Lotta contro l'inceneritore di Acerra - 29-01-03 - Gianluca Aceto

 

 

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA                                                                       
   Federazione Provinciale di Benevento
                            Via Annunziata, 113


COMUNICATO-STAMPA

La Segreteria Provinciale del PRC di Benevento solidarizza con il Comitato di Lotta contro l'inceneritore di Acerra,  che ieri ha protestato nell'aula del Consiglio Regionale della Campania.

   La scelta di occupare l'Aula del Consiglio Regionale non è stata casuale, poiché è la Regione l'Ente  preposto alla redazione  e all'adozione del Piano Regionale per lo Smaltimento dei Rifiuti. Quest'ultimo, fondato principalmente sull'incenerimento dei rifiuti, è stato ereditato dalla precedente Giunta Rastrelli, che non tenne nel dovuto conto le importanti prescrizioni previste dal cosiddetto Decreto Ronchi.


   Tale decreto prevede, infatti:
una strategia  per determinare un abbattimento dei rifiuti "a monte", costituendo innanzitutto i consorzi per il riciclaggio degli imballaggi, di modo che questa parte non vada ad appesantire la quantità di rifiuti prodotti;


la responsabilizzazione dei cittadini,  a cui viene richiesto di operare la raccolta differenziata.

 

Dalle varie esperienze è stato dimostrato che i migliori risultati sono ottenuti dalla raccolta che divide a monte la frazione umida da quella secca. In questo modo la frazione umida, che rappresenta il 30% del totale, può subito essere impiegata per la produzione di biogas, compost per i giardini oppure combustibile, mentre la parte secca diventa più suscettibile di trattamento e riciclaggio per la facilità di discernimento e separazione dei vari materiali.

   Al contrario l'incenerimento non prevede alcuna selezione a monte e non coinvolge direttamente  i cittadini: i rifiuti raccolti tal quali vengono vagliati  e la parte organica  va a costituire il CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti). Questo sistema ha portato tutta la Regione - e anche la Provincia di Benevento - ad una emergenza continua, rispetto alla quale la termodistruzione non rappresenta una soluzione appropriata, né in termini economici né in termini ambientali.

   A tal proposito, la Federazione di Benevento del PRC esprime perplessità e preoccupazione nei riguardi dell'Ordinanza n° 319 emessa recentemente dal Commissario per l'emergenza rifiuti in Campania. Questa ordinanza non solo non fa chiarezza ma rischia, a nostro avviso, di aumentare la confusione.


   In particolare non ci convince l'esproprio attuato nei confronti dei comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti. Questi comuni, che costituiscono la quasi totalità dei comuni della nostra Provincia, non potranno più gestire in proprio la raccolta dei rifiuti ma dovranno affidarsi ai piani elaborati dai Consorzi di Bacino di appartenenza, o dovranno costituire Unioni di Comuni al fine di raggiungere un bacino di utenza di 20.000 abitanti; condizione, quest'ultima, che i comuni devono soddisfare nel termine di tre mesi dall'entrata in vigore dell'ordinanza. Senza dubbio i comuni, nella quasi totalità, hanno fatto poco per realizzare una gestione ottimale o quantomeno efficiente (la raccolta differenziata nella nostra Provincia è a livelli minimi, e questo a distanza di ben sei anni dall'emanazione del Decreto Ronchi, che allineava la normativa del nostro paese alla normativa comunitaria), ma questo non è un buon motivo per limitarne l'autonomia, anche perché i Consorzi di Bacino istituiti in provincia non hanno fatto molto meglio.


   In secondo luogo, l'Ordinanza n° 319 istituisce gli ATO (Ambiti Operativi Ottimali)  e gli EPAR; altri due Organismi che aggiunti ai Consorzi di Bacino esistenti (che non vengono soppressi ) e alle Unioni di comuni (necessari a superare la soglia dei ventimila abitanti) rischiano di creare solo più confusione organizzativa che non efficienza di gestione. Siamo altresì seriamente preoccupati che tutti questi organismi finiscano per far lievitare in maniera sensibilissima i costi che dovranno essere sostenuti dai cittadini-utenti. Già ora alcuni progetti di raccolta messi a punto dal Consorzio BN 2 per alcuni comuni della nostra Provincia prevedono costi raddoppiati rispetto agli attuali.

   Sono possibili altre soluzioni:

la raccolta differenziata, cosi come stabilito dal decreto Ronchi, si deve realizzare concretamente;
 

si deve mettere un freno alla costruzione degli inceneritori, che saranno pure un affare per qualcuno, ma non fanno che aggiungere problemi di sostenibilità sociale e ambientale, oltre che economica;

la raccolta, la gestione e lo smaltimento devono restare un servizio pubblico;

devono essere garantiti i posti di lavoro per tutti coloro attualmente impegnati nel settore.



 Benevento 29.01.2003
La Segreteria Provinciale