L'erba del vicino... - 09-11-02 - Fulvio Del Deo

 

 

Poveri Settentrionali,

che vita piatta che fanno, che noia, che monotonia!

Fin dal mattino sanno per filo e per segno quel che faranno nell'arco di tutta la giornata, senza imprevisti, senza contrattempi.

  • Quando escono di casa, sanno a che ora arriveranno al lavoro, a che ora rientreranno.

  • Quando sono in fila a uno sportello, sanno quanto c'è da aspettare e stanno lì in passiva attesa del proprio turno, senza tentare il sorpasso, senza doversi guardare da alcun nemico.

  • Quando sono per strada sanno sempre dove andare, cosa fare.

  • E quando non sanno che fare? Cambiano macchina, cambiano casa, cambiano lavoro, cambiano partner.

E' tutto così facile da apparire banale. Poveretti!

 

Invece noi... che fortuna abbiamo!

La nostra sì che è vita, piena d'imprevisti, di pathos, di suspence. Una vita che tempra lo spirito e rende forti, al punto che perfino moltissimi invalidi qui da noi hanno una salute di ferro, un fisico da campioni.

 

Questo perché spetta a noi il merito di aver inventato la Realtà Virtuale: abbiamo miliardari che nel virtuale sono nullatenenti, abbiamo lavoratori che nel virtuale sono nullafacenti, perdigiorno che nel virtuale sono lavoratori... e, perché non si dica che le belle famiglie numerose d'un tempo non esistono più, c'è chi nel virtuale si mette eroicamente a carico 14 figli e ne prende i contributi!

 

E' ormai talmente radicato l'amore per il virtuale che se hai la presunzione di fare tutto alla maniera normale, tutto in regola, tutto come al Nord, giustamente sei guardato con sospetto: stai covando qualcosa, hai qualcosa da nascondere.

 

E la disoccupazione? Una fortuna e un merito: ci permette di rimanere fino a 45 anni con mammà e papà, come si porta oggi! Ovviamente non ci facciamo mancare nulla: bei vestiti, serate in giro con amici, o tête-a-tête con finale in eleganti alberghi o a casa da mammà che giustamente comprende e ci capisce, ché anche lei è stata giovane.

 

A tempo perso, possiamo giocare a fare i paladini dei deboli, vestendoci di povertà come San Francesco, marciando per la pace e porgendo eroicamente l'altra guancia magari a chi sacrifica la propria vita per vederci morti.

 

La secessione? Eh, purtroppo Bossi non ne parla più: un'occasione mancata! Avremmo potuto chiedere fondi all'ONU per ospitare tutti i nostri profughi dal Nord licenziati da Agnelli, avremmo potuto organizzarci come l'UCK o come l'OLP, con a capo uno dei nostri tanti mafiosi e vivere a sbafo vita natural durante. I soldi ce li avrebbe dati la Comunità Internazionale, come "aiuti umanitari", a patto di tenere sempre alto il livello di suspence e di pathos.

Peccato, un'occasione perduta... sarebbe stata una cuccagna!

 

Scherzi a parte adesso, mi chiedo: non sarebbe ora di smetterla d'invidiare l'erba del nostro vicino? Invece di usare gli occhi per piangerci addosso, perché non li apriamo? Così ci accorgeremmo che il "prato" è lo stesso: la differenza è solo virtuale!