Truffa beneventana su internet - 10-11-02 - Giovanni Forgione

 

 

Questo l'articolo apparso su Il Mattino di oggi:

 

INCHIESTA

Si allarga la truffa via internet

500 le vittime che avevano versato denaro per un lavoro a domicilio

 

Sono almeno cinquecento le persone che secondo l’accusa sono rimaste truffate perché credendo di poter ottenere un lavoro avevano versato somme di denaro a chi aveva collocato su internet delle ricerche di personale a cui affidare alcune mansioni presso le rispettive abitazioni.

 

I tre imputati di truffa e per i quali il sostituto procuratore della Repubblica Pizzillo ha chiesto il rinvio a giudizio sono i fratelli Antonio, Fabio e Luisa Iannotti rispettivamente di 27, 23 e 26 anni. Una vicenda che risale al 1999 ed ora è giunta al vaglio del Gip che dovrà decidere nei prossimi mesi se procedere al rinvio a giudizio per i tre o archiviare.

 

I tre, via internet, secondo l’accusa, avevano offerto rapporti di lavoro: si trattava di compilare indirizzi su buste contenenti inviti o altri annunzi. Inoltre di provvedere a piegare del materiale propagandistico da inviare sempre per posta. Chiaramente chi era intenzionato a svolgere questo lavoro doveva inviare il proprio nominativo per poter essere incluso in una graduatoria che veniva poi compilata, secondo gli autori di questi avvisi via internet.

 

Però oltre al nominativo ed al curriculum gli interessati dovevano pagare una somma di denaro che secondo i vari periodi ed il tipo di offerta di lavoro, andava dalle cinquantamila alle duecentomila delle vecchie lire. Gli interessati dovevano versare questo denaro presso una casella postale. Agli aspiranti lavoratori giungeva anche una lettera con tanto di timbro che stabiliva le modalità del pagamento.

 

Poi il tempo è trascorso e non si è concretizzata nessuna forma di rapporto di lavoro. Da qui la decisione di alcuni di quelli che avevano pagato senza ottenere nulla di presentare una denunzia. E proprio a Firenze si è avuta la prima denunzia e poi altre sono state presentate in altre città. Infatti i truffati non sono solo sanniti ma risiedono in varie località.

 

Il caso è stato esaminato dalla polizia postale che è risalita ai computer adoperati dai tre e poi ha rimesso gli atti per queste truffe alla Procura della Repubblica che a conclusione delle indagini ha chiesto i tre rinvii a giudizio. Ora nelle prossime ore sarà stabilita la data in cui l’intera vicenda sarà al vaglio del giudice delle indagini preliminari, e dei legali degli imputati Sguera e Signoriello. C’è anche da affrontare il poblema delle notifiche da fare a tutti coloro che sono rimasti vittime della truffa.

 

 

Commento di Giovanni Forgione

 

Questa storia presta il fianco agli "avversari" di internet e delle nuove tecnologie le quali favorirebbero lo sviluppo delle truffe, della pedofilia, della pornografia, della vendita di materiali illeciti.

 

Tutte le negatività appena elencate, sono sempre esistite anche prima di internet. A chiunque, ignorando la potenza di internet, mi dice: "Hai visto quanti guai ha creato internet?", rispondo:

"Internet è come la strada; è teatro di positività e negatività. La vita si svolge sulla strada e su internet; il male e il bene, sono nati prima delle strade e prima di internet".

 

Già su questo sito, ho detto tutto quello che sapevo sul multi-level-marketing che comprende sia positività che negatività, nel servizio Arresti per la truffa Tucker. Oggi, posso divulgare tutto quello che so sull'argomento della truffa per "modica cifra".

 

Nel caso oggetto di inchiesta in questi giorni, internet ha rappresentato solo un mezzo veloce per realizzare l'organizzazione che è sotto i riflettori dei giudici.

Il tipo di imbroglio (se sarà dimostrato) era "di moda" negli anni 80. La truffa vedeva come vittime le persone senza lavoro che "non avevano voglia di muoversi". Gran parte delle persone sfiduciate per la mancanza di lavoro, con il passar del tempo si impigrisce e limita anche la ricerca e le uscite per "trovare qualcosa". Anche le casalinghe, con poco tempo libero ma con voglia di affermarsi, cadevano spesso in questo tipo di inganno.

 

L'organizzazione, attraverso annunci e pubblicità mirata, prometteva un lavoro ed un guadagno modesto, commisurato alle ore di lavoro fatte a casa, presso il proprio domicilio. Un invito a nozze per chi non aveva altra scelta.

 

Le valutazioni che anche mia zia ha fatto venti anni fa erano queste:

  • E' un lavoro casalingo; quando ho un po' di tempo libero faccio qualcosa e guadagno.

  • Non è un impiego che mi costringe a fare "per forza" tante ore al giorno

  • Anche se è una truffa, bastano 50 mila lire per iscriversi.

  • Mi sento più realizzata e con il guadagno mi faccio passare "gli sfizi"

Facendo leva sullo schema appena enunciato, gli organizzatori della truffa realizzavano a tavolino tutto l'iter della truffa costruendo la propria credibilità anche con discreti investimenti iniziali.

 

Quando mia zia mi chiese di trovare uno di questi lavori "comodi a casa" tra tutte le offerte di mercato, fui proprio io a consigliarle di sceglierne più di uno. Le preparai una tabella riassuntiva che vedeva sulle righe "le ditte" proponenti e sulle colonne "i parametri per scegliere": tipo di lavoro, investimento iniziale, massimo guadagnabile in un mese ecc.

 

Eravamo coscienti entrambi che non c'era da fidarsi di nessuno; Ma, per realizzare il sogno di mia zia (guadagnare qualcosa), scegliemmo 4 società.

L'iscrizione, contemporanea, fu fatta a tutte e 4 le società perché ne volevamo almeno una soddisfacente.

Dicemmo: "Tra quattro proposte ce ne sarà almeno una buona!" Dopo tre mesi di corrispondenze e di "arrabbiature" capimmo che si trattava di quattro truffe.

 

La strategia messa in atto dai truffatori era quella della "modica cifra"; l'annuncio più o meno recitava così: "Se vuoi lavorare con noi, devi acquistare il KIT iniziale".  Abbiamo capito, dopo tre mesi che l'unica attività organizzata dalle società era quella di confezionare e vendere il KIT iniziale, che tale rimaneva.

Nella storia di oggi il KIT iniziale si è trasformato in "Inserimento in graduatorie" che non saranno mai utilizzate.

 

Divulghiamo il più possibile queste notizie per evitare altre truffe.