Trasparenza: il vetro non ha voce - 14-11-02 - Fulvio Del Deo

 

 

Quando i fatti di casa nostra fanno volare lontano, fino alla Grande Madre Russia!
TRASPARENZA: LA GLASNOST’ ALL’ITALIANA
ma il vetro non ha voce

Un giorno, quando i dischi si chiamavano ancora elleppì, ascoltavo tranquillamente un po’ di musica, quando, nell’intervallo fra un brano e l’altro, spuntò una strana voce di donna: «Говорит Москва…» Era Radio Mosca che, noncurante dell’inquinamento elettromagnetico, sfrontata quasi al pari dell‘odierna Radio Vaticana, sparava talmente forte la sua propaganda, che veniva captata perfino dalla testina del mio stereo! All’epoca l’URSS aveva il vanto di auto-elogiarsi in un’infinità di lingue, anche in Italiano. Bastava una qualsiasi radiolina a onde corte per ascoltare i suoi "programmi". Di sé diceva ogni bene: i mali del mondo dipendevano esclusivamente dalla ferocia e dalla corruzione del mondo capitalistico.
Poi venne il buon vecchio Gorbaciòv con la sua voglia rossa sulla fronte e con le sue idee di rinnovamento. E iniziò la sua perestrojka (пepecтpoйкa = ricostruzione).
Gli bastò inventare un paio di parole magiche per veder crollare l’antico castello di sabbia del Grande Impero. Lui stesso ne rimase stupito.
La parola più potente di tutte fu glasnost’ (глacнocть = caratteristica di ciò che è di dominio pubblico), quella che noi abbiamo tradotto col termine trasparenza, facendo un assurdo accostamento alla parola inglese glass = vetro, che con il glas russo (глac = voce) non ha nulla a che vedere. Così è nata la Trasparenza, tipica ambiguità italiana.

Attenzione: glass non è глac !

Il vetro non ha voce.
Il vetro non si vede.
Il vetro è molto fragile.
Il vetro è tagliente e fa sanguinare.

Queste sono le caratteristiche della glasnost’ all’Italiana. Possiamo accorgercene ogni giorno, ogniqualvolta abbiamo a che fare con le nostre Istituzioni.

Fulvio Del Deo