PARTITO DELLA RIFONDAZIONE
COMUNISTA
Federazione Provinciale di Benevento
Via Annunziata, 113
COMUNICATO-STAMPA
La Segreteria Provinciale del PRC di Benevento solidarizza con il Comitato
di Lotta contro l'inceneritore di Acerra, che ieri ha protestato
nell'aula del Consiglio Regionale della Campania.
La scelta di occupare l'Aula del Consiglio Regionale non è stata
casuale, poiché è la Regione l'Ente preposto alla redazione e
all'adozione del Piano Regionale per lo Smaltimento dei Rifiuti. Quest'ultimo,
fondato principalmente sull'incenerimento dei rifiuti, è stato ereditato
dalla precedente Giunta Rastrelli, che non tenne nel dovuto conto le
importanti prescrizioni previste dal cosiddetto Decreto Ronchi.
Tale decreto prevede, infatti:
una strategia per determinare un abbattimento dei rifiuti "a monte",
costituendo innanzitutto i consorzi per il riciclaggio degli imballaggi,
di modo che questa parte non vada ad appesantire la quantità di rifiuti
prodotti;
la responsabilizzazione dei cittadini, a cui viene richiesto di operare
la raccolta differenziata.
Dalle varie esperienze è stato dimostrato
che i migliori risultati sono ottenuti dalla raccolta che divide a monte
la frazione umida da quella secca. In questo modo la frazione umida, che
rappresenta il 30% del totale, può subito essere impiegata per la
produzione di biogas, compost per i giardini oppure combustibile, mentre
la parte secca diventa più suscettibile di trattamento e riciclaggio per
la facilità di discernimento e separazione dei vari materiali.
Al contrario l'incenerimento non prevede alcuna selezione a monte e non
coinvolge direttamente i cittadini: i rifiuti raccolti tal quali vengono
vagliati e la parte organica va a costituire il CDR (Combustibile
Derivato dai Rifiuti). Questo sistema ha portato tutta la Regione - e
anche la Provincia di Benevento - ad una emergenza continua, rispetto alla
quale la termodistruzione non rappresenta una soluzione appropriata, né in
termini economici né in termini ambientali.
A tal proposito, la Federazione di Benevento del PRC esprime
perplessità e preoccupazione nei riguardi dell'Ordinanza n° 319 emessa
recentemente dal Commissario per l'emergenza rifiuti in Campania. Questa
ordinanza non solo non fa chiarezza ma rischia, a nostro avviso, di
aumentare la confusione.
In particolare non ci convince l'esproprio attuato nei confronti dei
comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti. Questi comuni, che
costituiscono la quasi totalità dei comuni della nostra Provincia, non
potranno più gestire in proprio la raccolta dei rifiuti ma dovranno
affidarsi ai piani elaborati dai Consorzi di Bacino di appartenenza, o
dovranno costituire Unioni di Comuni al fine di raggiungere un bacino di
utenza di 20.000 abitanti; condizione, quest'ultima, che i comuni devono
soddisfare nel termine di tre mesi dall'entrata in vigore dell'ordinanza.
Senza dubbio i comuni, nella quasi totalità, hanno fatto poco per
realizzare una gestione ottimale o quantomeno efficiente (la raccolta
differenziata nella nostra Provincia è a livelli minimi, e questo a
distanza di ben sei anni dall'emanazione del Decreto Ronchi, che allineava
la normativa del nostro paese alla normativa comunitaria), ma questo non è
un buon motivo per limitarne l'autonomia, anche perché i Consorzi di
Bacino istituiti in provincia non hanno fatto molto meglio.
In secondo luogo, l'Ordinanza n° 319 istituisce gli ATO (Ambiti
Operativi Ottimali) e gli EPAR; altri due Organismi che aggiunti ai
Consorzi di Bacino esistenti (che non vengono soppressi ) e alle Unioni di
comuni (necessari a superare la soglia dei ventimila abitanti) rischiano
di creare solo più confusione organizzativa che non efficienza di
gestione. Siamo altresì seriamente preoccupati che tutti questi organismi
finiscano per far lievitare in maniera sensibilissima i costi che dovranno
essere sostenuti dai cittadini-utenti. Già ora alcuni progetti di raccolta
messi a punto dal Consorzio BN 2 per alcuni comuni della nostra Provincia
prevedono costi raddoppiati rispetto agli attuali.
Sono possibili altre soluzioni:
la raccolta differenziata, cosi come stabilito dal decreto Ronchi, si deve
realizzare concretamente;
si deve mettere un freno alla costruzione
degli inceneritori, che saranno pure un affare per qualcuno, ma non fanno
che aggiungere problemi di sostenibilità sociale e ambientale, oltre che
economica;
la raccolta, la gestione e lo smaltimento devono restare un servizio
pubblico;
devono essere garantiti i posti di lavoro per tutti coloro attualmente
impegnati nel settore.
Benevento 29.01.2003
La Segreteria Provinciale
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