Continua il disagio dell 'aria nauseabonda - 22-01-03 - da Il Sannio Quotidiano

 

 

Il sopralluogo dell'Arpac non ha scoperto elementi inquinanti

«Assolto» il Seneta, ma giunge l'invito a non abbassare la guardia

Intanto continua il disagio dell 'aria nauseabonda che si respira a Telese Terme

 

Il sopralluogo dell'Arpac (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania) non deve indurre ad abbassare la guardia. Se è vero. così come già anticipato dalle colonne di questo quotidiano, che non e emersa nessuna fonte inquinante dal monitoraggio eseguito dal personale dell'Agenzia, è anche vero che in altre circostanze (ma non in quest'ultimo periodo, durante il quale si sono registrate diverse giornate di insopportabile area nauseabonda) le acque del Seneta, cosi come del resto è stato segnalato da diversi cittadini, hanno assunto un colore che faceva facilmente ipotizzare degli sversamenti illegali.

 

L'invito a non abbassare la guardia giunge da un cittadino che abita proprio a cavallo tra i territori di Castelvenere e di Telese Terme, la cui abitazione è ubicata a due passi dal torrente in questione. Un posto, dunque, da dove lo stato di salute del corso d'acqua si tocca con mano 24 ore al giorno.»

 

In diverse occasioni - ricorda Mario Grillo - ho sollevato la questione interessando anche le autorità sanitarie attive sul territorio. Più volte sono intervenuti i funzionari dell'Azienda Sanitaria Locale.

In una circostanza, poi, si o registrato anche l'intervento di un funzionario del Lip. Spesso - continua - si è trattato di disagi (il riferimento o alla caratteristica 'puzza' che frequentemente invade l'aria telesina, ndr) conseguenti agli sversamenti illegali dei frantoiani che si registravano perloppiù durante le giornale prefestive». In merito alla problematica va registralo che anche in queste ultime giornate si è ripetuto il fenomeno di disagio. Fenomeno avvertito dai cittadini di Telese Terme ma non da quelli di Castelvenere.

 

Qualche settimana addietro. proprio su questo particolare aspetto della questione, si è registrato un animato dibattito. Da diverse forze politiche castelveneresi è arrivato l'invito, rivolto a Legambiente (che aveva puntato il dito solo contro i frantoiani castelveneresi), di allargare lo sguardo sulla problematica, puntando l'attenzione anche su altre attività lavorative.

 

Ma c'è un aspetto preciso, e riguarda esclusivamente il Seneta, che intende sottolineare il cittadino. «E' vero che dal sopralluogo dell'Arpac - sottolinea Grillo - non sono stati scoperti sversamenti inquinanti nel torrente. Ma è anche vero che tale sopralluogo (che del resto e avvenuto soltanto lungo il tratto castelvenerese del corso d'acqua, ndr) è avvenuto dopo tre giorni di piogge torrenziali.

 

Non vogliamo - è questo il monito lanciato dal cittadino - che gli esiti che questo sopralluogo ha fatto registrare mettano tutto a tacere».

 

Una situazione, del resto, di cui sono convinti appieno anche i vertici amministrativi castelveneresi. Non a caso, nel corso dell'ultimo Consiglio comunale, si e discusso di acque di vegetazioni della trasformazione delle olive.

 

Proprio il sindaco Mario Scetta ha ricordato che a Castelvenere sono attivi due frantoi, evidenziando che tra Guardia Sanframondi. Cerreto Sannita e San Lorenzello si contano altre quattordici strutture dedite alla molitura delle olive. Ed il Seneta attraversa il territorio castelvenerese dopo alcuni chilometri di percorso che scorre al confine tra i territori degli altri Comuni.

 

Gli stessi scarichi abusivi scoperti in territorio di Castelvenere, poi, sono ubicati in località di certo più vicine ad alcuni frantoi dei paesi limitrofi che a quelli castelveneresi. E non è un caso che proprio il sindaco Scetta ha parlato dell'importanza di nuovi monitoraggi, da eseguire, però, lungo tutto il tratto del torrente «incriminato».