Chiusura del Caseificio Colagiovanni  - 29-11-02 - Gianluca Aceto

 

     Si allega copia dell'interrogazione parlamentare presentata dal sen.
Tommaso Sodano, relativamente alla chiusura del Caseificio Colagiovanni
di Ceppaloni.

_________________________________________



INTERROGAZIONE


AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
AL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
AL MINISTRO DEL LAVORO

Premesso che:

- Con DM n. 2548 del 21/12/1990 il Ministero per il Coordinamento delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Direzione Generale della Produzione Agricola - Div. VII, ha approvato l'iniziativa proposta dal CECAS soc. coop. arl di Benevento, riguardante l'acquisizione, l'ampliamento e l'ammodernamento del caseificio GIORGIO COLAGIOVANNI srl, in agro di Ceppaloni;

- con successivo DM n. 18228/A del 12/12/1992, il suddetto Ministero ha approvato il progetto del primo stralcio relativo all'acquisizione dell'intero capitale sociale della società COLAGIOVANNI srl;

- in data 19/12/1992 il CECAS subentrò nella gestione del caseificio COLAGIOVANNI srl fino alla cessazione di attività, avvenuta in data 31/10/2002, con il licenziamento di tutti i dipendenti, la disdetta dei contratti di tutti i clienti e la cessazione di trasformazione del latte, giustificando la suddetta chiusura come fatto temporaneo legato alla ristrutturazione dell'immobile sede dell'azienda;

- causa determinante della cessione dello stabilimento alla CECAS fu l'aggravarsi delle condizioni di salute del fondatore ed unico responsabile, cav. Colagiovanni, il quale, dopo una lunga ed articolata malattia, fu costretto alla cessione. In quel per l'azienda lavoravano 39 dipendenti, e notevole era anche il relativo indotto. Lo stabilimento, realizzato e gestito senza far ricorso a finanziamenti pubblici, era già all'avanguardia nel settore,. I lavori di ammodernamento da parte della nuova proprietà sono durati dal 1993 al 1999 (ben sei anni). Il collaudo finale è avvenuto in data 25/07/2000. L'acquisizione dell'intero finanziamento si è avuta nell'anno 2001.

- La società, in base al decreto di finanziamento, è soggetta ai seguenti vincoli nei confronti del Ministero delle Politiche Agricole:
a) non alienare in tutto o in parte, né concedere a terzi in uso o qualsiasi altro titolo, quanto finanziato alla controllante CECAS, a partire dalla data del collaudo finale e per un periodo di anni 10 (dieci) per gli immobili, impianti fissi e beni immateriali (marchio e rete commerciale) e di anni 5 (cinque) per i beni mobili (macchinari ed attrezzature);
b) obbligo di trasformazione, per anni dieci, presso lo stabilimento G. COLAGIOVANNI, di almeno il 51% del latte conferito dai soci-produttori del CECAS, i quali, dopo la costituzione ex novo della LATTE SANNIO soc. coop, arl, con sede in Benevento (Contrada Olivola), a sua volta destinataria di un progetto di finanziamento con fondi europei del valore di circa un miliardo di lire, e di un altro progetto per il quale è previsto il finanziamento da parte della Regione Campania;

- nel settembre 1999 la COLAGIOVANNI srl richiedeva la CIGS a zero ore per un anno per 9 lavoratori, mentre per altri 20 lavoratori la CIGS richiesta era di un giorno a settimana. Durante il periodo di Cassa Integrazione, come accertato dall'Ispettorato del Lavoro di Benevento, la società, in violazione della vigente normativa, ha fatto lavorare senza retribuzione 3 unità lavorative, ha fatto superare ai dipendenti l'orario di 40 ore settimanali, nonché ha fatto svolgere lavoro straordinario per 250 ore mensili e 80 trimestrali e ha omesso di versare i contributi all'INPS sul lavoro straordinario;

- al termine del periodo di CIGS (07/11/2000) la società ha messo in mobilità 9 lavoratori. Tali provvedimenti sono stati dichiarati illegittimi dal Tribunale di Benevento (Giudici del Lavoro Bocca e Catalenao), e quindi, in sette anni di gestione, i livelli occupazionali sono calati quasi del 50%;

- il 31/102002 la società ha dichiarato la cessazione dell'attività, licenziando e mettendo in mobilità tutto il personale, composto dai restanti 23 lavoratori;

- la società inoltre era autorizzata ad utilizzare un contratto di solidarietà per un anno (con scadenza novembre 2002) ed era destinataria di un altro finanziamento in virtù di un progetto della Camera di Commercio di Benevento, con il quale aveva chiesto e ottenuto la certificazione del prodotto, senza mai iniziare la relativa produzione;


Considerato inoltre che:

- la società non ha messo in funzione molti macchinari acquistati con il finanziamento ministeriale, come ad esempio il condizionamento dei locali-produzione, l'impianto saline, la linea completa per nuovi prodotti, il rilevatore metallico, l'impianto lisciatura ricotta;

- la chiusura della società, con relativa la disdetta dei contratti e la cessazione dell'attività di trasformazione del latte, ha determinato un gravissimo disagio per i fornitori del latte stesso, che sono costretti ad industriarsi, tra innumerevoli difficoltà, per evitare la distruzione della produzione giornaliera;

- la società COLAGIOVANNI ha anche sostenuto oneri eccessivi per retribuire il ragionier Maturo Angelo Martino, dipendente CECAS, nominato responsabile commerciale senza ottenere alcun ritorno economico sul mercato. Anzi, per un certo periodo il rag. Maturo ha ricoperto anche la carica di amministratore delegato, ottenendo, tra gli altri risultati, il sequestro e la distruzione di cagliata semi-congelata per un valore di circa 700 milioni di lire;

- il rag. Maturo ha condotto una politica commerciale inadeguata: i crediti inesigibili ammontano a £ 1.600.000.000 (unmiliardoseicentomilioni), mentre non sono quantificabili le spese sostenute per l'ingresso nella grande distribuzione, per promozioni, premi di fine anno, sconti vari, servizio hostess, distribuzione prodotto. Tali spese, che non hanno prodotto ritorni economici, sono servite soltanto a a giustificare il finanziamento da parte del Ministero delle Politiche Agricole.

SI CHIEDE DI SAPERE:

- quali urgenti provvedimenti intenda adottare il Governo al fine di chiarire come sono stati investiti gli ingenti contributi concessi al CECAS al fine per l'acquisizione, l'ammodernamento e l'ampliamento del Caseificio COLAGIOVANNI srl, e se intenda informare l'autorità giudiziaria di tutti gli illeciti eventualmente commessi;
- se i Ministri interrogati intendano intervenire per garantire la riapertura dello stabilimento e la riassunzione di tutti i dipendenti;
- se è vero che l'azienda ha licenziato 23 dipendenti per cessazione attività, ma che intende riaprire costituendo una nuova società per evitare la revoca del finanziamento concesso dal Ministero delle Politiche Agricole, assumendo solo una parte del personale ed avvalendosi di giovani con contratti di formazione e lavoro.

Sen. Sodano Tommaso


Roma, 29 novembre 2002