Si allega copia dell'interrogazione parlamentare presentata dal sen.
Tommaso Sodano, relativamente alla chiusura del Caseificio Colagiovanni
di Ceppaloni.
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INTERROGAZIONE
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
AL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
AL MINISTRO DEL LAVORO
Premesso che:
- Con DM n. 2548 del 21/12/1990 il Ministero per il Coordinamento delle
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Direzione Generale della
Produzione Agricola - Div. VII, ha approvato l'iniziativa proposta dal
CECAS soc. coop. arl di Benevento, riguardante l'acquisizione,
l'ampliamento e l'ammodernamento del caseificio GIORGIO COLAGIOVANNI srl,
in agro di Ceppaloni;
- con successivo DM n. 18228/A del 12/12/1992, il suddetto Ministero ha
approvato il progetto del primo stralcio relativo all'acquisizione
dell'intero capitale sociale della società COLAGIOVANNI srl;
- in data 19/12/1992 il CECAS subentrò nella gestione del caseificio
COLAGIOVANNI srl fino alla cessazione di attività, avvenuta in data
31/10/2002, con il licenziamento di tutti i dipendenti, la disdetta dei
contratti di tutti i clienti e la cessazione di trasformazione del latte,
giustificando la suddetta chiusura come fatto temporaneo legato alla
ristrutturazione dell'immobile sede dell'azienda;
- causa determinante della cessione dello stabilimento alla CECAS fu
l'aggravarsi delle condizioni di salute del fondatore ed unico
responsabile, cav. Colagiovanni, il quale, dopo una lunga ed articolata
malattia, fu costretto alla cessione. In quel per l'azienda lavoravano 39
dipendenti, e notevole era anche il relativo indotto. Lo stabilimento,
realizzato e gestito senza far ricorso a finanziamenti pubblici, era già
all'avanguardia nel settore,. I lavori di ammodernamento da parte della
nuova proprietà sono durati dal 1993 al 1999 (ben sei anni). Il collaudo
finale è avvenuto in data 25/07/2000. L'acquisizione dell'intero
finanziamento si è avuta nell'anno 2001.
- La società, in base al decreto di finanziamento, è soggetta ai seguenti
vincoli nei confronti del Ministero delle Politiche Agricole:
a) non alienare in tutto o in parte, né concedere a terzi in uso o
qualsiasi altro titolo, quanto finanziato alla controllante CECAS, a
partire dalla data del collaudo finale e per un periodo di anni 10 (dieci)
per gli immobili, impianti fissi e beni immateriali (marchio e rete
commerciale) e di anni 5 (cinque) per i beni mobili (macchinari ed
attrezzature);
b) obbligo di trasformazione, per anni dieci, presso lo stabilimento G.
COLAGIOVANNI, di almeno il 51% del latte conferito dai soci-produttori del
CECAS, i quali, dopo la costituzione ex novo della LATTE SANNIO soc. coop,
arl, con sede in Benevento (Contrada Olivola), a sua volta destinataria di
un progetto di finanziamento con fondi europei del valore di circa un
miliardo di lire, e di un altro progetto per il quale è previsto il
finanziamento da parte della Regione Campania;
- nel settembre 1999 la COLAGIOVANNI srl richiedeva la CIGS a zero ore per
un anno per 9 lavoratori, mentre per altri 20 lavoratori la CIGS richiesta
era di un giorno a settimana. Durante il periodo di Cassa Integrazione,
come accertato dall'Ispettorato del Lavoro di Benevento, la società, in
violazione della vigente normativa, ha fatto lavorare senza retribuzione 3
unità lavorative, ha fatto superare ai dipendenti l'orario di 40 ore
settimanali, nonché ha fatto svolgere lavoro straordinario per 250 ore
mensili e 80 trimestrali e ha omesso di versare i contributi all'INPS sul
lavoro straordinario;
- al termine del periodo di CIGS (07/11/2000) la società ha messo in
mobilità 9 lavoratori. Tali provvedimenti sono stati dichiarati
illegittimi dal Tribunale di Benevento (Giudici del Lavoro Bocca e
Catalenao), e quindi, in sette anni di gestione, i livelli occupazionali
sono calati quasi del 50%;
- il 31/102002 la società ha dichiarato la cessazione dell'attività,
licenziando e mettendo in mobilità tutto il personale, composto dai
restanti 23 lavoratori;
- la società inoltre era autorizzata ad utilizzare un contratto di
solidarietà per un anno (con scadenza novembre 2002) ed era destinataria
di un altro finanziamento in virtù di un progetto della Camera di
Commercio di Benevento, con il quale aveva chiesto e ottenuto la
certificazione del prodotto, senza mai iniziare la relativa produzione;
Considerato inoltre che:
- la società non ha messo in funzione molti macchinari acquistati con il
finanziamento ministeriale, come ad esempio il condizionamento dei
locali-produzione, l'impianto saline, la linea completa per nuovi
prodotti, il rilevatore metallico, l'impianto lisciatura ricotta;
- la chiusura della società, con relativa la disdetta dei contratti e la
cessazione dell'attività di trasformazione del latte, ha determinato un
gravissimo disagio per i fornitori del latte stesso, che sono costretti ad
industriarsi, tra innumerevoli difficoltà, per evitare la distruzione
della produzione giornaliera;
- la società COLAGIOVANNI ha anche sostenuto oneri eccessivi per
retribuire il ragionier Maturo Angelo Martino, dipendente CECAS, nominato
responsabile commerciale senza ottenere alcun ritorno economico sul
mercato. Anzi, per un certo periodo il rag. Maturo ha ricoperto anche la
carica di amministratore delegato, ottenendo, tra gli altri risultati, il
sequestro e la distruzione di cagliata semi-congelata per un valore di
circa 700 milioni di lire;
- il rag. Maturo ha condotto una politica commerciale inadeguata: i
crediti inesigibili ammontano a £ 1.600.000.000
(unmiliardoseicentomilioni), mentre non sono quantificabili le spese
sostenute per l'ingresso nella grande distribuzione, per promozioni, premi
di fine anno, sconti vari, servizio hostess, distribuzione prodotto. Tali
spese, che non hanno prodotto ritorni economici, sono servite soltanto a a
giustificare il finanziamento da parte del Ministero delle Politiche
Agricole.
SI CHIEDE DI SAPERE:
- quali urgenti provvedimenti intenda adottare il Governo al fine di
chiarire come sono stati investiti gli ingenti contributi concessi al
CECAS al fine per l'acquisizione, l'ammodernamento e l'ampliamento del
Caseificio COLAGIOVANNI srl, e se intenda informare l'autorità giudiziaria
di tutti gli illeciti eventualmente commessi;
- se i Ministri interrogati intendano intervenire per garantire la
riapertura dello stabilimento e la riassunzione di tutti i dipendenti;
- se è vero che l'azienda ha licenziato 23 dipendenti per cessazione
attività, ma che intende riaprire costituendo una nuova società per
evitare la revoca del finanziamento concesso dal Ministero delle Politiche
Agricole, assumendo solo una parte del personale ed avvalendosi di giovani
con contratti di formazione e lavoro.
Sen. Sodano Tommaso
Roma, 29 novembre 2002
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