sia con i nuovi provvedimenti
già predisposti dall´Assessorato regionale alla Sanità (che prevedono
un numero di medici non inferiore alle due unità per turno).
Analogo discorso vale per il distretto sanitario 23 di San
Bartolomeo in Galdo, dove si prevede di scomporre l´organico SAUT in
due presìdi che, anche in questo caso, non risponderebbero ai requisiti
minimi previsti dalla normativa regionale. Senza contare le proteste
che già si sono levate da alcuni comuni della provincia, come quello di
San Giorgio la Molara, che nel riordino perderebbe anche la Continuità
Assistenziale attualmente operativa. Nel distretto 20 di Sant´Agata dei
Goti le proteste riguardano soprattutto il Comune di Limatola, che
perderebbe il presidio SAUT con il suo punto STI , che verrebbe
trasferito a Dugenta.
Al di là delle osservazioni di merito, su cui non mancheranno gli
approfondimenti da parte sia degli operatori sanitari che delle
comunità interessate, quello che risulta particolarmente evidente è la
logica di fondo che ispira la proposta, il cui primo scopo sembra
quello di garantire i molteplici equilibri politici che fanno perno
sull´UDEUR di Mastella e Scarinzi. Infatti i Comuni che
si "avvantaggerebbero" politicamente del riordino sono a guida UDEUR,
esigenza che ha fatto passare in secondo piano la necessità di operare
scelte realmente razionali, in grado di ignorare i piccoli interessi di
bottega per tenere in conto soltanto i bisogni collettivi.
È in quest´ottica, per esempio, che andrebbe
rivista anche la ripartizione
dei medici, poiché sembrano del tutto spropositati i 57 del distretto
di San Bartolomeo contro i 20 del distretto di Montesarchio,
soprattutto in relazione alla densità abitativa e alle rispettiva media
degli interventi.
In definitiva, l´appello che Rifondazione Comunista rivolge al
management dell´ASL Benevento 1 è quello di rivedere l´orientamento di
alcune scelte, le cui ricadute sono di importanza vitale per le
popolazioni della provincia, a cui non si può chiedere di pagare il
prezzo - in termini di assistenza e servizi sanitari - delle pretese
continuamente avanzate dai soliti partiti.
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