In piazza il compost “fatto in casa”  - 28-04-03 - Mario De Chenno

 

Folla di curiosi a piazza Roma a Benevento, per sapere allo stand WWF come ridurre di un terzo la produzione di rifiuti e ottenere un buon fertilizzante naturale.

Il “passeggio” pomeridiano in corso Garibaldi a Benevento si interrompeva all’altezza di piazza Roma: nel centralissimo spiazzo cittadino, infatti, gli attivisti WWF e l’assessore provinciale all’Ambiente Giuseppe Lamparelli accoglievano i passanti, incuriositi dallo scatolone verde costellato di recipienti pieni di scarti di verdura, gusci d’uovo, paglia, cenere e altri “rifiuti” che siamo abituati a gettare nel solito anonimo sacco di plastica nera.

Era “Compostaggio in piazza Roma”, ultimo appuntamento della campagna per il vivere sostenibile organizzata dalla Provincia di Benevento e dal WWF Sannio, che segue gli eventi di CinemAmbiente, nei quali si è potuto assistere alla proiezione di film in prima visione “pagando” il biglietto con un chilo di materiale riciclabile. L’iniziativa ha voluto dimostrare quanto sia facile produrre in casa un fertilizzante naturale, il compost, a partire dalla parte organica dei rifiuti domestici, che costituisce un terzo del nostro abituale sacchetto della spazzatura. A piazza Roma gli attivisti WWF hanno riempito, davanti a una folla incuriosita, un composter (un contenitore apposito, realizzato in plastica riciclata forata e donato per l’occasione dal produttore Sartori Ambiente di Trento), ma chiunque in giardino può semplicemente fare un cumulo di residui e terra, che dopo un periodo di 6-10 mesi (a seconda dell’uso cui destinarlo) diventerà ottimo fertilizzante naturale.

Il compost è infatti un fertilizzante organico che si produce spontaneamente in natura (humus) e che può essere ricavato in casa dalla frazione organica dei rifiuti domestici (come residui vegetali della cucina, foglie e cascami dell’orto e del giardino, sfalci d’erba, fibre naturali come lana e cotone, fondi di caffè, filtri di the, gusci d’uova ecc.), con semplici accorgimenti e una opportuna scelta e miscelazione dei materiali.

La produzione di compost da rifiuti è per il WWF una scelta strategica da adottare immediatamente su larga scala: compostando, infatti, si può ridurre del 30% circa la quantità di rifiuti che attualmente vengono trattati dagli impianti di CDR, e restituire al terreno quella sostanza organica che viene sottratta con le produzioni agroalimentari e in sostituzione della quale si spargono tonnellate di concimi chimici.

Naturalmente, perché il compost sia utilizzabile in agricoltura, deve essere prodotto a partire dalla frazione organica raccolta in modo differenziato da utenze selezionate (mense, mercati ortofrutticoli ecc.) e non ricavato come “scarto” della produzione di CDR come avviene attualmente con il cosiddetto FOS (Frazione Organica Stabilizzata), inutilizzabile in agricoltura perché contaminato da metalli pesanti ed altre sostanze presenti nei rifiuti solidi urbani.

Inoltre il WWF auspica l’incentivazione a produrre in casa in modo diffuso –soprattutto nelle zone rurali- del compost da utilizzare come ammendante, fertilizzante o per pacciamature per l’orto, il giardino o le piante ornamentali, così da sottrarre la nostra quota di residui organici che altrimenti sarebbe sprecata nel ciclo ordinario dei rifiuti.

Durante la dimostrazione pratica di compostaggio il WWF ha distribuito opuscoli con le istruzioni per produrre in casa del buon compost, e raccolto firme per la petizione in difesa della fauna selvatica, contro le proposte di legge per estendere periodi e specie cacciabili e per aprire i parchi alla caccia. Le informazioni sul compostaggio e la petizione sono anche scaricabili dal sito web www.wwf.it/sannio