E-mail indesiderate? Fate così... - 07-12-02 - Giovanni Forgione |
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Come difendersi dalla pubblicità indesiderata su internet.
Nota: Questo articolo è frutto di una ricerca internet a 360°; i concetti contenuti derivano sia da mie esperienze personali, sia da "copia-incolla" da altri articoli presenti su internet. Se il mio servizio dovesse presentare concetti o frasi di autori che desiderano essere citati, è sufficiente un clic per farmelo sapere: vivitelese@inwind.it
Premessa I parassiti di internet, cercano in tutti i modi di proporvi la loro merce con modalità truffaldine e attraverso metodi illeciti definiti spam. Il materiale commercializzato può riguardare sia argomenti deplorevoli come pornografia, pedofilia, organi per trapianti, sia prodotti e servizi comunemente sul mercato. A questi due filoni, se ne aggiunge un terzo che non commercia niente ma fa perdere molto tempo: oroscopi, tantra, catene di messaggi "portafortuna", bufale su presunti virus.
Il 90% degli spammer americani sono truffatori anche nel mondo reale. Essi utilizzano sotterfugi per inviarvi ogni tipo di mail non richiesto. Acquisiscono le vostre e-mail da newsgroup, forum, siti internet, senza chiedervi l'autorizzazione al trattamento dei dati. Gli spammer sono la versione telematica dei venditori che suonano alla porta di casa, che vi telefonano invitandovi a ritirare un regalo... Anche i depliant pubblicitari mai richiesti, che riempiono la scatolina della vostra posta fuori casa, reggono bene il paragone con lo spam.
Definiamo quindi spam le mail ricevute da personaggi sconosciuti in cui si pubblicizzano offerte commerciali e non. Purtroppo, per utilizzare le potenzialità senz'altro positive dei forum on-line, dei newsgroup, o di qualsiasi altro luogo pubblico di Internet ci esponiamo fornendo il nostro indirizzo e-mail. Qualcuno lavora nell'oscurita' per carpire questo indirizzo e-mail, senza alcun consenso. Non è conveniente privarsi dei privilegi di internet; la soluzione consiste nell'usare tutti i mezzi che la legge ci mette a disposizione.
Primo reato degli spammer: violazione della legge sulla Privacy. Il Garante della Privacy ha già dato ragione ad un certo Massimiliano Cavazzini ed ha condannato diverse aziende per spam con risarcimento danni (di 250 euro per ogni ricorso vinto). Trovate maggiori informazioni su tutto l'iter da seguire presso www.maxkava.com/spam.htm oppure su www.collinelli.net che e' pieno di aneddoti di spammer americani e delle loro (tristi) vicende giudiziarie. Attenzione, non visitate adesso i due siti: vi potreste appassionare ed iniziare una lunga navigazione; finite prima di leggere il mio servizio.
Come agire, i primi passi
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